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Hays Italia pubblica il suo report sul mercato del lavoro: la Salary Guide 2024

Il mercato del lavoro in Italia, in particolare nel comparto IT, ha subito una serie di cambiamenti significativi in questi ultimi anni. I motivi di questa trasformazione sono molteplici e vanno dall’introduzione del lavoro ibrido alla comparsa di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale. Inoltre, c’è anche la necessità di adeguarsi a una nuova generazione di lavoratori, la Gen-Z, che secondo molti analisti potrebbe rappresentare un punto di rottura con il passato. Diventa quindi importante avere una fotografia affidabile del presente, cosa che Hays Italia ci propone con la sua Salary Guide 2024. Infatti, abbiamo bisogno di un’immagine affidabile a 360 gradi, sulle aspettative, sulla soddisfazione e, naturalmente, anche sugli aspetti economici.

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Carlos Manuel Soave presenta le linee guida della Salary Guide 2024

Chi è Hays

Il primo a intervenire, per presentare l’azienda e illustrare le linee generali della Salary Guide 2024 è Carlos Manuel Soave, Managing Director di Hays Italia.

Hays è una multinazionale di origine britannica fondata nel 1867 e che ha iniziato ad occuparsi di reclutamento nel 1986 con l’acquisizione di Career Care Group. È però nel marzo 2003 che Hays ha annunciato, a seguito di una revisione strategica, l’intento di riposizionarsi esclusivamente come azienda specializzata nel reclutamento eliminando tutte le attività non core. L’azienda è quotata alla Borsa di Londra dal 1989.

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Oggi Hays opera in 33 paesi nel mondo con 253 uffici e più di 13 mila dipendenti; gestisce globalmente oltre 1.200 posizioni lavorative ogni giorno. La filiale italiana è stata fondata nel 2006 e opera sul nostro territorio con 150 consulenti che gestiscono più di 1.000 clienti attivi potendo contare su una rete di oltre 600.000 professionisti.

La Salary Guide 2024 di Hays

L’indagine di Hays ha come obiettivo di identificare i principali trend nel mercato del lavoro in Italia. Questo vuol dire capire cosa è successo nel 2023 e identificare delle aspettative per il 2024.

Per poter ottenere questo risultato, è stato intervistato un campione di 1.348 professionisti e 828 aziende in 12 settori di mercato. I professionisti intervistati si collocano in una fascia manageriale.

Oltre a tracciare una panoramica generale del mondo del lavoro, l’indagine fornisce anche analisi sui trend nei singoli settori. Tra questi, non manca ovviamente quello IT, su cui ci focalizzeremo in questo articolo.

Per il settore IT emergono una serie di elementi, al di là della difficoltà cronica nel reclutamento di professionisti qualificati. Si registra infatti un contrasto tra la crescita della soddisfazione e la scontentezza per la situazione economica e le prospettive di carriera. Inoltre, sembra che la crescita professionale, i benefit e il work-life balance giochino un ruolo sempre più importante nella scelta di un nuovo lavoro.

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Luigi Di Napoli parla del mercato del lavoro in Italia

Il mercato del lavoro in Italia

Un inquadramento generale sul mercato del lavoro nel nostro Paese ci viene fornito da Luigi Di Napoli, Director di Hays Italia.

Di Napoli parte da una rilevazione ISTAT molto recente secondo la quale il tasso di occupazione in Italia è diminuito dello 0,1%. A farne le spese sono stati principalmente gli uomini sotto i 34 anni, i dipendenti a termine e gli autonomi. A fronte di questo, però, aumenta l’occupazione tra le donne e chi ha almeno 50 anni. Tuttavia, nonostante questi numeri non completamente positivi, risultano esserci anche mezzo milione di occupati in più rispetto al periodo pre-COVID.

La conclusione di ISTAT è che, nonostante qualche incertezza per l’attuale situazione geopolitica, ma grazie al PIL italiano superiore alla media della zona Euro, le condizioni del mercato del lavoro in Italia rimangono solide.

Entrando ora più nel merito della Salary Guide, dalle indagini fatte risulta che nel 2024 le aziende sono più intenzionate ad assumere nuovo personale. Il tasso passa infatti dall’80 all’88%, di cui il 76% a tempo indeterminato. Nonostante questo, le aziende intervistate vedono i loro problemi principali nella scarsità generale di candidati e nel fatto di doverseli contendere con i concorrenti (35%). Di riflesso, il fattore che viene percepito come più limitante (24%) è la ristrettezza dei budget aziendali. Risulta chiaro quindi che, per l’immediato futuro, continueremo a trovarci di fronte a una situazione in cui l’offerta di lavoro sarà più alta della domanda.

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Alessio Campi illustra i trend attuali per i professionisti

I trend per il mercato italiano

Per entrare nel vivo e descrivere le tendenze rilevate da Hays nella Salary Guide per il mercato italiano interviene Alessio Campi, C&P Director di Hays Italia.

Campi ha affrontato il problema dalla prospettiva dei professionisti, analizzando i trend rilevati nei 12 segmenti di mercato. I dati all’interno di ciascun segmento vanno, giustamente, valutati tenendo conto del contesto operativo e della tipologia di attività svolta. Qui, come anticipato, ci concentreremo sui trend emersi per il settore IT.

