Nei giorni scorsi siamo stati ospiti di Lutech per assistere a un appuntamento di Lutech Talks. I Lutech Talks, per chi non lo sapesse, sono degli incontri divulgativi sui grandi temi del momento per discutere di come influenzano il mondo che ci circonda; in questo appuntamento, nella stupenda cornice del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia a Milano, si è parlato di intelligenza artificiale in relazione a economia, sostenibilità e società con anche il supporto di Nvidia e Dell Technologies. È stata una serata molto intensa e ricca di ospiti importanti. I temi, già di per sé significativi, sono stati trattati da personaggi di spessore per ognuno dei settori considerati.
L’intellienza artificiale come contesto
Nel discorso introduttivo, a parte di Alberto Roseo, Chief Marketing, Communication & Innovation Officer di Lutech e Barbara Carfagna, giornalista, sono stati toccati una serie di punti significativi su come l’AI sta contribuendo allo sviluppo della nostra società.
Secondo un report del Gartner Group, il 98% delle aziende italiane sta pianificando di adottare tecnologie basate sull’intelligenza artificiale. L’attesa è quella di un aumento dell’efficienza e della produttività, insieme a un miglioramento della customer experience e, ovviamente, anche dei guadagni. Si tratta di un veicolo di innovazione che procede, di fatto, a una velocità senza precedenti. Pertanto, come ci dice Carfagna, l’AI si propone anche come collante per tecnologie esistenti, anche per quelle ancora non completamente sfruttate, come blockchain e robotica. Tant’è vero che quasi due milioni di ricercatori oggi fanno dell’AI, in particolare generativa, la loro attività scientifica principale. In particolare, nell’ambito della ricerca medica supportata dall’AI si prevedono un trilione di dollari di investimenti nei prossimi 10 anni e, cosa ancora più notevole, i primi risultati già tra cinque anni. E questa è sicuramente una prospettiva interessante per chi, come chi scrive, ha già qualche capello bianco.
Economia
Per parlare di intelligenza artificiale ed economia è intervenuto Franco Bernabè, in qualità di presidente di Techvisory, azienda che si occupa di data analytics.
Nel suo discorso, Bernabè parte dalle radici dell’evoluzione dell’ICT per sottolineare come i dati siano sempre stati al centro di tutto. Partendo dagli studi di Shannon fino ai grandi sistemi di calcolo, quando IBM dominava il mercato, per arrivare fino al cloud di oggi. L’intelligenza artificiale, in questa visione, è lo strumento più moderno ed efficace con cui possiamo trattare i dati nella straordinaria quantità in cui oggi vengono prodotti. Di fatto, è così moderno da non essere ancora stato messo totalmente a fuoco. Vengono quindi, giustamente, sollevate una serie di obiezioni sull’uso improprio (soprattutto in ambito politico) e sull’affidabilità. Infatti, uno dei temi importanti di oggi è la discussione di una normativa per l’AI, che prende indirizzi e sfumature diverse tra Stati Uniti, Unione Europea e Cina.
Bernabé chiude il suo discorso affrontando anche la questione tutt’altro che secondaria dei costi. Perché l’AI basa il suo funzionamento sui moderni data center, che sono strutture straordinariamente energivore. Oggi, ci dice per chiarire il punto, ogni utente ChatGPT rappresenta per Microsoft un costo di circa 30 dollari.
Di fronte a noi c’è quindi ancora un sacco di lavoro da fare per integrare e rendere utilizzabile l’AI in un contesto sostenibile.
Sosteniblità
E di sostenibilità, riprendendo proprio le ultime parole di Bernabè, ne ha parlato Stefano Ciurli, Head of Global Services di Enel Group.
Enel, in quanto società estremamente complessa e articolata, rappresenta un caso di studio su molti aspetti; non solo su quello dell’energia. Infatti, durante la sua presentazione, Ciurli mette l’accento su quelli che sono i problemi di governance. Governance di persone, perché conta 60.000 dipendenti sparsi su cinque continenti per gestire la rete di distribuzione più estesa al mondo. Governance di dati, perché l’azienda gestisce 86 Petabyte di dati, dei quali la metà nel nostro Paese. Tutti problemi di governance che l’AI può aiutare a risolvere in maniera significativa.
