Il report annuale sui fabbisogni aziendali 2023 di Fòrema, l’ente di formazione delle imprese metalmeccaniche del Padovano e del Vicentino, ha coinvolto centinaia di aziende per analizzare le strategie competitive e lo sviluppo delle competenze.
L’indagine si articola in tre parti: la prima riguarda gli investimenti previsti dalle imprese, la seconda i trend formativi attuali e futuri, la terza il ruolo dell’Hr Manager nella valorizzazione del capitale cognitivo e organizzativo.
Andiamo a scoprire i principali risultati.
Il report di Fòrema: la formazione del personale è una priorità
La formazione del personale è considerata una priorità medio alta o alta dal 53% delle aziende, soprattutto per i ruoli di responsabilità (25%) e il personale operativo (21%). Rispetto al 2022, si conferma l’interesse per la formazione degli impiegati e della direzione, mentre diminuisce quello per i neo-assunti, a causa della difficoltà a reperire personale.
Le aree e le funzioni aziendali che necessitano maggiormente di consulenze formative sono la progettazione e lo sviluppo (22%), i processi produttivi (21%), il marketing e le vendite (20%) e i sistemi informativi (19%). Rispetto al 2022, si registra una crescita dell’interesse per i processi produttivi e il marketing e una diminuzione per la progettazione e i sistemi informativi.
Proteggi i tuoi dati con Bitdefender, Leader in Cybersecurity
“Da quest’anno si registra anche la direzione generale e la proprietà dell’impresa come un target rilevante per l’implementazione delle strategie formative”, commenta Matteo Sinigaglia, direttore generale di Fòrema. “Nel 19% dei casi sono proprio queste figure imprenditoriali a evidenziare la priorità d’azione più alta”.
Quali sono le tematiche più sensibili per le aziende?
I temi più rilevanti per il 2023 sono l’innovazione del prodotto e dei processi (22%), la digitalizzazione (21%), il controllo di gestione (18%) e lo sviluppo dei collaboratori (16%). Rispetto al 2022, si osserva una discontinuità: escono dall’analisi le soft skills, i modelli organizzativi smart, l’impatto ambientale della produzione e la sostenibilità sociale. Inoltre, si evidenzia una crescita della digitalizzazione dei processi e delle attività a livello pluriennale.
“La variabile della strategia imprenditoriale perseguita, influenza in parte le aree aziendali su cui intervenire”, aggiunge Matteo Sinigaglia. “L’importanza massima di investire nella progettazione e sviluppo dei prodotti e dei servizi offerti al mercato, accomuna i tre cluster composti dalle aziende che danno priorità all’ambiente (25%), alla crescita (23%) e all’internazionalizzazione (26%), mentre chi si focalizza sull’innovazione di prodotto mette al primo posto l’ambito produzione con il marketing e le vendite (entrambi 25%, catturando la metà delle priorità)”.
Quali sono le aspettativa per il futuro?
Le aspettative di medio periodo (2026) mostrano una consapevolezza del cambiamento in atto nelle attività e nell’organizzazione aziendale: solo il 35% dei rispondenti non prevede cambiamenti sostanziali (era il 29% nel 2022).
Il 58% si orienta verso uno scenario di aumento delle funzioni e delle attività aziendali, il 24% si aspetta una trasformazione radicale dell’azienda (era il 17% nel 2022) e il 30% ritiene che l’organizzazione sarà focalizzata su poche attività a valore.
Rimani aggiornato seguendoci su Google News!
Da non perdere questa settimana su Techbusiness
📈 SAP NOW 2024 l'intelligenza artificiale per il business conquista Milano💸 Come calcolare il ritorno sugli investimenti nell’Intelligenza Artificiale
👨⚖️ Direttiva NIS2 e cybersecurity nelle PMI italiane obblighi e opportunità
🔫 Metà degli attacchi informatici in Italia prende di mira le supply chain
📰 Ma lo sai che abbiamo un sacco di newsletter?
📺 Trovi Fjona anche su RAI Play con Touch - Impronta digitale!
🎧 Ascolta il nostro imperdibile podcast Le vie del Tech
💸E trovi un po' di offerte interessanti su Telegram!