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Andrea Gambirasio ci racconta la nuova divisione B2B di Hisense

Dall'importanza della distruzione a quella del canale: quattro chiacchiere con il nuovo B2B Country Manager di Hisense Italia

Per Hisense quello del 2022 è stato il primo ISE. Sì perché la divisione B2B sta aprendo ora i battenti in tutta Europa, Italia inclusa. Il compito di guidare la nuova Business Unit nel nostro Paese è stato affidato ad Andrea Gambirasio, che vanta già un’esperienza di alto livello nel segmento audio-video, maturata in alcune delle più importanti aziende del settore.
Abbiamo quindi approfittato della nostra presenza alla fiera di Barcellona per intercettare il nuovo B2B Country Manager Italia di Hisense e scambiare quattro chiacchiere su questa nuova avventura.

La nuova divisione B2B di Hisense

Come dicevamo in apertura, per Hisense quella di quest’anno era la prima edizione di ISE (Integrated Systems Europe). Lo testimoniano anche le dimensioni dello stand, più raccolte rispetto a quelli a cui Hisense ci ha abituati in altri grandi fiere tecnologiche. Eppure, l’area creata da Hisense è risultata essere uno delle più accoglienti, con spazi proporzionati, una macchinetta del caffé a portata di mano e tutti i prodotti dedicati al B2B pronti ad essere toccati ed esplorati.
È qui, tra un Laser TV e una lavagna elettronica, che abbiamo incontrato Andrea Gambirasio, che ci ha subito accolti con un sorriso, un caffé e tanta voglia di parlare di questa nuova esperienza.

La nuova divisione B2B Hisense Italia nasce per volontà della divisione B2B con sede in Olanda. Quindi Shawn Kim, che è il Managing Director B2B Worldwide, ha avuto la mission da parte di Hisense Corporation di costruire da zero tutto quello che è il canale dedicato al mondo del professionale, che è molto diverso dal canale consumer, dove c’è più un mordi e fuggi. In questo caso si parla di canale di vendita quindi distribuzione, rivenditore specializzato autorizzato, installatore, utente finale. – ci racconta il B2B Country Manager Italia di Hisense Italia – La volontà è quella di proseguire in ambito professionale quello che Hisense commercial sta portando avanti a livello mondiale. Quindi sfruttare un po’ l’onda del consumer, visto che sta andando davvero molto bene per Hisense grazie anche a una serie di investimenti e di sponsorizzazioni strategistiche.”

Intervista Andrea Gambirasio Hisense B2B

Ma come si costruisce un canale B2B ex novo, partendo da zero?
Prima di tutto affidandosi ai giusti distributori.
“Ci sono quelle entità che va bene, vai da loro, con la tua bella valigetta. Gli dici ‘Mi prendi i prodotti’, ‘Si va bene te li metto a magazzino’. E poi ci sono 33.000 problemi che si chiamano slow rotation, slow moving, no moving… Che diventano tutte problematiche da gestire commercialmente per fare in modo che il distributore non sia scontento di avere i tuoi prodotti in casa. […] E poi ci sono i distributori più specifici dove la stock protection è importante ma non c’è un’ansia da no moving come succede con i classici distributori IT. In più alla parte di supporto tecnico che per le divisioni nascenti è sicuramente utile sia nella pre-vendita che nella post-vendita. Ed è su questi che punteremo. Anche perché per me la distribuzione è essenziale.
Il canale invece andremo a svilupparlo noi. E il canale è l’installatore specializzato, la rental company, l’installatore di reti o audio che approccia l’installazione della visualizzazione… Quello che cerchiamo è il system integrator che ha voglia di crescere con noi e che vuole emergere con noi.”

Ma non è tutto. Per Andrea Gambirasio la strada giusta è quella già percorsa anni fa da due colossi del settore, ossia LG e Samsung: “Pian piano dobbiamo entrare sul mercato con un po’ di innovazione, vasta gamma di prodotto, affidabilità di prodotto, copertura del territorio e creazione di un canale molto solido.

