Cina: la produzione di chip cala drasticamente a causa della nuova ondata di COVID-19

Ancora una volta, il COVID-19 crea una crisi in Cina e a risentirne è la produzione di chip. Attualmente è in atto un pesante lockdown nella capitale finanziaria di Shanghai, e per questo anche la produzione di semiconduttori è crollata nelle ultime settimane.

Nel solo primo trimestre di questo 2022 , la produzione di circuiti integrati in Cina è diminuita del 4,2% , risultando quindi il peggior trimestre dal calo dell’8,7% che risale al primo del 2019 che, come risaputo, ha generato una crisi nella produzione di milioni di dispositivi in ​​tutto il mondo.

Nel solo mese di marzo, la produzione di semiconduttori è diminuita del 5,1%. Anche diversi produttori di prodotti automobilistici ed elettronici in Cina hanno espresso grande timore per gravi problemi che potrebbero presto verificarsi nella catena di approvvigionamento, producendo così una nuova “crisi del chip”.

Il calo di produzione dei chip non riguarda solo la Cina

Questo calo nella produzione di chip potrebbe (anche) avere un impatto sull’India, perché un gran numero di semiconduttori e componenti elettronici in India vengono importati dalla Cina, per la produzione di telefoni cellulari, computer e molti altri dispositivi.

Infatti il 50% di tale importazione proviene dalla Cina e questi prodotti riforniscono in gran parte il mercato europeo. Molti settori come automotive, mobile, console per videogiochi, televisori e schermi multipli sono realizzati con componenti importati dalla Cina.

Allo stesso modo, con il calo della produzione di chip, la disoccupazione è aumentata a causa del lockdown. Nuovi casi di COVID-19 hanno peggiorato le condizioni della Cina, la seconda economia più grande del mondo. La crescita del PIL cinese nel primo trimestre del 2022, tuttavia, è stata positiva, con un aumento del 4,8%, a fronte del calo delle vendite al dettaglio che sono diminuite del 3,5% su base annua, la prima per il Paese da luglio 2020 nel bel mezzo della pandemia.

Si prevede che il calo della produzione di chip in Cina aumenterà ancora di più, superando il 10%, se i nuovi casi di COVID-19 non diminuiranno. In questo caso il governo cinese potrebbe estendere ulteriormente il lockdown limitando l’accesso alle fabbriche, cosa che determinerà l’arresto quasi totale dell’attività industriale.

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