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Il senso di vergogna nell’ammettere di usare l’AI sul lavoro: un problema italiano

Molti italiani provano un profondo senso di vergogna nell’ammettere di fare uso della tecnologia dell’AI a lavoro. L’adozione di questa nuova tecnologia è effettivamente in crescita in Italia in ambito lavorativo, eppure questo è un problema culturale di non poco conto.

Questo dato, proveniente dallo Slack Workforce Index di Salesforce, si lega a paure ben definite: il 46% teme di essere percepito come meno competente, pigro o addirittura disonesto. La mancanza di formazione aziendale adeguata aggrava il problema, lasciando molti dipendenti senza indicazioni chiare su come e quando usare l’AI in modo accettabile.

Gli italiani si vergognano ad ammettere di usare l’AI a lavoro

Secondo lo Slack Workforce Index, il 32% dei lavoratori italiani utilizza già l’AI, mentre il 43% si dichiara entusiasta all’idea di delegare alcune mansioni, quelle ovviamente più ripetitive e meno produttive, a questa tecnologia. Tuttavia, quasi la metà dei lavoratori si sente a disagio nell’ammettere l’uso di strumenti basati sull’AI, temendo giudizi negativi da parte dei superiori o dei colleghi.

La discrepanza tra aspettative aziendali e lavorative

Le aziende vedono nell’AI un’opportunità per liberare tempo da dedicare all’innovazione, all’apprendimento e allo sviluppo di nuove competenze. In questo modo, delegando all’AI, le aziende liberano tempo e risorse preziose che possono essere dedicati, appunto, a scopi migliori e più produttivi.

Tuttavia, i lavoratori hanno priorità diverse: preferiscono utilizzare il tempo guadagnato per completare progetti in corso, migliorare le competenze già possedute e gestire compiti amministrativi. Questa differenza di visione sottolinea la necessità di un dialogo tra dipendenti e datori di lavoro, per allineare obiettivi e strategie.

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Al fine di superare questo impasse è infatti importante che i manager diventino delle figure chiave a cui rivolgersi per parlare di questa problematica. Creare un clima di fiducia e incoraggiare i dipendenti a condividere idee e dubbi legati alla tecnologia può favorire una maggiore accettazione. Secondo la ricerca, i lavoratori che si sentono supportati dai loro superiori sono più inclini a sperimentare l’AI e a utilizzarla in modo efficace per migliorare la qualità del lavoro.

La sfida della formazione degli italiani sull’uso dell’AI a lavoro

Nonostante il 78% dei lavoratori italiani riconosca l’importanza dell’AI, il 54% ha dedicato meno di cinque ore complessive alla formazione su questa tecnologia. Inoltre, il 30% dei lavoratori a livello globale non ha ricevuto alcun tipo di istruzione sull’uso dell’AI, né dal proprio datore di lavoro né attraverso iniziative personali. Questo sono altri dati che emergono dal Slack Workforce Index di Salesforce, e non sono per nulla incoraggianti.

Infatti, questo gap formativo incide direttamente sull’efficacia dell’adozione dell’AI nelle aziende. Chi ha ricevuto formazione ha incrementato l’uso di AI del 13% negli ultimi mesi, contro un modesto 2% di crescita tra chi non è stato supportato.

L’importanza di attrarre talenti con l’Intelligenza Artificiale

Per le nuove generazioni di lavoratori, la disponibilità di strumenti basati sull’AI è diventata un criterio cruciale nella scelta del datore di lavoro. Il 75% degli italiani, come da dati provenienti dal Slack Workforce Index di Salesforce, ritiene fondamentale che le aziende forniscano tecnologie avanzate e linee guida chiare per il loro utilizzo. Tra i giovani alla ricerca del primo impiego, l’importanza attribuita a questo fattore è quasi doppia rispetto alle altre fasce di età, dimostrando come la tecnologia dell’Intelligenza Artificiale sia sempre ben vista dalle giovani generazioni.

Le aziende che sapranno promuovere una cultura di apertura verso l’AI e investire in formazione avranno maggiori possibilità di attrarre e trattenere talenti, mantenendosi competitive in un panorama in rapida evoluzione. Oltre a semplificare i processi interni, l’AI infatti rappresenta un elemento distintivo per le aziende che vogliono rimanere competitive.

L’adozione di questa tecnologia non si limita a migliorare la produttività, ma consente anche di sviluppare soluzioni innovative che rispondano meglio alle esigenze di mercato. Investire in AI non è solo un’opportunità, ma una necessità per le imprese che intendono guidare il cambiamento nel proprio settore.

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