Si parla spesso dell’eccellenza italiana nel mondo, ma non sempre se ne conosce la piena estensione, né si è consapevoli di una delle sfide più grandi che questo genere di realtà deve affrontare, ovvero la scoperta e la gestione di talenti di alto livello e specifici per quel settore. Ne abbiamo parlato con Cristina Donati, Responsabile dei Sistemi Informativi per le Risorse Umane del Gruppo Trevi, società nata nel cuore dell’Emilia Romagna ma ormai diffusa e operante in tutto il mondo.
L’esperienza di Gruppo Trevi con la gestione delle risorse umane targata Oracle
Nonostante al grande pubblico il nome del Gruppo Trevi possa risultare poco noto, l’azienda di Cesena è molto ben consolidata e rispettata a livello globale. Come rivelato da Donati: “Nonostante il Gruppo sia nato in Romagna ben 60 anni fa e il nome sia italiano, siamo una realtà internazionale, presente in più di 30 paesi”.
L’ambito operativo è quello delle fondazioni speciali e dell’ingegneria del sottosuolo, ovvero tutta quella parte di costruzione e consolidamento che riguarda le fondamenta e il terreno sotto a una infrastruttura. Questa specializzazione ha portato l’azienda a lavorare con progetti di rilevanza veramente internazionale: “Per farvi un esempio, il nostro gruppo si è occupato dei lavori di consolidamento del sottosuolo della Torre di Pisa, per cercare di recuperare un po’ della pendenza persa negli scorsi anni e dargli stabilità. Oppure a Ground Zero, ovvero il sito protagonista dell’attacco dell’11 settembre, dove ci ci siamo occupati di consolidare il terreno e della ricostruzione. O ancora in Iraq, dove abbiamo operato il consolidamento della Diga di Mosul.” Non mancano comunque lavori più ‘ordinari’, come quelli per la metropolitana di Roma e Parigi oppure la costruzione di un business center in Germania.
Una trasformazione a tutto tondo
Nonostante la presenza consolidata e i decenni di storia, anche il Gruppo si è dovuto recentemente rinnovare, passando attraverso una vera e propria trasformazione. “Sono stati sicuramente due anni molto intensi. Sono partite una serie di diverse campagne per assecondare questo cambiamento: a partire dalla vendita di una delle divisioni, quella dell’Oil&Gas, scegliendo quindi di rifocalizzarci sul nostro core business. A questa sono seguite una serie di iniziative, innanzitutto di trasformazione digitale, non solo sul mondo HR, ma anche sul mondo del finance e sul mondo dell’operation, introducendo quindi un nuovo sistema ERP.”
“La cosa bella è che abbiamo cercato di far parlare tutti questi progetti far loro. Quindi di fare in modo, grazie al supporto appunto dell’HR, di rendere tutti gli owner dei diversi processi consapevoli dei processi degli altri owner e far sì che anche i sistemi si parlino tra di loro. Questo è stato affiancato anche dall’introduzione di un modello di comportamenti per promuovere l’eccellenza e l’innovazione che viene preso in considerazione anche nella valutazione annuale della performance. Lo abbiamo promosso per tutto il 2020, nonostante il COVID e quindi l’impossibilità di fare incontri in presenza.”
La rivoluzione delle risorse umane
Come accennato, la rivoluzione dietro all’area HR è stata un tassello fondamentale del rinnovamento del Gruppo Trevi. E per portarla a termine è stato scelto il supporto di un partner di eccezione, ovvero Oracle, fornitore della soluzione Oracle HCM: “Questa soluzione ci ha permesso innanzitutto di raggiungere veramente i paesi in tutto il mondo. Noi avevamo già diversi sistemi, diverse soluzioni per gestire naturalmente tutti i processi legati al talento dei nostri dipendenti, ma erano soluzioni magari custom, specifiche italiane, che non potevamo utilizzare all’estero.”
“Oracle, con la sua modularità e la sua internazionalità, ci ha permesso di approcciare tutti i paesi, utilizzando un disegno globale ma tenendo in considerazione anche le caratteristiche specifiche di ogni paese. Ad esempio il codice fiscale ce l’ho solo in Italia, in America ho invece il social security number, etc etc.”
“Quindi Oracle ci permette di fare tutto questo e in più ci permette di utilizzare le best practice già introdotte sulla piattaforma stessa e quindi di “riciclare” ciò che esiste già di configurato, portando a dei risultati importanti anche in periodi molto più brevi, come poi è stato in questo anno e mezzo”
I dipendenti al primo posto
Oltre al modulo già citato, chiamato Performance, la soluzione è al momento sviluppata in altre due sezioni, chiamate Carriere, ovvero le offerte di lavoro, e Referral. “La parte di selezione è l’ultima arrivata. Abbiamo fatto una scelta audace, che è quella di trasferire tutti i contenuti specifici, che raccontano l’area del “Lavora con noi”, ovvero che cosa si fa in azienda e le storie dei dipendenti, all’interno del portale stesso, quindi all’interno del sistema Oracle. Noi cerchiamo delle figure molto specialistiche, quindi avevamo necessità, all’interno di questo portale, di dare l’idea di quello che facciamo, di poterci connettere con LinkedIn e altri social dedicati alla ricerca del lavoro e di pubblicare annunci che possano essere per l’Italia piuttosto che il resto del mondo.”
“Per migliorare poi ulteriormente la ricerca di nuovi talenti e persone di cui abbiamo necessità abbiamo lanciato la sezione Referral. Quando abbiamo creato la nuova piattaforma, siamo partiti da una comunicazione interna e solo in secondo momento ci siamo rivolti al resto del mondo. Nel comunicarlo internamente abbiamo anche spinto tutti i dipendenti a diventare loro stessi ambasciatori del nostro gruppo, chiedendo loro di invitare a candidarsi le persone che loro conoscono e che reputano in linea con i profili ricercati. Un sistema trasparente, che non favorisce automaticamente nessuno, ma che dà una linea comune tra i dipendenti. E se molte aziende raggiungono questo risultato mettendo in moto dei meccanismi di ricompensa, noi invece lo abbiamo chiesto senza mettere nessuna bonus opportunity sul presentare qualcuno, in modo da garantire raccomandazioni genuine e trasparenti”
Verso il futuro
L’iniziativa, battezzata People 360, non si è comunque ancora esaurita: “I prossimi passi saranno ancora molto impegnativi. Sta per avviarsi la campagna di chiusura della valutazione delle performance, a cui quest’anno abbiamo ben deciso di aggiungere degli altri componenti legati alla soluzione Oracle che riguardano anche la compensazione. Andremo ad aggiungere alla valutazione della performance la gestione della retribuzione, quindi le eventuali proposte di interventi retributivi, piuttosto che le famose schede MBO che hanno tutti i livelli più manageriali.”
“Non solo: nell’arco di quest’anno andremo a toccare anche tutto quello che è il mondo del training e dei percorsi di sviluppo e di successione. Quindi abbiamo ancora diversi altri passi da fare e da sviluppare, senza contare naturalmente anche il consolidamento sempre di più all’estero dei processi corporate sempre più all’estero. Dal punto di vista della selezione l’altra ambizione è quello di riuscire, sempre entro l’anno, a creare anche il portale interno delle candidature, in modo che nulla vieti, ad esempio, che qualcuno dagli Stati Uniti si candidi per una posizione a Cesena, o viceversa.”
Maggiori informazioni sulla suite Oracle HCM Cloud dedicata alla gestione delle risorse umane disponibili sul sito ufficiale dell’azienda.
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