Già oggi Enel è un forte utilizzatore di intelligenza artificiale e, soprattutto, ci sta facendo anche forti investimenti. All’interno del gruppo, l’AI viene usata in maniera estensiva per l’analisi dei dati, soprattutto per analisi predittiva e previsione della domanda. Trova utilizzo però anche per la parte di office automation, per lo sviluppo di codice e nell’assistenza ai processi aziendali, soprattutto quelli di business.
Anche Enel sente in maniera forte la questione della normativa. Soprattutto perché, come corporate, si deve misurare con il fatto che è differenziata per Paese. E qui si apre anche il tema etico, su cui l’azienda è sensibile; tant’è vero che è dotata di un comitato etico che sta affrontando il problema.
Ciurli offre anche al pubblico con una considerazione molto interessante e sulla quale, secondo noi, vale la pena di riflettere.
Le nuove generazioni usano quotidianamente l’intelligenza artificiale per molti aspetti della loro vita. Le aziende, invece, si stanno ancora chiedendo se e come adottarla
Stefano Ciurli, Head of Global Services di Enel Group
Società
Oggi si parla tanto di digital twin, di integrazione e di digitalizzazione dei processi della pubblica amministrazione. Poco però si parla di quanto sia difficile mettere tutto in pratica. E quale testimonianza può essere più significativa di chi l’ha fatto in una delle città più popolate e complesse del mondo occidentale, ovvero New York City? Il terzo intervento ha infatti visto sul palco Bill de Blasio, l’ex sindaco di New York City dal 2014 al 2021.
De Blasio ci ha offerto una visione della città come un ecosistema digitale con al centro l’uomo. L’obiettivo di questo ecosistema dovrebbe essere di facilitare le relazioni interpersonali e la vivibilità.
L’ex sindaco non parla di tecnologia ma di responsabilità. Fa vedere gli ottimi risultati ottenuti durante il suo mandato rivolgendo un appello a tutti per prendersi quanta più responsabilità possibile. Perché, a livello sociale, non ci stiamo rendendo conto completamente di ciò che sta succedendo. L’intelligenza artificiale sta per influenzare tutti gli aspetti della nostra società, incluse democrazia e inclusione. Dove democrazia e inclusione devono essere viste come rappresentazione della sostenibilità sociale.
Intelligenza artificiale e domocrazia
De Blasio prosegue il discorso delineando una specie di paradosso. Almeno, noi lo abbiamo percepito così. Perché l’AI può aiutare la democrazia ma è in sé uno strumento altamente antidemocratico. Si pensi solo che, oltre a non essere accessibile a tutti, il suo controllo è nelle mani di poche enormi multinazionali, con i propri interessi e tendenze politiche. Per cui, nei prossimi anni l’AI contribuirà notevolmente a formare il panorama politico locale e internazionale; Il compito dei leader è quello di permettere a tutte le persone di passare attraverso questa fase di transizione nella maniera più democratica possibile.
Secondo uno studio di Forbes, ci sono molti aspetti su cui è necessario farsi delle domande per darsi delle risposte non banali. Ad esempio, quanto controllo è accettabile esercitare sulla società attraverso l’AI senza che questo diventi un problema per la privacy degli individui.
L’obiettivo dovrebbe essere quello di creare una visione positiva del futuro in cui l’intelligenza artificiale dia un contributo costruttivo. Da questo punto di vista, ha espresso anche un buon apprezzamento per quanto sta facendo la Comunità Europea.
Appuntamento al prossimo Lutech Talks
I Lutech Talks sono un’iniziativa di Lutech Campus per parlare di tecnologia e futuro al fine di ispirare nuove idee di business. Questo appuntamento di Lutech Talks ha affrontato il tema dell’AI, per sapere quando sarà il prossimo appuntamento e di cosa tratterà vi rimandiamo al sito web di Lutech.
- Balestrieri, Francesca (Autore)
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