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Nonostante le sfide geopolitiche, le organizzazioni continuano a fare progressi nell’ambito della sostenibilità

I cambiamenti climatici mettono ogni giorno a dura prova l’uomo, pertanto si rende necessario fare importanti sforzi per combattere il cambiamento climatico. Nonostante tensioni e problematiche di carattere geopolitico, le organizzazioni hanno fatto dei progressi concreti per quanto riguarda il campo della sostenibilità.

Ciò che fa più effetto nel perseguire questi obiettivi non sono tanto le normative, comunque importanti, ma soprattutto la tecnologia climatica. Senza di essa, due dirigenti su tre ammettono che non riuscirebbero a raggiungere gli obiettivi prefissati in campo di sostenibilità. Questo è uno dei dati che emerge dalla terza edizione del report di Capgemini Research Institute “A world in balance 2024: Accelerating sustainability amidst geopolitical challenges”, che traccia i progressi delle organizzazioni nel campo della sostenibilità ambientale e sociale negli ultimi tre anni.

L’importanza dei progressi nella sostenibilità

Un impegno costante e crescente

In generale, le organizzazioni stanno seguendo gli obiettivi prefissati in ambito di sostenibilità e si stanno impegnando per proseguire su questa strada. Le aziende sono anche più mature sotto questi punti di vista, e si impegnano molto per seguire correttamente le loro politiche sulla sostenibilità. Infatti, solamente un decimo dei dirigenti intervistati nel report di Capgemini dichiara di essere in ritardo sulla tabella di marcia.

I migliori progressi si notano nell’ambito della circolarità, della gestione e della misurazione delle risorse idriche e nel design di prodotti sostenibili. Per tre dirigenti su quattro è infatti indispensabile il concetto di riciclo dei prodotti, una percentuale in crescita rispetto al 2022. Sempre il 75% dei dirigenti ha implementato un programma di gestione delle risorse idriche, un dato di nuovo in crescita.

Tuttavia gli investimenti promessi dai dirigenti nell’ambito della sostenibilità non sono aumentati di quanto promesso. Infatti, gli investimenti sulla sostenibilità al 2024 sono dello 0.82% del fatturato delle aziende, in calo rispetto allo 0.92% del 2023.

Consumatori poco convinti dei progressi di sostenibilità

Purtroppo, nonostante questi dati incoraggianti, i consumatori non sono pienamente convinti della bontà delle aziende. Tre consumatori su quattro infatti chiedono che gli sforzi fatti dalle organizzazioni aumentino, perché al momento ritengono non siano sufficienti.

C’è anche molto scetticismo a riguardo di queste politiche di sostenibilità, perché più del 50% dei consumatori ritiene che le aziende stiano semplicemente facendo del greenwashing.

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L’impatto della geopolitica e delle normative

Ben il 75% degli intervistati dal report di Capgemini afferma che la presenza di normative stringenti sia il principale traino di queste nuove politiche di sostenibilità. Molti affermano anche che senza di esse non avrebbero iniziato a varare certe iniziative.

Eppure, nonostante la direttiva UE Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) stia rendendo più efficienti le capacità di misurazione e monitoraggio della sostenibilità, le organizzazioni non sono ancora in grado di rendicontare le iniziative a riguardo, soprattutto le emissioni Scope 3.

E sicuramente le crescenti tensioni tra Cina e Stati Uniti, la guerra in Ucraina e le gravi tensioni mediorientali stanno provocando degli importanti disagi alla supply chain. Tanto che circa il 66% degli intervistati da Capgemini dichiara come le sfide geopolitiche siano molto rilevanti dal punto di vista degli investimenti in sostenibilità.

Le parole di Monia Ferrari

Monia Ferrari, Amministratore Delegato di Capgemini in Italia, ha dichiarato: “Il report di quest’anno rivela che i progetti di sostenibilità proseguono con entusiasmo anche nel 2024, nonostante le sfide attuali che le aziende devono affrontare. I leader aziendali hanno il potere e la responsabilità di guidarci verso un’economia più sostenibile. La gestione delle risorse idriche, la conservazione della biodiversità e le pratiche circolari sono ormai diventate imperativi aziendali fondamentali.

In conclusione, Monia Ferrari afferma: “I dirigenti stanno adottando un atteggiamento molto pragmatico, e la riduzione di CO2 deve ora tradursi in un risparmio sui costi. Gli sforzi per la sostenibilità continuano a essere supportati da nuove innovazioni tecnologiche in ambito climatico e dalle normative. Il modo migliore per costruire fiducia e credibilità nei confronti dei consumatori è dimostrare risultati tangibili e pianificare un futuro all’insegna della sostenibilità”.

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