Secondo quanto emerso dall’analisi dell’Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano, grazie alla messa a disposizione dei fondi in ricerca e sviluppo derivanti dal PNRR e al crescente interesse nel mondo privato da parte di alcune grandissime aziende, l’Italia punta finalmente sulle tecnologie quantistiche, quindi al Quantum Computing. Nonostante ciò, però, i fondi italiani non bastano, per cui la situazione rischia di rimanere appesa a un filo di indecisione.
Si punta al Quantum Computing in Italia, ma con quali fondi?
Per spiegare al meglio la situazione, è opportuno citare quanto affermato da chi è a lavoro sul Quantum Computing.
“Grazie al PNRR, l’Italia ha mostrato segnali incoraggianti di attenzione verso la rivoluzione quantistica. Nonostante si sia partiti in ritardo rispetto ad altri Paesi europei e di oltreoceano, questi investimenti ci permetteranno di fare passi da gigante nel tentativo di colmare il gap tecnologico.
Oggi quindi è più che mai importante garantire continuità a quanto avviato, strutturando una visione coordinata e strategica per il futuro del Paese in questo comparto: si tratta di un ambito fondamentale da presidiare a livello sistemico per non dipendere da altre nazioni con accesso diretto a queste tecnologie”. Ha affermato Paolo Cremonesi, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Quantum Computing & Communication e docente del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano.
“Alimentare la ricerca pubblica e promuoverne la collaborazione con l’industria è fondamentale per dare impulso alla creazione di un ecosistema italiano competitivo sul Quantum Computing. Le università italiane sono già partite con diversi percorsi di studio specialisti sul tema e nel giro di qualche anno immetteranno sul mercato del lavoro giovani talenti che, senza una filiera tecnologica attrattiva, saranno a rischio di fuga all’estero.”
Un investimento ancora troppo modesto
Quando affermato da Paolo Cremonesi è sicuramente rassicurante, ma bisogna tenere a mente che l’investimento italiano nel 2023 è meno di 6 milioni di euro, stanziati su risorse interne all’azienda, come il personale dedicato, e all’esterno in consulenza, tempo macchina e formazione. Anche a livello globale, il mercato del Quantum Computing nel 2023 è piccolo ed emergente: si stimano tra gli 800 e i 900 milioni di dollari di spesa.
Le iniziative degli investimenti pubblici italiani sul Quantum Computing
Entrando un po’ più nello specifico degli investimenti pubblici italiani, sono due le iniziative che emergono che tra altre.
La prima è il Centro Nazionale HPC, Big Data e Quantum Computing. Il Centro offre un budget totale di 320 milioni di euro, di cui 30 dedicati a uno Spoke sulla computazione quantistica. Ha l’obiettivo di promuovere la creazione di una rete di collaborazione tra centri di ricerca, università e aziende.
La seconda è il partenariato esteso NQSTI – National Quantum Science and Technology Institute. Ha l’obiettivo di promuovere attività di ricerca fondamentale competitiva nella Quantum Science. Promuove un budget totale di 116 milioni di euro, di cui circa 8 in uno Spoke su Information Processing & Communication ma ben di più in ricerche a TRL – Technology Readiness Level – basso con potenziali impatti anche sul Computing.
Nonostante questi sforzi importanti, i fondi comunque non bastano: l’Italia si ritrova così a essere molto più indietro nella ricerca e nel progresso relativo alle tecnologie quantistiche rispetto agli altri Paesi del globo.
L’Italia non vuole perdere un’opportunità di sviluppo
“In Italia, al netto di alcune grandi aziende d’avanguardia, i budget stanziati sul Quantum Computing sono spesso esigui. Il settore però è emergente e destinato a crescere, grazie anche ai fondi del PNRR destinati a progetti in collaborazione tra università e industria da qui al 2025.
Per una tecnologia ancora prototipale come questa, a livello internazionale, l’impulso principale di sviluppo viene dai governi e dall’investimento pubblico nella ricerca, necessario anche per alimentare la nascita di start-up a partire proprio da questi laboratori. In Italia, stiamo muovendo i primi passi in tale direzione e sarà importante costruire una visione sistemica per i prossimi anni.”
Ha affermato Marina Natalucci, Direttore dell’Osservatorio Quantum Computing & Communication. “Rischiamo altrimenti di perdere un’opportunità di sviluppo di un comparto critico per le imprese: sta crescendo la necessità di capacità computazionale per risolvere problemi complessi e il Quantum Computing aiuterà a dare una risposta.”
Il Quantum Computing nel mondo: qual è la situazione
La situazione del Quantum Computing a livello internazionale, sebbene sia alle prime fasi, è in crescita. Sono stati identificati 250 attori, il 70% dei quali rappresenta nuove iniziative imprenditoriali, nate proprio in questo mercato e oggi a diversi livelli di sviluppo. Il 56% di questi nuovi business è stato finanziato nel corso degli ultimi 5 anni per un totale di 4,6 miliardi di dollari raccolti, di cui 1,2 stanziati dal 2022.
Da un’analisi approfondita emerge che i finanziamenti sono concentrati: si stanno consolidando alcuni scale-up attrattivi, specialmente quelli focalizzati sullo sviluppo di hardware quantistico, in grado di raccogliere diverse centinaia di milioni di dollari.
Non mancano gli investimenti da parte delle aziende private, le quali puntano a investire sulla tecnologia quantistica. Tra i settori più interessati all’argomento per numero di progetti troviamo quello finanziario, il chimico-farmaceutico, l’automobilistico e quello energetico.
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