Si è da poco tenuta l’edizione di Amsterdam di Cisco Live 2024. Un importante evento annuale in cui la multinazionale annuncia le novità per l’anno che si sta aprendo. Questa edizione di Cisco Live ha visto ovviamente l’AI come uno dei principali protagonisti in forte sinergia con le tecnologie di collaboration per il lavoro ibrido. Vediamo quindi che cosa ha in programma Cisco nel 2024 per le aziende che hanno abbracciato un nuovo modello di lavoro.
Il lavoro ibrido come modello allargato
Un aspetto molto importante che, purtroppo, spesso viene trascurato, riguarda il fatto che il lavoro ibrido non riguarda solamente l’attività l’avorativa del singolo. L’adozione di un modello di lavoro ibrido richiede l’impiego di nuovi paradigmi di collaborazione all’interno di un team e ha ripercussioni anche sull’ambiente di lavoro inteso come luogo fisico.
La trasformazione digitale dei luoghi di lavoro
Della trasformazione dei luoghi di lavoro ci ha parlato Michele Dalmazzoni (DIrector, Collaboration EMEA Sud di Cisco). Dalmazzoni pone la discussione in termini di “digitalizzazione del Real Estate“. Il mercato degli smart building sta prendendo accelerazione, soprattutto in considerazione del fatto che oggi i palazzi dei grandi centri urbani sono responsabili per il 40% delle emissioni globali. Secondo gli analisti è destinato a raggiungere un valore di 408 miliardi di dollari nel 2030 a fronte di 22 miliardi nel 2022.
Oggi, per molte aziende, la digitalizzazione delle proprie sedi, sia in termini di efficientamento energetico sia in termini di qualità del luogo di lavoro, sta diventando un aspetto strategico. Oltre all’aspetto del risparmio economico, infatti, c’è un tema di rientro in ufficio post-pandemia. Rientro che non coinvolge solo le generazioni passate ma anche le nuove leve della generazione Z. Per poter garantire i migliori talenti all’organizzazione, il luogo di lavoro deve diventare un polo attrattivo per i dipendenti e gli aspiranti tali.
Il nuovo ruolo della rete
Nell’ottica di Cisco, la rete va ad essere l’elemento centrale in tutto il quadro. Si passa quindi da una rete il cui unico scopo era fornire connettività a una infrastruttura per l’ottimizzazione energetica, per l’esperienza dei dipendenti e per il benessere e la sicurezza delle persone. In termini più sintetici, si parla di applicare il paradigma IoT agli uffici e la rete giocherà un ruolo di primo piano.
Tutto questo porta a una nuova concezione di palazzo. Non più solo un ambiente passivo ma un contenitore di applicazioni programmabili. Un aspetto secondario tutt’atro che trascurabile è che la gestione tramite la rete dell’intero palazzo può favorire l’adozione di una distribuzione energetica in corrente continua via PoE (Power Over Ethernet). Questo potrebbe contribuire con una riduzione fino al 45% degli sprechi energetici.
All’agglomerato di sensori che cooperano attraverso l’infrastruttura di rete possiamo aggiungere anche tutti i dispositivi usati per videoconferenza e lavoro ibrido. Questi, infatti, sono in grado di rilevare la presenza e interpretare il comportamento dei dipendenti. Tutte queste informazioni possono confluire nella piattaforma Cisco Spaces che costruisce un digital twin del palazzo.
Intelligenza artificiale, non più solo testo
In questi ultimi periodi si parla spesso di intelligenza artificiale generativa. Gran parte delle funzionalità sotto i riflettori riguardano generalmente la creazione di testo e immagini. In particolare, si sente molto parlare di modello LLM (Large Language Model), che si concentra sugli aspetti di interpretazione e generazione linguistica, come la trascrizione di un audio e il riassunto di un testo.
Nonostante l’efficacia dei modelli LLM, Cisco riconosce che nel lavoro ibrido c’è una componente molto importante di comunicazione umana sui cui l’AI può riuscire a spingersi oltre. Ci ha parlato di questo Enrico Miolo (Collaboration Leader, Cisco Italia). Durante le riunioni, infatti, ci sono delle componenti comunicative molto importanti date da intonazione della voce, espressioni facciali e gestualità. Per riuscire a gestire anche questi aspetti sono necessari dei nuovi modelli di AI. A questo proposito, infatti, Cisco propone un modello di AI chiamato RMM (Real-TIme Media Model), pensato specificatamente per il lavoro ibrido.
Un modello RMM può essere in grado, ad esempio, di intercettare l’assenza temporanea di un partecipante in una riunione e mettere in pausa il suo client. Successivamente, al suo ritorno, propone all’utente una sintesi di quanto detto durante la sua assenza.
