Techyon, head hunter specializzato nel settore IT, ha redatto la terza edizione della sua analisi annuale sulle leve di attraction maggiormente utilizzate dalle aziende nei confronti di professionisti e manager IT. L’obiettivo dell’indagine è quello di verificare l’aderenza tra i bisogni dei professionisti e quanto offerto dalle aziende.
Secondo le previsioni del bollettino trimestrale di Unioncamere – ANPAL, Sistema Informativo Excelsior rilasciato lo scorso dicembre, entro febbraio 2024 le aziende italiane saranno impegnate nella ricerca di 23140 tecnici informatici, telematici e delle comunicazioni. Sempre secondo le stime del Sistema Informativo Excelsior, però, il 53,5% delle aziende che prevedono assunzioni nel campo IT incontrerà difficoltà nel reperire le figure richieste.
Le offerte delle aziende rispecchiano le richieste dei professionisti?
I dati raccolti da Techyon aiutano a far luce sulle discrepanze tra le offerte delle aziende e le richieste dei lavoratori. L’indagine è stata condotta su un campione di 70000 professionisti informatici provenienti da diversi background e un panel di 1000 aziende operanti su tutto il territorio nazionale.
La principale leva di attraction
La leva di attraction sulla quale puntano maggiormente le aziende è il salario, come ha dichiarato il 40% delle aziende. Similarmente, il 33% dei professionisti IT considera la possibilità di un l’incremento salariale come fattore primario durante la ricerca di un nuovo posto di lavoro. Confrontando questi dati con l’analisi dell’anno scorso, si può notare come sia cresciuta l’importanza che i professionisti attrbuiscono alla possibilità di godere di un aumento salariale. Nel 2022, la percentuale dei lavoratori che indicava l’incremento retributivo come leva principale per valutare una nuova posizione lavorativa era solo il 19%. Tale incremento può essere attribuito agli eventi socio-economici avvenuti nel’ultimo anno, che hanno causato un forte rialzo dell’inflazione.
Un punto di divergenza: lo smart working
Per quanto riguarda i driver di scelta, i dati cominciano a mostrare un divario significativo tra ciò che offrono le aziende e quello che ricercano i professionisti. Il 45% delle aziende intervistate ritiene che i professionisti IT siano spinti nella loro scelta in base alle opportunità di crescita professionale offerte. Invece, il 35% dei rispondenti ha affermato che, a parità di retribuzione, ciò che guida la scelta è la possibilità di usufruire di maggiore smart working. Dall’anno scorso, la percentuale di professionisti che ha indicato il lavoro da remoto come fattore motivante della loro scelta è aumentato dal 25% al 35%.
Vediamo nel dettaglio la questione dello smart working. I professionisti IT preferirebbero lavorare completamente da remoto (40%) oppure poter usufruire dello smart working almeno due volte a settimana (45%). Tuttavia, solo il 7% delle aziende offre opportunità di lavoro full remote e solamente il 20% permette ai propri dipendenti di lavorare da remoto per almeno due giorni a settimana. Nel 2022, la percentuale di professionisti che favorivano il lavoro da remoto era molto meno elevata, il 26%.
Dopo l’emergenza sanitaria avvenuta negli ultimi tre anni, venute meno alcune delle misure legislative che regolavano lo svolgimento delle attività lavorative in modalità agile, le aziende hanno ricominciato a prediligere il lavoro in sede. I professionisti IT, invece, vorrebbero continuare ad usufruire dello smart working più giorni a settimana, senza apportare variazioni ai piani aziendali.
Welfare aziendale e training
Un punto d’accordo è quello di attribuire un ruolo significativo ai piani di welfare. Il 63% delle aziende dichiara di comunicare le proprie iniziative di welfare in fase di selezione, soddisfando il 54% dei professionisti IT che richiede di aver chiara la visibilità del piano di welfare aziendale in sede di colloquio. Dal 2022 questi dati sono rimasti particolarmente elevati, mostrando come un welfare competitivo rivesta un ruolo di primale importanza nel processo di valutazione di una posizione lavorativa da parte dei professionisti, e come costituisca una leva di attraction importante per le aziende.
Per quanto riguarda i corsi di aggiornamento e di formazione, il 72% delle aziende intervistate ritiene che per i professionisti IT questa sia una possibilità particolarmente rilevante. Specularmente, il 74% dei professionisti ritiene che l’opportunità di partecipare a corsi di formazione offerti dalle aziende rivesta un’importanza considerevole.
Osservazioni finali tratte dallo studio
Tra i punti di incontro emersi dai dati di Techyon si trova l’importanza attribuita all’incremento salariale, il welfare aziendale e le opportunità di formazione. Opinioni divergenti si riscontrano invece sulla questione dello smart working: la maggior parte dei professionisti risulta essere attratta dalla possibilità di lavorare in remoto, mentre le aziende prediligono il lavoro in sede. Si può affermare che, data la difficoltà da parte delle aziende nel reperire figure nell’ambito informatico, risulta determinante comprendere a fondo le principali leve di attraction a propria disposizione, in modo da attirare in maniera efficace e competitiva i professionisti IT richiesti.
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