Il portfolio B2B di Hisense

Ma qual è il porfolio B2B di Hisense? Insomma, quali prodotti può offrire il grande colosso cinese ad aziende e professionisti?
Oltre ai TV che si sposano con il mondo hospitality, troviamo i monitor della serie E e della serie M, con formati che vanno dai 43 ai 98 pollici. La particolarità? Si tratta di prodotti che Gambirasio descrive come “H16 e H24”, ossia prodotti che vengono progettati sapendo che dovranno rimanere accessi per 16 o addirittura 24 ore. Pensate ad esempio a tutti i monitor che trovate nei fast food. Non vengono spenti nel corso della giornata ma devono rimanere accessi dall’apertura alla chiusura. Questo specifico utilizzo richiede altrettante specifiche accortezze, ond’evitare che il display sia da sostituire dopo un breve lasso di tempo.

Ci sono poi i prodotti che vanno nelle vetrine dei negozi e delle farmacie. Che no, non sono uguali ai monitor H16 e H24. Qui infatti l’obiettivo principale è contrastare la luce solare e per farlo è necessario offrire un’elevata luminosità. Si parte quindi da 2.500 lumen a salire.
Lo stesso principio si applica ai monitor destinati all’uso esterno, pensati per resistere anche in condizioni atmosferiche difficile e dotati di luminosità altissime proprio perché devo essere visibili e utilizzabili anche con il sole a picco.

Hisense B2B

Ci sono poi i prodotti interattivi, che sono quelli più maturi, già commercializzati da qualche tempo grazie al supporto del nostro distributore. Nello specifico abbiamo una versione che va a sposarsi con quelle che sono le richieste in ambito educational. Abbiamo Android o Windows a bordo, il touch a 20 punti, la compatibilità con lo slot OPS… E poi abbiamo la versione corporate che ha un design migliorato, più slim, l’integrazione di un line array di microfoni sulla parte superiore e la presenza di una telecamera che può essere direttamente collegata al monitor. È un sistema di videoconferenza completa ed è già pronto all’uso.
La prima versione, quella Edu, è forse più flessibile e più adattabile a quelle che sono le richieste nell’ambito scuola, dove spesso i budget sono abbastanza limitati. Non per mancanza di fondi ma perché si punta ad avere tanti prodotti per digitalizzare più aule possibili.

Hisense Ledwall

Non mancano ovviamente i LEDwall che Gambirasio definisce all-in-one perché “una volta che lo monto ho tutto – l’elettronica, l’alimentazione, la gestione dei segnali – integrato a bordo e a quel punto mi basta un normale cavo di alimentazione.”

E poi ci sono anche soluzioni laterali rispetto al mercato B2B come il Laser TV, che permette una grande visualizzazione senza avere costi altissimi e occupando comunque poco spazio. In futuro poi dovrebbe arrivare anche una versione più pura di questo televisore innovativo, senza telo e senza soundbar per garantire maggior flessibilità ai system integrator.

Il futuro è LED

Prima di salutare Andrea Gambirasio ne abbiamo approfittato per chiedergli qual è, a suo avviso, la tecnologia del futuro, quella su cui sarebbe disposto a puntare: Il LED, che crescerà sempre di più. Poi ci sono belle tecnologie, devo dire la verità, come il micro LED di Samsung, che avrà un crescendo sicuramente. […] Però futuro in generale direi moltissimo LED. Più c’è diffusione, più i costi scenderanno ancora, più i marchi conosciuti – tra cui voglio mettere Hisense – avranno modo di proporlo e spingerlo sul mercato.

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Autore

  • Erika Gherardi

    Amante del cinema, drogata di serie TV, geek fino al midollo e videogiocatrice nell'anima. Inspiegabilmente laureata in Scienze e tecniche psicologiche e studentessa alla magistrale di Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia.

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