Le nuove funzionalità di Webex grazie all’intelligenza artificiale
In futuro, secondo la visione di Cisco, la parte di AI entrerà pesantemente in molti aspetti del lavoro collaborativo. SI parla infatti di AI Assistant, che è un elemento trasversale a Cisco Webex; la loro piattaforma di collaboration. Una AI basata su RMM è infatti in grado di eliminare rumori di sottofondo e effettuare una codifica audio di buona qualità anche a un bit-rate molto basso. In nuovo AI Audio Codec, ad esempio, promette di migliorare di 16 volte le prestazioni rispetto a Opus; lo standard di fatto adottato attualmente. Discorso analogo viene fatto per video e immagini, che possono essere inviati ad una risoluzione ridotta per poi essere alzate di qualità attraverso una metodologia che prende il nome di Super Resolution.
L’AI proposta da Cisco non si ferma però alla manipolazione dei dati ma si estende all’ambiente circostante. Tramite Cinematic Meeting, infatti, è possibile usare tutte i dispositivi in maniera molto più evoluta. È possibile, ad esempio, l’asciare all’AI il compito di fare da regista durante una riunione.
Cisco Collaboration
Per parlarci più in dettaglio della suite di collaboration di Cisco, Cisto Collaboration, prende la parola Rosanna Dileo (Collaboration Sales Specialist di Cisco).
La piattaforma Wedex, ci racconta Dileo, raccoglie già una serie di funzionalità basate su AI. Alcune sono già disponibili al pubblico, come il riassunto di un meeting sia in forma scritta che in video (Vidcast). Altre, invece, sono ancora in una fase beta. L’obiettivo dell’azienda è quello di farle crescere e di integrarle all’interno di tutta la piattaforma.
AI Assistant nelle riunioni
All’interno di Webex, per ogni riunione, AI Assistant è in grado di identificare gli argomenti della conversazione e proporre una suddivisione della registrazione in capitoli. Ad ogni capitolo vengono associati un titolo e una breve descrizione in base all’argomento trattato. Diventa quindi possibile saltare da un ponto all’altro del video a seconda del contenuto che stiamo cercando.
Lato client, AI Assistant può innestarsi all’interno delle nostre comunicazioni e, oltre che fare dei riassunti come nel caso delle riunioni, può anche darci suggerimenti su come esprimerci. Questo vuol dire che possiamo chiedergli di suggerirci del testo ma anche che potrà venire in nostro aiuto nel caso stiamo per usare un tono non appropriato. Ci eviterà quindi l’uso di espressioni involontariamente dure o, se abbiamo bevuto troppo caffè, riscriverà per noi il testo in maniera meno nervosa. A tutti può capitare una giornata storta; AI Assistant può aiutarci a non farlo trasparire durante le riunioni.
AI Assistant nello spazio di lavoro
L’obiettivo di AI Assistant, quando viene applicato a uno spazio fisico, è quello di rendere ogni riunione più inclusiva possibile riducendo le distanze nel momento in cui siamo in un contesto ibrido. Chi partecipa da remoto deve avere le stesse opportunità comunicative di chi è fisicamente in sala. Questo risultato viene ottenuto, come già accennato, usando Cinematic Meeting e combinando l’intelligenza artificiale con la disponibilità di telecamere multiple.
Con Multi Cross-VIew, ad esempio, è possibile selezionare le inquadrature in maniera tale da fornire a chi è connesso da remoto una visione sempre fontale dell’interlocutore. Altra funzionalità di cui ci racconta Dileo è quella denominata Meeting Zone. È possibile, definendo una Meeting Zone, istruire il sistema di far partecipare alla riunioni tutti e solli gli utenti che entrano all’interno di un perimetro fisico. Questo permette anche di risolvere il problema delle sale riunione dotate di pareti trasparenti. In queste sale, in condizioni normali, vengono a volte incluse anche le persone di passaggio.
Infine, ma non per importanza, Cisco ha esteso la funzionalità di Speaker Tracking portando a 15 metri il raggio di copertura e inquadratura grazie anche a una nuova telecamera PTZ dotata di uno zoom di 220x.
La partnership con Apple
In chiusura, Dileo ci parla anche di una estensione della partnership tra Apple e ciso. L’obiettivo di questa nuova collaborazione è quello di portare la piattaforma Webex all’interno dell’ecosistema di Apple Vision Pro. L’obiettivo, ovviamente, è quello di permettere alle persone di partecipare alle riunioni e collaborare usando la realtà virtuale o aumentata.
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