In un’epoca caratterizzata dall’ascesa della Silver Economy, le persone oltre i 50 anni stanno giocando un ruolo sempre più attivo nell’adozione delle tecnologie digitali. Tuttavia, la persistenza di un divario digitale minaccia di marginalizzare una porzione di questa demografia, impedendo l’accesso a servizi fondamentali se non adeguatamente progettati. Questa è la conclusione di uno studio realizzato da NTT DATA, che andremo a sviscerare in questo articolo.
Cos’è la Silver Economy?
Il termine Silver Economy descrive il mercato globale incentrato su prodotti e servizi che rispondono alle necessità degli anziani, in particolare quelli oltre i 50 anni, con una particolare attenzione al gruppo ultra settantacinquenni.
Per comprendere le tendenze emergenti nel settore bancario e finanziario rivolto a questo segmento di mercato, NTT DATA ha eseguito un’analisi comparativa tra le principali banche italiane.
“Le stime demografiche a livello mondiale attestano un progressivo invecchiamento della popolazione, delineando un panorama in cui le abitudini quotidiane e i modelli di consumo subiranno una trasformazione radicale. Relativamente all’Italia, le stime Istat suggeriscono infatti che entro il 2050 gli over 65 rappresenteranno circa il 35% della popolazione italiana. Entro il 2050, dunque, più di 3 italiani su 10 avranno oltre 65 anni”, ha dichiarato Luca Pozzoli, Vice President, Practice Leader Banking & Payments – Consulting di NTT DATA Italia
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Il report di NTT Data
L’interesse crescente verso la Silver Economy ha spinto molte banche a sviluppare offerte specifiche per questo segmento, includendo prodotti come fondi pensione, assicurazioni sanitarie, conti correnti specializzati, prestiti agevolati, consulenze per investimenti e soluzioni assicurative dedicate. L’analisi di NTT DATA rivela che la popolazione Silver non solo è attiva socialmente, ma dispone anche di un potere d’acquisto significativo. Il tutto si traduce in una resilienza eccezionale durante le crisi economiche.
NTT DATA ha analizzato 60.000 account social pubblici, gestiti da utenti italiani over 50. I risultati mostrano una chiara predilezione per le applicazioni di messaggistica e i social network, evidenziando un’attrazione verso la comunicazione e l’interazione digitale.
In particolare l’82% degli intervistati utilizza giornalmente i social, con Facebook e YouTube che dominano le loro abitudini quotidiane. Dal punto di vista finanziario, il 97% ha un conto in banca e il 70% si dichiara soddisfatto del proprio istituto bancario. La maggioranza (65%) preferisce interagire con un consulente personale per le questioni finanziarie, indicando una tendenza verso un approccio più umano nella gestione del denaro. Solo il 18% considera la possibilità di cambiare banca, mentre il 45% lo ritiene improbabile, segno di una forte lealtà verso la propria banca. Tra i servizi più apprezzati figurano le opzioni digitali come l’online banking, la trasparenza e la qualità dei consigli, nonché la sicurezza offerta dalle banche.
Le strategie bancarie per la Silver Economy: sicurezza, personalizzazione e tecnologia
L’analisi di NTT DATA mette in luce anche le caratteristiche distintive del gruppo demografico senior, sottolineando gli aspetti critici su cui le banche dovrebbero focalizzarsi per capitalizzare le opportunità offerte dalla Silver Economy. Tra questi, la sicurezza e l’affidabilità sono fondamentali.
Le istituzioni finanziarie sono chiamate a rafforzare la sicurezza nelle loro comunicazioni di marketing, dimostrando un impegno costante nella tutela dei dati personali e dei fondi dei clienti, in un periodo segnato da crescenti preoccupazioni per la sicurezza informatica. La personalizzazione e la flessibilità sono altrettanto importanti. Il segmento senior valuta positivamente la capacità di adattare i prodotti e i servizi finanziari alle proprie esigenze, riflettendo un desiderio di apprendimento continuo e di autonomia nelle decisioni.
È emersa anche una chiara preferenza per un equilibrio tra l’uso della tecnologia e la consulenza umana. Sebbene vi sia un’inclinazione verso le soluzioni tecnologiche, persiste la necessità di un supporto umano esperto e personalizzato. Le banche, pertanto, dovrebbero integrare strumenti digitali all’avanguardia, come i robo-advisor, con la possibilità di interagire con consulenti finanziari reali.
Tecnologia si, ma con cautela
Un approccio cauto all’innovazione tecnologica è raccomandato per il target over 50, che si mostra aperto alle novità ma predilige tecnologie con una comprovata efficacia. Le banche dovrebbero quindi adottare una strategia informativa ed educativa nell’introdurre nuove tecnologie, enfatizzando l’usabilità, i vantaggi e la sicurezza per superare le resistenze e favorire l’adozione.
Per iniziare, le banche dovrebbero prima di tutto rivedere la propria offerta di prodotti e servizi per includere soluzioni pensate per il segmento Silver, valorizzando l’equilibrio tra tecnologia e interazione umana. In secondo luogo, dovrebbero posizionarsi come promotori, finanziatori e partner strategici per progetti che promuovano l’inclusione sociale, sanitaria e finanziaria degli anziani, contribuendo a migliorare il benessere complessivo di questo segmento. Attraverso partnership consolidate o nuove collaborazioni, le banche possono assumere un ruolo di facilitatori, sia attraverso programmi mirati alla digitalizzazione e alla riduzione del divario digitale, sia offrendo soluzioni digitali personalizzate.
“La nostra analisi rivela che la Silver Economy rappresenta una grande opportunità ancora inesplorata anche per il settore bancario”, prosegue Pozzoli. “Dall’assistenza finanziaria per la salute e il benessere degli anziani alla gestione del risparmio e degli investimenti a lungo termine, le possibilità sono immense. È tempo per le istituzioni bancarie di agire e capitalizzare su questa tendenza demografica in rapida crescita. Tuttavia, l’offerta di prodotti e servizi dedicati al segmento silver, riconducibili esclusivamente alla sfera finanziaria, non è sufficiente a soddisfare le diverse esigenze di questo cluster. Occorre infatti proporre o aderire ad iniziative di carattere sociale con l’obiettivo di garantire una maggior inclusione e comprensione dei bisogni delle persone anziane, coniugando dunque la banca al concetto di benessere”.
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