Lo scorso 22 settembre Huawei ci ha invitato a Como in occasione del suo Enterprise day, edizione 2022. Durante l’evento è stata fatta una carrellate dei prodotti business del gigante asiatico e ci sono state mostrate interessanti novità. Però, come ci è già accaduto in passato in situazioni simili, le notizie più interessanti non riguardavano un prodotto o un servizio. Andiamo però in ordine e vediamo cosa Huawei ha messo sul piatto durante il suo Enterprise Day 2022.
Una situazione complessa e una grande determinazione
Come molti sanno, Huawei sta gestendo una situazione non semplicissima. Da una parte, come tutte le altre aziende, la pandemia che finalmente sta finendo. Dall’altra il problema con le app di Google che hanno reso un po’ meno appealing i loro cellulari al mercato occidentale. Nonostante questo, la multinazionale non si lascia scoraggiare e sta dando segni molto forti di voler guadagnare quote di mercato in ambito business. Nel farlo, si propone come partner strategico per le aziende che stanno affrontando la trasformazione digitale e hanno bisogno di infrastrutture di rete complesse e attrezzature all’avanguardia.
La visione del futuro di Huawei
I lavori Huawei Enterprise Day 2022 partono ufficialmente con il discorso di apertura di Wilson Wang, CEO di Huawei Enterprise Italia. Wang va diretto al punto e parla della trasformazione digitale come un punto di passaggio importante in questo momento storico. In particolare, sottolinea una forte accelerazione che è stata osservata su molti fronti. I numeri sono significativi; infatti, ci dice che nell’ultimo anno a livello mondiale si è osservato un aumento del 15.6% dell’economia digitale e il numero di aziende che si sono dotate di una strategia di trasformazione digitale è aumentato del 42% rispetto al 2020. Inoltre, per il triennio 2022-2024 si stima un ulteriore aumento del 16.5% degli investimenti, sempre a livello mondiale.
Nel contesto appena tracciato, Huawei punta soprattutto alla connettività. E questo non dovrebbe coglierci particolarmente di sorpresa, visto che è abbastanza noto che la multinazionale è già fornitrice di molti carrier a livello mondiale. Nonostante questo, Huawei non si limita alla pura connettività e Wang parla anche di servizi cloud. Infatti, annuncia anche l’apertura a fine settembre del primo datacenter europeo in Irlanda. Datacenter che si va ad affiancare ai numerosi già presenti nel continente asiatico. Ne salta quindi fuori un quadro di forti investimenti per rendere disponibili infrastrutture e servizi sfruttando una connettività di prim’ordine. Non a caso, il CEO richiama l’attenzione sul fatto che Huawei è la seconda azienda al mondo riguardo gli investimenti per l’innovazione.
In chiusura del suo intervento, Wang fa anche un quadro della situazione italiana di Huawei. Ovviamente, l’immagine è quella di un’azienda in forte crescita e proiettata verso il futuro. Può contare infatti su più di 700 dipendenti, con un aumento dell’80% negli ultimi due anni nonostante il periodo di pandemia e un aumento di fatturato del 20% durante la prima metà del 2020. A questi numeri se ne affiancano altri che parlano però di ricerca e sviluppo, Huawei, nel nostro paese, ha già investito 7.6 milioni di euro nella ricerca svolta dalle università e ha aperto ben tre centri di ricerca e sviluppo.
Le novità in campo tecnologico
Terminata la discussione sulla visione strategica del futuro, la parola passa ad Alexandre Grandeaux, CTO di Huawei Enterprise Italia che ci offre uno scorcio sulle novità tecnologiche offerte alle aziende per i loro datacenter. Sotto questo punto di vista, Huawei propone una serie di prodotti e servizi che partono dalla connettività per salire fino ai sistemi di calcolo e lo storage.
Si parte, ovviamente, presentando una soluzione completa per il datacenter: CloudFabric 3.0. CloudFabric, ci dice Grandeaux, è progettata per essere facile da installare ed entrare in esercizio in tempi molto brevi. In particolare, CloudFabric 3.0 permette una auto-configurazione dinamica tramite tecniche di SDN (Software-Defined Network). Una SDN è una rete in cui l’instradamento dei dati viene separato dalla parte di gestione dell’infrastruttura al fine di ottenere una configurazione dinamica e programmabile (definita tramite software). In questo tipo di reti è possibile disaccoppiare l’infrastruttura fisica dai servizi offerti e ottenere maggiori scalabilità rispetto al carico ed elasticità ai guasti.
Al di fuori del datacenter, Huawei ha un’offerta per reti a livello metropolitano: CloudWAN 3.0. CloudWAN è in grado di integrarsi con altre infrastrutture sul territorio quali smart grid, smart city e 5G. Per la distribuzione localizzata, infine, è disponibile CloudCampus 3.0, che permette di fornire connettività wireless all’utente finale. CloudCampus è progettata per semplificare l’architettura dell’infrastruttura di bordo. Permettendo agli access point di interfacciarsi direttamente con la rete di dorsale è infatti possibile ridurre il numero degli apparati e il ritardo di instradamento dei dati.
L’orchestrazione di una struttura di distribuzione così complessa viene effettuata tramite iMaster NCE. iMaster, grazie alla SDN, permette una gestione centralizzata di tutti gli indirizzi ed è in grado di occuparsi anche dei guasti di rete.
Come già detto, Huawei punta ad espandersi anche oltre l’infrastruttura di rete. Infatti, Grandeaux, sul finire del suo intervento, ci presenta anche soluzioni di storage enterprise in grado di integrarsi facilmente con l’infrastruttura di rete. In questo modo è possibile creare facilmente sistemi di backup e disaster recovery anche a livello geografico.
La carta vincente di Huawei
Fino a ora abbiamo abbiamo parlato di strategie, investimenti e tecnologia. Tutte cose essenziali, ma che hanno bisogno di raggiungere il mercato in maniera efficiente.
Huawei, in chiusura della presentazione, mette sul tavolo quella che forse è la sua carta più forte: una supply chain che non teme paragoni. Viene infatti detto, senza troppi giri di parole, che il colosso asiatico non ha problemi di approvvigionamento dei semiconduttori e che è in grado di produrre in autonomia la sua componentistica. Pertanto, ci viene detto, Huawei è in grado di garantire tempi di consegna degli apparati nell’ordine delle due settimane. Nettamente meno della stragrande maggioranza dei concorrenti. Una caratteristica senz’altro in grado di spostare l’ago della bilancia del processo decisionale di molte aziende.
Huawei Enterprise Day 2022 in sintesi
Si è tenuta a Como la terza edizione Huawei Enterprise Day. Evento in cui la multinazionale ha fatto il punto sulla situazione presente e ha raccontato cosa vede nel futuro suo e dei suoi clienti. Il tema portante è stato quello della trasformazione digitale.
Alla fine della giornata emerge l’immagine di un azienda in fortissima crescita e che non è intenzionata a fermarsi, ne fanno da testimone importanti investimenti sul prossimo futuro anche in tema di ricerca e sviluppo. La tecnologia proposta ci pare, in questo momento, ancora un po’ sbilanciata verso gli apparati per la connettività. Tuttavia, si nota bene l’intenzione di alzare il livello verso servizi cloud; e di questo è testimone l’apertura del primo datacenter europeo prevista per fine settembre 2022.
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