Scenario

Ricerca Dell: la perdita dei dati alle aziende italiane costa caro

Una ricerca di Dell evidenzia che il 20% delle aziende italiane ha subito un danno di 1,5 milioni di dollari per la perdita dei dati

Dell EMC ha reso noto i risultati del terzo Global Data Protection Index, una ricerca effettuata da Varson Bourne che analizza lo stato delle aziende italiane in tema di protezione dei dati.

Aumentano i dati trattati

Il primo dato rilevante riguarda la mole di dati che ogni azienda ha trattato e gestito rispetto al 2016. L‘incremento è pari al 622% con un valore medio di dati gestiti pari a 18,48 Petabyte (contro i 9,7 Petabyte a livello globale). Si tratta di una quantità dati che è addirittura superiore rispetto ad altri paesi europei come la Germania (10,59 Petabyte), la Francia (11,22 Petabyte) e l’Inghilterra (10,8 Petabyte).

Rischi maggiori

Parallelamente a questo incremento dei dati trattati, sono aumentati anche i rischi. Nel 2018 il 20% delle aziende italiane si è trovata a dover affrontare una perdita di dati irreparabile, con un danno che è stato quantificato in ben 1,5 milioni di dollari. 

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Le aziende che sono in qualche modo riuscite a risolvere i problemi legati alla perdita di dati hanno però dovuto sostenere una spesa di 530 mila dollari per l’interruzione del servizio che è stata  quantificata in circa 18 ore di media per poter ripristinare le attività.

Dell Cloud

Ricerca Dell: crescono i dati nel cloud

Secondo la ricerca Dell, anche le aziende italiane si stanno spostando sempre di più verso i servizi di cloud per poter immagazzinare e proteggere al meglio i propri dati. Il 30% delle società nostrane utilizza il cloud pubblico, dato interessante visto che a livello mondiale sono il 40% le aziende che hanno spostato i propri ambienti IT “sulla nuvola”. Sempre a livello globale, il 98% delle aziende che utilizzano il cloud pubblico lo considera come parte integrante della propria infrastruttura di data protection.

“Tecnologie emergenti quali l’Intelligenza Artificiale e l’Internet of Things sono elementi su cui un numero sempre maggiore di aziende sta puntando all’interno dei propri progetti di trasformazione digitale”, ha commentato Marco Fanizzi, VP & GM Enterprise Sales di Dell EMC Italia. “Questo fattore sta generando un incremento significativo della quantità di dati da gestire e da trasformare in informazioni, previsioni precise per permettere ai manager e agli imprenditori di prendere, in tempo reale, decisioni strategiche sul business, attraverso l’impiego degli analytics. Tuttavia, il risvolto della medaglia è che si allarga il perimetro da proteggere e che strategie solide di data protection sono sempre più irrinunciabili per aziende di tutte le dimensioni”.

Il potenziale di informazioni che le aziende oggi hanno a disposizione ha un valore significativo”, ha commentato Filippo Ligresti, VP & General Manager Commercial Sales di Dell EMC Italia. “Questi dati – se correttamente gestiti ed analizzati – permettono di ottenere importanti vantaggi competitivi in termini strategici, ma anche di poter diventare molto più agili e veloci nel prendere decisioni di business basate su fatti e non sensazioni, riuscendo a influenzare o anticipare alcune tendenze del mercato. Non sorprende, quindi, che il 92% delle imprese a livello globale – secondo la ricerca – è già pienamente consapevole dell’importanza dei dati e che il 36% abbia già introdotto delle azioni concrete per valorizzarli a livello di business”.    

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Autore

  • Danilo Loda

    100% "milanes", da una vita scrivo di bit e byte e di quanto inizia con on e finisce con off. MI piace tutto quello che fa rumore, meglio se con un motore a scoppio. Amo viaggiare (senza google Maps) lo sport, soprattutto se è colorato di neroazzuro.

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