Più soddisfazione ma meno prospettive

Uno degli elementi emersi nel settore tecnologico è un aumento della soddisfazione dei lavoratori (64%) per il loro impiego attuale. Questo, tuttavia, stride un po’ con il fatto che molti degli intervistati non vedano prospettive per il 2024 di un avanzamento di carriera (44%), di una promozione (62%) o di un aumento salariale (63%). Quello che dovrebbe preoccupare le aziende è, piuttosto, come trattenere il 38% di dipendenti che, per le problematiche appena elencate, sarebbero disposti a cambiare lavoro anche a parità di ruolo o settore. Infatti, per chi cerca un nuovo lavoro la retribuzione è importante, ma non devono mancare elementi aggiuntivi come prospettive di crescita professionale (per il 57%), benefit aziendali (47%), progetti interessanti su cui lavorare (46%) nonché la possibilità di un buon bilanciamento tra vita e lavoro (41%)

La leva retributiva

Oggi, secondo la Salary Guide di Hays, la leva retributiva si conferma uno dei principali elementi per influenzare le scelte dei lavoratori. Tuttavia, nonostante il 61% dei lavoratori intervistati si sia dichiarato soddisfatto del proprio trattamento economico, più della metà (51%) ritiene anche di non avere uno stipendio adeguato alle proprie responsabilità. Infatti, nel 2023, il 70% del campione non ha ricevuto alcun aumento retributivo.

Ad integrare l’aspetto delle retribuzioni c’è quello dei benefit aziendali, considerato un aspetto importante da molti (47%) nel momento in cui si valuta un nuovo posto di lavoro. Ad oggi, l’81% dei professionisti usufruiscono di benefit aziendali. Tra tutti, quelli in assoluto più apprezzati sono lo smart working e l’assicurazione sanitaria.

In Italia vince il modello di lavoro ibrido

È innegabile come, almeno nel settore IT, il lavoro ibrido sia un aspetto a cui i lavoratori non intendono rinunciare facilmente. Infatti, pochissimi sono costretti a lavorare esclusivamente in ufficio; nel 60% dei casi il lavoro è ibrido e si registra anche un 30% di dipendenti che usufruiscono di una grande flessibilità.

Molti degli intervistati (72%) si sono dichiarati soddisfatti della situazione attuale. Pertanto, la maggior parte delle imprese non intende apportare cambiamenti nel 2024. Questa decisione è anche supportata dal un’analisi svolta nel 2023 per cui tre lavoratori su dieci potrebbero arrivare a licenziarsi se obbligati a rientrare in ufficio. L’aspetto interessante di questo fenomeno è che non è limitato al comparto IT, ma si presenta trasversale in tutti i settori.

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Luca Tremolada parla di intelligenza artificiale im ambito lavorativo

La diffidenza per l’intelligenza artificiale

È chiaro a tutti che oggi vige una certa diffidenza nei confronti dell’intelligenza artificiale relativamente alla sua capacità di influenzare il mondo del lavoro. Su questo aspetto c’è stato il contributo esterno di Luca Tremolada de Il Sole 24 Ore.

La diffidenza divide gli intervistati in due parti quasi uguali. Il 47% della popolazione si ritiene preoccupato, mentre il resto non lo è per nulla. Questo, tenendo anche conto che per più di un terzo dei dipendenti l’AI potrebbe eliminare più opportunità di lavoro di quante se ne andranno a creare.

Nonostante questa divisione, però, non ci troviamo in una fase di stallo. Infatti, il 20% dei professionisti usa quotidianamente strumenti basati sull’AI generativa sul posto di lavoro. Inoltre, il 76% dei dipendenti si dice disposto ad accogliere i cambiamenti che l’AI potrebbe introdurre nel loro lavoro. Un ultimo dato molto importante è che moltissimi (85%) degli intervistati si sono dichiarati disponibili a partecipare a programmi di aggiornamento e riqualificazione professionale per adottare tecnologie di IA nello svolgimento delle loro mansioni.

La Salary Guide di Hays in sintesi

Per tirare le somme sull’incontro, prende di nuovo la parola Carlos Manuel Soave, che riassume per punti quanto emerso dalla ricerca.

Nel nostro Paese continua ad esserci una carenza di talenti e una generale difficoltà a reperire profili di qualità sul mercato del lavoro. Questo si affianca al fatto che nelle aziende c’è una compresenza di diverse generazioni, che potrebbe contribuire ad attrarre e mantenere talenti. Sicuramente, l’inclusione e il fatto di tenere conto delle diverse esigenze stanno diventando aspetti importanti.

Le politiche di remote working giocano un ruolo sempre più importante nel garantire un corretto equilibrio vita-lavoro.

Creare delle organizzazioni che tengano conto delle capacità del singolo sta diventando fondamentale per ottenere da una parte un ambiente di lavoro positivo e dall’altra un vantaggio competitivo per l’azienda.

L’avvento dell’AI sta sollevando sia timori che eccitazione. Certamente, sta anche creando un nuovo contesto lavorativo a cui le aziende dovranno adattarsi, anche dal punto di vista del personale.

Chi fosse interessato ad approfondire i numeri riportati nella Salary Guide o anche semplicemente scoprire i servizi offerti da Hays, può fare riferimento al sito web dell’azienda.

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Dario Maggiorini

Si occupa di tecnologia e di tutto quello che gira attorno al mondo dell'ICT da quando sa usare una tastiera. Ha un passato come sistemista e system integrator, si è dedicato per anni a fare ricerca nel mondo delle telecomunicazioni e oggi si interessa per lo più di scalabilità e sistemi distribuiti; soprattutto in ambito multimediale e per sistemi interattivi. Il pallino, però, è sempre lo stesso: fare e usare cose che siano di reale utilità per chi lavora nel settore.

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