Il browser Brave ha annunciato il supporto al protocollo peer-to-peer IPFS, una tecnologia che secondo il browser dovrebbe aiutare a rendere la navigazione su internet più rapida e trasparente. InterPlanetary File System è un protocollo per l’hosting dei contenuti che potrebbe realizzare l’idea di un web decentralizzato.
Come funziona il protocollo IPFS sul browser Brave
Normalmente quando arrivate in un sito internet, ottenete informazioni inviate da un serve centralizzato, trasmesse con il protocollo HTTP o HTTPS. Il protocollo IPFS usa invece un network di nodi distribuiti per trasmettere quegli stessi dati al vostro computer. Un modello non dissimile da quello usato nella tecnologia BitTorrent.
Quali vantaggi porta il protocollo IPFS?
Uno dei vantaggi più evidenti in questo sistema di trasmissioni dati sono i tempi di risposta più rapidi. Potete infatti accedere alle informazioni attraverso nodi più vicini al vostro punto di navigazione, invece che da server centralizzati. Inoltre potrebbe abbassare i costi per chi propone i contenuti, invece di puntare su un servizio di hosting unico. Ma il più grande vantaggio è senza dubbio la possibilità di evitare censure governative su siti specifici.
Molly Mackinlay, capo progetto di IPFS, spiega: “Oggi, gli utenti web nel mondo non possono accedere a contenuti censurati. Inclusi, per esempio, parti di Wikipedia in Tailandia, oltre 100.000 siti bloccati in Turchia e informazioni critiche sul Coronavirus in Cina. Ora tutti quelli che hanno una connessione internet possono accedere a queste informazioni attraverso il protocollo peer-to-peer IPFS su Brave”.
D’altra parte, con IPFS sarebbe impossibile per Amazon togliere dalla rete il social Parler dopo l’attacco al Parlamento negli Stati Uniti (vi parliamo di Parler qui). Senza l’illusione che sia sempre una cosa positiva, il browser Brave propone un web più libero e trasparente con il protocollo peer-to-peer IPFS. Potete accedere al nuovo protocollo con la versione 1.19 del browser, disponibile al download da oggi.
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