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D-Link rilancia sul mercato enterprise

Una chiacchierata con Alessandro Riganti, il nuovo country manager

Molti hanno l’immagine di D-Link come una di quelle aziende che si rivolge essenzialmente a un mercato consumer. Il brand copre ovviamente, da sempre, anche il mercato professionale; all’interno del quale, però, non si è ancora costruita una visibilità di primo piano. Oggi, con il post-pandemia, e come molte altre aziende, D-Link è in una fase di profonda trasformazione interna; e con questo slancio, ha deciso di proporsi in maniera più forte e rinnovata anche al mercato enterprise. Quindi, l’azienda pianifica di affiancare agli apparati consumer, rinnovati sia nella tecnologia che nell’estetica, una linea enterprise in grado di soddisfare anche le aspettative delle aziende indirizzate vero O-RAN e industrial IoT.

Ma, esattamente, in che direzione sta andando D-Link e che cosa ci si può aspettare nel futuro prossimo? Durante il Mobile World Congress 2023 abbiamo avuto la possibilità di parlarne direttamente con Alessandro Riganti, il nuovo country manager.

Chi è Alessandro Riganti?

Alessandro Riganti
Alessandro Riganti

Alessandro Riganti è relativamente nuovo in D-Link; infatti, ricopre la sua attuale carica di Country Manager dal 9 gennaio 2023. Nonostante questo, non è affatto nuovo nel settore delle telecomunicazioni e vanta un’esperienza professionale di più di vent’anni in questo ambito. La sua carriera, infatti, parte nel 2001 con Pirelli, azienda che lui stesso definisce essere stata un’ottima scuola. In Pirelli lavorava per la Business Unity all’interno della divisione Cavi e Sistemi.

Sono state molte le realtà con cui ha avuto a che fare, nel nostro Paese ma anche all’estero. In particolare, si è occupato dello sviluppo del mercato e dell’apertura di nuovi mercati, tra i quali ci cita Russia, Turchia e Israele. Dopo la vendita di Pirelli nel 2010, rimane nel settore delle telecomunicazioni occupandosi di broadband e, dopo una breve pausa in cui si è occupato di altro, è tornato al mondo delle reti nel 2023 con D-Link.

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Con il suo attuale ruolo, Riganti si deve occupare di moltissimi aspetti. Nonostante si sia insediato da poco, le sue idee sono già molto chiare e ha iniziato a lavorare sulle persone.

Perché il grosso valore che, alla fine, le aziende possiedono è il gruppo di lavoro. Questa è una cosa che ho sempre pensato; e devo dire che in Italia abbiamo un gruppo veramente eccellente.

D-Link oggi

D-Link è entrata a far parte del gruppo TSG nel 2020 a seguito di un’acquisizione. Il gruppo è caratterizzato da una serie di linee di business, di cui la più importante è quella della produzione di acciaio. A questa linea di business se ne affiancano altre come quelle della chimica e dello sport e, ovviamente, anche una sulle reti, dove D-Link è sostanzialmente la capofila. Dietro D-Link, però, ci sono anche una serie di aziende del gruppo che si occupano di produzione. Infatti, c’è stata una scelta ben precisa di mantenere una parte significativa della produzione all’intero. Scelta che Riganti riconosce essere un po’ in controtendenza rispetto a quanto succede con altri brand.

Il fatturato totale del gruppo nel 2021 è stato di 2.9 miliardi di dollari e, attualmente, c’è una volontà di continuare con l’acquisizione di nuove aziende e tecnologie.

Dove sta puntando D-Link per il futuro?

Dal punto di vista organizzativo, quello che D-Link si propone di fare è responsabilizzare i singoli paesi. C’è quindi uno spostamento in corso da una entità organizzativa denominata D-Link Mediterraneo a quella delle singole nazioni. Questo serve ad avere più sensibilità sui singoli mercati e portare più facilmente i fabbisogni specifici dei clienti sul territorio all’attenzione della casa madre.

Ovviamente, ci sono dei cambiamenti anche a livello di organigramma. Si stanno infatti spostando delle competenze dalla parte tecnica al quella più commerciale. Nello specifico, verso una vendita di tipo B2B; che è ciò su cui D-Link vuole puntare maggiormente quest’anno e in quello a venire. Il Country Manager ci spiega infatti che, in particolare, uno degli obiettivi della trasformazione che D-Link sta compiendo è quello di passare da essere un’azienda che vende prodotti a una che vende soluzioni.

