L’intera economia italiana (e non solo) ha corso verso la digitalizzazione negli ultimi diciotto mesi. E nessuno lo può riscontrare meglio di Dell Technologies, che ha fornito la tecnologia e le risorse a moltissime aziende per entrare nel mondo digitale. Filippo Ligresti, Vice President e General Manager di Dell Technologies Italia, e Adolfo Dell’Erba, Channel Director per il Sud Europa, ci hanno raccontato questo passaggio. Spiegando anche come la transizione “emergenziale” possa trasformarsi in strategica.
Dell Technologies racconta la “corsa al digitale”, che diventa strategia
Filippo Ligresti ha voluto sottolineare quando abbiamo visto negli ultimi mesi. Dire che il mondo del lavoro sta subendo una cambiamento importante può risultare ovvio. Ma dalla sua posizione privilegiata, a contatto diretto con i le aziende che hanno deciso di investire in tecnologia, riconosce che il mutamento non è solo a livello tecnologico ma anche di mentalità.
Il mondo del digitale e delle aziende data-driven “è una novità degli ultimi 18 mesi“. Non perché le aziende non lo conoscessero. Ma perché “specie per le aziende medio piccole, il digitale non era il centro delle riflessioni prima“. Si parlava di margini, operabilità. Nel mondo del dopo lockdown invece diventa il punto focale delle prospettive aziendali.
All’inizio del primo lockdown, Ligresti spiega che le aziende più grandi “avevano un vantaggio strutturale: server, applicativi cloud, strumenti per la gestione del lavoro da remoto”. Quindi hanno investito soprattutto nei terminali per i lavoratori costretti al lavoro da remoto. Dell Technologies ha dovuto gestire richieste enormi di laptop e PC per far fronte al telelavoro.
Le aziende più piccole invece aveva bisogno di costruire al volo l’infrastruttura necessaria per lo smart working. “ VPN, server, applicazioni e tutta l’infrastruttura per lavorare da remoto“. Hanno investito moltissimo in queste, specie rendendosi conto che la sicurezza non poteva diminuire. Anzi doveva salire mentre si allargava il perimetro di attacco da parte degli hacker.
Ma nella “seconda parte dell’anno hanno investito per solidificare la struttura“. Non più risorse emergenziali ma investimenti strategici. Se prima i CIO delle grandi aziende e i team di tutte le imprese cercavano di “accaparrarsi l’hardware per fronteggiare l’emergenza”, nel tempo tutti i dirigenti si sono accorti che “non c’è settore che non ha bisogno delle tecnologie di computing. “
Il lavoro ibrido diventa strategia
Moltissime aziende, passata l’emergenza manageriale dovuta alla mancanza di infrastrutture e risorse tecnologiche, ora pensa al futuro. In particolare, stanno cercando di capire come massimizzare il lavoro di team in un contesto dove non tutti i collaboratori sono insieme intorno a un tavolo, né tutti a lavorare da remoto. In fase di emergenza si poteva concepire che “qualcuno lavorasse da uno schermo da 14 pollici per otto ore”, ma ora c’è bisogno di “mettere i lavoratori nelle condizioni per lavorare al meglio”. E questo significa anche strutturare diversamente gli spazi nelle sale riunioni, capire come integrare chi lavora in presenza con chi lavora da casa.
Lo studio di Dell Technologies sull’utilizzo dei dati in Italia
Questo però è solo una parte del lavoro strategico di Dell Technologies con partner e clienti. Dall’altro infatti vogliono aiutare i clienti per elaborare una massa di dati, che invece potrebbe diventare un vero e proprio patrimonio aziendale. Fornendo servizi migliori, seguendo i dati invece che semplicemente l’intuito. Per permettere maggiore flessibilità per far fronte alle esigenze dei clienti.
Ma purtroppo, come emerge anche da uno studio commissionato da Dell a Forrester Consulting, il 70% delle aziende italiane ha difficoltà a raccogliere i dati e il 40% non sa come trarne valore. SI trova a vivere un paradosso: ha moltissimi dati, che però non danno insight su come investire e come lavorare.
Ligresti ci spiega che “Ci sono aziende che ritengono di essere data–driven, ma poi non massimizzano questi dati come vero capitale aziendale e non danno priorità all’utilizzo dei dati in tutta l’organizzazione. Altre realtà, che dispongono già oggi di una mole di dati maggiore rispetto alla loro capacità di gestione, realizzano che il business richiede un ulteriore set di dati. Infine, molte aziende riconoscono e credono nei vantaggi di un modello operativo as-a-service, ma solo un numero esiguo di esse ha compiuto i passi necessari per integrarlo“.
“È chiaro che le aziende necessitano di una strategia efficace per la gestione dei dati e per affrontare questi paradossi. Questo sarà possibile solo grazie a un approccio integrato che tenga conto della necessità di finalizzare il proprio percorso di trasformazione digitale”.
Potete approfondire il tema del “paradosso dei dati” sul sito di Dell Technologies.
Grande crescita, soprattutto grazie al canale
Durante la conferenza stampa, Ligresti ha più volte rimarcato come i risultati di Dell nell’ultimo anno siano senza alcun precedente. L’azienda ha segnato in generale incassi da record e (“anche se non posso dare numeri”) l’Italia ha contribuito alla crescita globale di Dell. Ma Adolfo Dell’Erba sottolinea come l’offerta di canale abbiamo contribuito per l’80% a questo fatturato, che è di una certa importanza.
Non soltanto per le vendite in ambito PC e strumenti per il lavoro da remoto. Ma anche per le infrastrutture tecnologiche. Le aziende stanno puntando alla digitalizzazione e Dell si propone come partner strategico. In questo periodo sta poi investendo molto su Edge e Telecomunicazioni, due settori che diventano sempre più fondamentali. Ma anche per fornire alle aziende un modello multicloud as a service completo, che va dall’hardware alle implementazioni di ogni tipo.
In questi ultimi mesi le aziende stanno puntando al digitale per scelta strategica e non più emergenziale e Dell Technologies punta a fornire le soluzioni giuste.
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