Sicurezza Informatica: CybergOn presenta i dati del terzo report Data Gathering

Nel 2023, l’Italia ha registrato un incremento preoccupante degli attacchi informatici. Lo rivela CybergON, la divisione specializzata in cybersecurity di Elmec Informatica, nel suo terzo (e ultimo) report chiamato Data Gathering.

Tra i risultati principali relativi al Belpaese troviamo un aumento del 40% degli attacchi rispetto all’anno precedente, con un picco di 6000 tentativi settimanali. Questi attacchi provengono principalmente da gruppi cybercriminali operanti in Olanda, Russia e Bulgaria, segnando un incremento del 300% negli ultimi cinque anni.

Cosa ci dice il nuovo Data Gathering di CybergOn

L’analisi ha preso in considerazione 130 aziende leader nei loro settori, classificate in base alle dimensioni: piccole, medie e grandi. È emerso che le grandi aziende possiedono più del doppio degli asset informatici rispetto alle medie e oltre quattro volte quelli delle piccole, evidenziando una correlazione diretta tra la dimensione dell’azienda e il numero di asset.

I dati mostrano che il cybercrime segue un trend in crescita costante durante l’anno, con picchi significativi in aprile e settembre. Periodi coincidenti con le vacanze pasquali e il rientro post-estivo dei lavoratori. Questi periodi sono stati identificati come i più vulnerabili agli attacchi.

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Data Gathering di CybergOn ha inoltre identificato un cambiamento nella geografia degli attacchi, con l’Azerbaigian, la Russia e l’Olanda in cima alla lista dei paesi da cui provengono le minacce più gravi. Inoltre, Hong Kong e Israele emergono come nuovi attori nel panorama delle minacce cyber.

I numeri della cybersecurity (e dei cyberattacchi)

Le grandi aziende hanno subito una media di 6000 tentativi di attacco settimanali, seguite da 5865 tentativi provenienti dall’Azerbaigian. Le medie imprese hanno invece registrato 200 tentativi settimanali, mentre le piccole imprese hanno variato da 1 a 27 tentativi. In questo caso gli attacchi provenienti da una varietà di paesi (tra cui Cina, Stati Uniti, Olanda, Emirati Arabi Uniti e – sorprendentemente – la Svizzera).

Il report ha anche esaminato le vulnerabilità rilevate dai tool di Vulnerability Assessment di CybergON, classificandole in “high” e “critical”. Le piccole aziende hanno mostrato un numero maggiore di vulnerabilità “high”, mentre le vulnerabilità “critical” sono state più diffuse nelle grandi aziende. 

Il tempo medio per la remediation è stato di 103 giorni per le vulnerabilità “high” e di 148 giorni per quelle “critical”.

Ecco come Elisa Ballerio, Marketing Director di CybergON, ha commentato i risultati del report Data Gathering:

“A fronte di questa analisi possiamo affermare che si sta tracciando un nuovo panorama con le più recenti tecniche di attacco e con Paesi che stanno acquisendo sempre più rilevanza nella geografia del crimine informatico. Per l’anno in corso stiamo già osservando come stia prendendo piede, tra gli attaccanti, il trend dell’InfoStealer. Si tratta di malware progettati per rubare dati sensibili da dispositivi compromessi, incluse credenziali di accesso e documenti che operano tramite e-mail infette, download dannosi o sfruttando vulnerabilità del software. Una volta installati, raccolgono informazioni e le inviano a server controllati dai cybercriminali. Gli attacchi DDoS, in aggiunta, continuano a occupare un posto predominante nello scenario del cybercrime diventando più frequenti e sofisticati”

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