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L’AI al servizio degli hacker: l’intelligenza artificiale cambia il volto della cybersecurity

L’intelligenza artificiale (o AI) è una delle tecnologie più innovative e rivoluzionarie degli ultimi anni, ma è anche un’arma a doppio taglio che può essere usata da hacker e cybercriminali.

Il cybercrime, infatti, si avvale sempre più dell’AI per creare attacchi informatici più sofisticati, veloci ed efficaci, sfruttando le capacità di apprendimento automatico, analisi dei dati e generazione di contenuti. Allo stesso tempo, però, la tecnologia offre anche nuove opportunità e soluzioni per contrastare le minacce informatiche e proteggere le reti, i dispositivi e le informazioni.

Quali sono i vantaggi dell’intelligenza artificiale per gli hacker? Il lato oscuro dell’AI

L’utilizzo dell’IA da parte dei criminali informatici comporta diversi vantaggi, tra cui:

  • Riduzione del coinvolgimento umano e dei costi operativi: l’AI permette di automatizzare alcune fasi dello sviluppo e dell’esecuzione di software, codice, estorsioni e truffe, riducendo la necessità di reclutare nuovi hacker e aumentando l’efficienza e la scalabilità degli attacchi.
  • Analisi rapida ed efficace di enormi quantità di informazioni: l’intelligenza artificiale consente di individuare vulnerabilità e obiettivi in modo preciso e mirato, sfruttando algoritmi di apprendimento automatico e tecniche di data mining.
  • Creazione di attacchi phishing più avanzati: l’IA permette di generare contenuti ingannevoli e realistici, come deepfake, siti web falsi, campagne di disinformazione, profili fraudolenti sui social media e bot intelligenti. Questi contenuti possono essere usati per manipolare gli utenti, rubare le loro credenziali, diffondere notizie false o influenzare le loro opinioni.
  • Creazione di malware adattabili e difficilmente rilevabili: l’IA consente di sviluppare malware che possono modificare la loro natura in base all’ambiente in cui operano, nascondendosi all’interno di applicazioni benigne o attivandosi solo quando trovano il target previsto. Questo rende più difficile la rilevazione e la neutralizzazione dei malware da parte delle soluzioni antivirus tradizionali.

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Alcuni esempi pratici

Nel 2020, un attacco di clonazione vocale alimentato dall’AI ha impersonato con successo un CEO causando il furto di oltre $ 240.000 da un’azienda del settore energy con sede nel Regno Unito. In India, invece, gli hacker hanno impiegato un modello di apprendimento automatico di intelligenza artificiale per analizzare e imitare lo stile di scrittura dei contatti email di una vittima. Il risultato? Messaggi phishing altamente personalizzati e molto convincenti.

Un altro esempio è la manipolazione dei social media per la diffusione di fake news. Una dinamica molto frequente durante la pandemia di COVID-19: i criminali informatici utilizzavano l’apprendimento automatico per identificare le tendenze emergenti e generare notizie false.

Ma l’AI può essere usata anche per combattere il cybercrimine

L’intelligenza artificiale non può essere solo un’alleata dei criminali informatici, ma anche un potente strumento per la cybersecurity e le forze dell’ordine. L’AI può essere usata per rilevare e prevenire le minacce informatiche, rispondere agli incidenti, analizzare le evidenze e identificare gli aggressori. Alcuni dei benefici dell’IA per la cybersecurity sono:

  • Rilevazione e la prevenzione delle minacce informatiche più precise ed efficaci. Soluzioni come Cisco Secure Endpoint e Cisco Umbrella utilizzano l’apprendimento automatico per rilevare e mitigare comportamenti sospetti in modo automatizzato su endpoint e reti.
  • Risposta immediata agli incidenti informatici e analisi automatizzata di grandi quantità di dati per identificare le compromissioni. L’AI permette di velocizzare ed efficientare le indagini, fornendo informazioni utili sulle tecniche e sugli strumenti utilizzati dagli hacker. La tecnologia può anche identificare modelli e tendenze che aiutano a restringere l’origine di un attacco, fornendo dati sulle motivazioni e sulle capacità degli aggressori, che consente una migliore comprensione delle loro tattiche e delle potenziali minacce future.
  • Creazione di soluzioni innovative e proattive per la cybersecurity: l’IA può essere usata per sviluppare strumenti, tattiche e strategie innovative nella lotta contro il cybercrime, come la generazione di contenuti contraffatti per confondere gli hacker, la creazione di honeypots intelligenti per attirare e monitorare gli aggressori, o la simulazione di scenari di attacco per testare la resilienza delle reti.

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Marco Brunasso

Scrivere è la mia passione, la musica è la mia vita e Liam Gallagher il mio Dio. Per il resto ho 30 anni e sono un musicista, cantante e autore. Qui scrivo principalmente di musica e videogame, ma mi affascina tutto ciò che ha a che fare con la creazione di mondi paralleli. 🌋From Pompei with love.🧡

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