Fiverr non è una novità. Questo particolare marketplace, pensato per servire tanto i liberi professionisti quanto gli acquirenti, è nato nel 2010 dalla mente di Micha Kaufman e conta oggi oltre 2,5 milioni di clienti e più di 255.000 venditori attivi.
Perché quindi parlarne ora, a 10 anni dal debutto ufficiale? Semplice: Fiverr lancia oggi la versione italiana del suo sito web, con l’intento di espandere ulteriormente il mercato, dando ai freelancer un posto dove vendere i propri servizi che sia semplice da utilizzare e facile da comprendere.
Fiverr come funziona?
Supponiamo non abbiate mai sentito parlare di Fiverr. Avete letto le parole “clienti”, “venditori”, “marketplace” e “liberi professionisti” e vi state chiedendo come funzioni questa piattaforma. Insomma, che cos’è Fiverr? E perché dovrebbe interessarvi?
Fiverr è un sito web che mette in contatto i freelancer con un’ampia clientela, composta sia da privati che da aziende di ogni genere.
Il meccanismo è semplice: Fiverr prevede 8 macro-categorie – Grafica e Design, Digital Marketing, Scrittura e Traduzione, Video e Animazione, Musica e Audio, Programmazione web e Tecnologia – e aiuta i clienti che hanno bisogno di uno di questi servizi a trovare un professionista che possa erogarlo.
Facciamo un esempio banale.
Immaginate di voler avviare un’attività. Verosimilmente avrete bisogno di un logo.
Andate su Fiverr e nella categoria dedicata a grafica e design trovate “Logo”. Qui sono racchiusi tutti i venditori specializzati proprio in questo. Voi dovete solo sceglierne uno e ingaggiarlo.
Il prezzo sarà esplicitato fin da subito, il pagamento è immediato e potrete comunicare costantemente con il professionista selezionato per spiegargli cosa volete e cosa state cercando.
Perché un libero professionista dovrebbe usare Fiverr?
Ma non solo. Perché un privato o addirittura un’azienda dovrebbe preferire questa piattaforma ai metodi più tradizionali?
Per scoprirlo abbiamo fatto quattro chiacchiere con Peggy De Lange, Vice President of International Expansion di Fiverr, che ci ha spiegato come, prima di tutto, Fiverr non sia la soluzione, ma un’alternativa. Per un freelancer quindi non si tratta di abbandonare i canali classici ma di affiancare a quest’ultimi un nuovo sistema, utilissimo a mantenere costante il flusso di lavoro.
Fiverr poi porta con sé anche una serie di ulteriori vantaggi: è intuitivo, gestisce in modo neutrale la transazione ed elimina la burocrazia. In più è gratis: iscriversi non costa nulla.
Vi ricordo poi che è un marketplace internazionale. Questo amplia radicalmente il vostro raggio d’azione, consentendovi di lavorare con persone da ogni parte del mondo e di aumentare così i vostri introiti. Non manca poi la possibilità di interfacciarsi con altri venditori, magari più esperti di voi, per riuscire a migliorare il vostro profilo e la vostra capacità di vendere i vostri servizi. Ci sono persino dei corsi a pagamento che aiutano a migliorarsi.
Anche privati e aziende hanno evidenti vantaggi nell’affidarsi a Fiverr. Tutto infatti risulta semplice, snello e conveniente. Ci sono migliaia di venditori tra cui scegliere e trovarne uno che faccia al caso vostro sarà facilissimo.
Quali garanzie mi offre?
Come anticipato prima, la transazione è gestita in modo imparziale. Non c’è una parte favorita.
Torniamo per un attimo al nostro esempio, quello del logo.
Al compratore è richiesto il pagamento immediato ma questo non significa che il venditore riceva i soldi subito. Non sarebbe equo.
L’importo dovuto viene trattenuto da Fiverr. Quando il venditore consegna il logo finito voi dovrete accettarlo, ossia dovrete comunicare alla piattaforma che il grafico ha svolto il lavoro, un lavoro che vi ha convinti e che quindi ora potete utilizzare per la vostra attività.
A quel punto il compenso viene sbloccato e il venditore pagato.