La linea dei prodotti retail rimane, ed è comunque l’eredità di tutto quello che è già stato fatto nel campo delle telecomunicazioni. L’attenzione forte però è ora sugli ambiti Business-to-Business e in quello che loro hanno battezzato Machine-to-Machine. Dove con Machine-to-Machine s’intende una prospettiva specifica su ciò che tipicamente prende il nome di Industrial IoT.

d-link enterprise lineup

Le nuove linee di prodotti

Per quanto riguarda il mercato consumer, ci sono state presentate le famiglie AX6000 e AX3000. I nuovi modelli, oltre all’innovazione tecnologica in termini di prestazioni, introducono anche un design più accattivante. L’idea è che i nuovi access point possano essere anche oggetti di arredamento e rimanere in bella vista in un salotto. I router di D-Link, però, non si accontentano del WiFi e si allargano anche verso il 5G. Il modello AX7800, ad esempio, può fare da ponte tra una rete domestica e una infrastruttura 5G pubblica o locale.

Portando ora il discorso a livello enterprise, D-Link intende offrire sul mercato una serie di prodotti pensati per le realtà produttive. Al Mobile World Congress, infatti, erano già visionabili in anteprima dei modem 5G ingegnerizzati per l’uso industriale. Si tratta di apparecchiature resistenti agli agenti atmosferici e agli ambienti ostili. Questa, dichiara Riganti, è la famiglia di prodotti dove è stata portata più innovazione. Questi dispositivi si accompagnano a una linea di gateway pensati per il settore dei trasporti. Pertanto, è possibile offrire soluzioni che si integrano facilmente con le infrastrutture esistenti di treni, autobus, tram e molto altro.

Questi prodotti fanno parte di una soluzione completa che stiamo portando sul mercato italiano e scuramente si tratta della gamma più completa offerta da D-Link.

d-link enterprise architecture

Il mondo enterprise e il 5G

La novità più interessante sul fronte enterprise è però l’ingresso di D-Link nel mondo delle O-RAN. Ovverosia, D-Link si propone anche come fornitore apparati che permettono a un’azienda di costruire una propria infrastruttura 5G privata. I primi prodotti di questo tipo sono stati lanciati proprio in occasione del Mobile World Congress del 2023. Su questo tema, in particolare, D-Link ha già avviato una serie di progetti in Giappone e Stati Uniti. Comunque, le apparecchiature sono già pronte per essere introdotte anche sul mercato europeo. In questo momento l’azienda è concentrata a definire dei business case, in maniera tale da arrivare efficacemente e il prima possibile anche nel vecchio continente.

La visione sul futuro del 5G

In chiusura, abbiamo voluto affrontare un discorso molto classico, ma anche molto importante sul futuro del 5G. Ovverosia, se la quinta generazione di rete cellulare offrirà una copertura territoriale che poi andrà a intensificarsi dove l’economia lo consente oppure se crescerà a macchia di leopardo per aggregarsi poi dove la densità è sufficiente.

La visione di Riganti verte, almeno per il nostro paese, sulla seconda opzione. Uno degli aspetti più promettenti che lui vede per le O-RAN riguarda i piccoli comuni decentrati (e nel nostro Paese sono tanti), che oggi non sono ancora in grado di usufruire di una connettività in fibra. Queste realtà possono essere portate facilmente verso le nuove tecnologie grazie al 5G privato. Ciò sarebbe secondo lui più in linea con le caratteristiche, anche orografiche, del nostro paese.

Una O-RAN, per i business case osservati da D-Link, rappresenta un modello che si può applicare a livello enterprise, ma che scala anche molto bene verso il basso. Per cui, diventa interessante per la PMI che vuole avere una soluzione privata con buone prestazioni e una sicurezza interna robusta. La vera domanda, però, e quando questo sarà possibile farlo. Purtroppo, la scarsa attitudine di molte aziende italiane a investire in tecnologia sul lungo periodo non aiuta. Tuttavia, continua il Country Manager, D-Link crede molto nella validità delle O-RAN anche al di fuori di un contesto enterprise e la propone ai suoi clienti per rendere le loro infrastrutture più efficienti e scalabili.

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Dario Maggiorini

Si occupa di tecnologia e di tutto quello che gira attorno al mondo dell'ICT da quando sa usare una tastiera. Ha un passato come sistemista e system integrator, si è dedicato per anni a fare ricerca nel mondo delle telecomunicazioni e oggi si interessa per lo più di scalabilità e sistemi distribuiti; soprattutto in ambito multimediale e per sistemi interattivi. Il pallino, però, è sempre lo stesso: fare e usare cose che siano di reale utilità per chi lavora nel settore.

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