Per il business travel, in Italia, il 2022 è stato l’anno in cui si sono iniziati a vedere dei reali segni di ripresa, grazie in particolar modo alla digitalizzazione. L’Osservatorio Business Travel mostra infatti come ci sia stato un incremento del 70% rispetto al 2021 e prevede un’ulteriore crescita del 25% per il 2023. Un traguardo eccezionale se si tiene conto dell’incertezza causata dalla guerra tra Russia e Ucraina e delle restrizioni dovute alla pandemia. La sfida che però tutte le aziende si trovano oggi a fronteggiare è la pesante influenza dell’inflazione sui bilanci, che limita ancora troppo spesso le scelte legate alle trasferte.
Le aziende hanno sì ricominciato a viaggiare, ma concentrandosi soprattutto sulle trasferte indispensabili e nazionali. Non sempre però è possibile organizzare una trasferta restando nella propria nazione e muovendosi esclusivamente in auto. Ecco perché le aziende necessitano d’individuare nuove strategie per migliorare la propria efficienza e snellire i processi. Tali strumenti, anche se spesso ancora motivo di diffidenza, si stanno rivelando fondamentali per la ripresa del settore.
Il business travel nel 2022
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L’allentamento delle restrizioni è il fattore che più ha contribuito alla ripartenza dei viaggi d’affari. Le aziende hanno ricominciato a viaggiare, concentrandosi maggiormente sulle trasferte indispensabili e consentendo un maggior movimento a livello nazionale, soprattutto via auto (+7% rispetto al periodo pre-covid), trasporto preferito perché ritenuto più sicuro rispetto ad altri tipi di trasporto collettivo. Tuttavia, un cambiamento delle dinamiche di spesa si può notare a causa dell’aumento dei costi del carburante che è andato ad aggravare la ripartenza del settore aereo, in particolare a livello internazionale, che più ha risentito dell’aumento delle tariffe.
I voli nazionali hanno risentito meno dell’inflazione a causa della forte concorrenza con i treni e auto a noleggio avvantaggiate dai prezzi controllati del carburante. Nonostante una crescita della spesa superiore rispetto al volume dei viaggi, l’Osservatorio Business Travel prevede una crescita del 25% del settore dei viaggi d’affari per il 2023, proprio a causa dei diversi scenari negativi che si sono presentati nel 2022. Dopo gli avvenimenti degli ultimi anni, le aziende sono entrate nell’ottica di trovarsi pronte a ogni evenienza e hanno già individuato diverse zone dove muoversi per migliorare la propria efficienza.
Se, a causa della pandemia, la strada verso la digitalizzazione è stata quasi obbligatoria, tutti gli altri aspetti negativi che hanno inciso sulla ripartenza, hanno portato a rafforzare questa scelta. Le aziende si stanno adeguando, cercando di snellire i processi in modo da consentire risparmi, investendo i propri budget in soluzioni digitali che daranno i loro frutti sia nel breve che nel lungo termine.
Cosa aspettarsi nel 2023
La velocità con cui le aziende hanno dovuto adeguarsi ha mostrato un atteggiamento positivo nei confronti della digitalizzazione dei processi che tuttavia procede ancora a rilento in alcuni campi. I travel manager sottolineano che negli ultimi anni, l’aspetto in cui si sono concentrati di più è il controllo dei costi, specialmente nell’ultimo anno a causa dei rincari dei servizi. Secondo i dati dell’Osservatorio, la maggioranza di loro non mostra un alto grado di soddisfazione verso gli strumenti digitali per la gestione delle trasferte lavorative ma nonostante ciò la digitalizzazione assieme a flessibilità, sostenibilità e travel risk management rimangono gli aspetti più importanti su cui focalizzarsi.
Le aziende fanno fatica a tornare al business as usual, ovvero ai livelli di viaggi aziendali del periodo pre-pandemia, a causa anche del cambiamento della concezione del viaggio di lavoro, quindi alla riduzione di tutte quelle trasferte che prima si effettuavano ma che ora si sono rese non necessarie. Si può però notare una maggior inclinazione al bleisure, sempre più spesso concesso ai dipendenti, assieme alla possibilità di utilizzare i punti delle carte fedeltà anche per i viaggi personali.
E’ sempre più frequente anche la possibilità di estendere l’utilizzo delle piattaforme per la prenotazioni del business travel anche ad uso personale, come welfare aziendale. In uno scenario molto incerto a causa dei fattori citati sopra, sembra che in testa alla lista delle necessità per le aziende ci sia quindi il risparmio e la flessibilità delle tariffe (73%), seguita da soddisfazione dei dipendenti (43%), trasparenza nei prezzi (29%), sicurezza (27%) e sostenibilità (19%).
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BizAway, in quanto piattaforma nativa digitale che ti consente di prenotare e gestire i tuoi viaggi di lavoro, è progettata proprio per soddisfare ciascuna delle necessità emerse dalla ricerca. “Noi di BizAway, in quanto piattaforma nativa digitale progettata per prenotare e gestire i viaggi di lavoro, ci impegniamo ogni giorno per venire incontro alle nuove esigenze delle aziende. BizzyFlex, l’innovativo servizio extra che abbiamo recentemente introdotto, rende ancora più forte la nostra offerta e il nostro focus sulla soddisfazione e tranquillità del viaggiatore e del cliente: con un semplice click si può cancellare qualsiasi prenotazione senza dover presentare alcuna documentazione aggiuntiva e ricevere immediatamente un rimborso pari all’80%. Un unicum nel mercato italiano” ha commentato Luca Carlucci, CEO e Co-Founder di BizAway.
- von Mises, Ludwig (Autore)
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