E se le cose vanno male? “Gli acquirenti possono richiedere un rimborso se questo è stato precedentemente concordato con il freelance. – dichiara la piattaforma – Possiamo definirla come una “cancellazione reciproca del servizio”. Qualora il freelance non dovesse essere d’accordo, il cliente può mettersi in contatto con il nostro Customer Service che lo aiuterà a risolvere la questione.”
In generale comunque entrambe le parti, ci spiega Peggy, vengono incoraggiate ad appianare in autonomia le loro divergenze. Fiverr interviene solo quando non c’è alcuna possibilità di accordo.
La annosa questione dei prezzi
Qualche anno fa Fiverr fu travolto dalle critiche, mosse a causa dei prezzi estremamente bassi previsti dalla piattaforma, soprattutto per ingaggi relativi alle arti grafiche. Con una manciata di euro è infatti possibile portarsi a casa loghi che normalmente prevedono ore di studio e costi molto più importanti. Su Fiverr puoi invece cavartela anche con 30/40 euro.
Mettiamo però le cose in chiaro: non è colpa della piattaforma.
“Sono i venditori a decidere i prezzi”, specifica Peggy. Nessuno li obbliga ad optare per una cifra piuttosto che per un’altra. C’è chi preferisce portare a casa molti più lavori guadagnando pochissimo da ognuno di essi, c’è chi viene da Paesi del terzo mondo dove il costo del lavoro è differente, c’è chi invece è consapevole di essere alle prime armi e quindi decide di non esagerare. Le ragioni dietro ad un prezzo “troppo basso” sono diverse e indipendenti dalla volontà di Fiverr.
Ogni azienda ha esigenze e budget diversi da spendere. Quindi c’è una scelta per tutti. Per i liberi professionisti con comprovata esperienza c’è Fiverr Pro. Si tratta di professionisti controllati e verificati. Per diventare venditore Pro, si deve passare attraverso un rigoroso processo di selezione in cui è assolutamente necessario condividere un curriculum, un portfolio di lavoro, premi vinti, credenziali e così via.
La certificazione naturalmente ha un peso anche sui prezzi: mentre un logo su Fiverr costa in media 100 euro, su Fiverr Pro si arriva senza difficoltà ai 1.000 euro.
L’arrivo in Italia di Fiverr
L’Italia non è un mercato nuovo per Fiverr. Sono già parecchi gli utenti italiani presenti sulla piattaforma, utenti che sono aumentati del 220% tra febbraio e marzo, quando il Covid-19 ha costretto tutti i professionisti a trovare nuovi metodi per vendere i propri prodotti digitali.
“Il mercato italiano ha sempre mostrato segnali positivi e il lancio di Fiverr in Italia in questo preciso momento storico non deve nulla al caso. Non solo è un paese con una base molto ampia di PMI e lavoratori autonomi, ma negli ultimi mesi i progressi nella trasformazione digitale del tessuto imprenditoriale locale sono aumentati considerevolmente – commenta Micha Kaufman, founder e CEO di Fiverr. – La nostra convinzione è che offrendo alle persone l’opportunità di lavorare e comunicare nella loro lingua madre, è più probabile che traggano vantaggio dalle opportunità che Fiverr può offrire, aiutando le persone a trovare lavoro e facilitando le aziende a ottenere i servizi di cui hanno bisogno per una pronta e rapida ripresa”.
Dopo essere quindi sbarcati in Spagna, Francia, Germania e Paesi Bassi, Fiverr si apre al mercato del Bel Paese con un nuovo sito web in italiano e, a breve, una nuova versione dell’app, riadattata per gli utenti locali.
“Siamo entusiasti di questo lancio in Italia – racconta Peggy de Lange – L’espansione internazionale continua a essere una strategia di crescita chiave per Fiverr e riteniamo che il potenziale per aprire ulteriori opportunità nel mercato italiano sia enorme. Il nuovo sito in italiano non solo ci permetterà di offrire una migliore esperienza ai nostri utenti nel Paese, ma contribuirà anche a favorire l’acquisizione di tutti quei nuovi utenti interessati ai servizi digitali che oggi più che mai hanno un nuovo valore strategico per il business.”
Da dove comincio?
Se vi ho sufficientemente incuriositi vi basta andare su it.fiverr.com per iniziare ad usare il servizio, sia come utenti che come venditori.
Vi ricordo che in entrambi i casi l’iscrizione è totalmente gratuita.
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