10 consigli per i manager per integrare meglio gli stagisti grazie a un onboarding aziendale più efficace

L’onboarding degli stagisti e delle nuove risorse umane non è sempre semplice, perché spesso è un processo lungo e dispendioso di energie, ma ci sono 10 buoni consigli per renderlo più efficace. L’onboarding è infatti molto importante, perché mira a formare i professionisti del domani. Ogni anno, in occasione del 10 Novembre, si celebra infatti la Giornata Internazionale degli Stagisti, in modo che l’opinione pubblica venga sensibilizzata su questo tema.

Proprio in quest’occasione, GoodHabitz, la piattaforma internazionale che promuove la formazione continua come buona abitudine per tutta l’organizzazione, ha condiviso 10 consigli utili che potranno tornare sicuramente utili ai manager per migliorare l’onboarding degli stagisti.

Come rendere l’onboarding degli stagisti più efficace

Per un onboarding degli stagisti più efficace, la comunicazione è fondamentale

Uno dei principi cardine per un buon onboarding è quello di designare un mentore in maniera chiara e precisa. Non c’è niente di più frustrante per uno stagista o un neo-assunto di non sapere a chi chiedere aiuto. Per questo una figura come un buon mentore, capace non solo di fornire aiuto ma anche di instaurare i primi rapporti umani in azienda, è fondamentale.

Anche far sentire subito parte della squadra i nuovi assunti è un consiglio molto importante. Feste di benvenuto, eventi sociali, team building, sono tutti modi per far conoscere il resto del team di lavoro in maniera informale. Questo consente di creare le prime conoscenze tra nuovi assunti e membri senior.

La comunicazione deve poi essere aperta, sottolineano in GoodHabitz. Un ambiente sicuro ove chiunque sa che può essere ascoltato favorisce senza dubbio un clima più disteso e dei rapporti umani più sani. Ma non solo, perché così facendo i problemi possono essere risolti più rapidamente se non si hanno problemi a esporli.

Infine, anche celebrare i successi, anche piccoli, dei nuovi arrivati aiuta a farli sentire più integrati nel nuovo team. In questo modo si crea da subito un bel clima di appartenenza e rafforza la motivazione dei nuovi arrivati.

L’importanza della formazione

I nuovi assunti, affinché possano essere subito produttivi, devono avere subito accesso a percorsi di formazione su competenze trasversali e tecniche. La giusta preparazione lavorativa permette di avere maggior successo nella propria posizione lavorativa.

I feedback del lavoro, come specifica GoodHabitz, devono essere regolari. I nuovi arrivati devono essere particolarmente valutati con costanza, in modo che sappiano bene la direzione lavorativa che devono prendere.

Infine, i nuovi assunti devono essere formati anche sulle tecnologie specifiche dell’azienda, perché così facendo si riduce al minimo il loro tempo di adattamento e possono contribuire attivamente alle attività aziendali già dal primo giorno.

La corretta promozione della mission aziendale

Rimane di vitale importanza anche stilare un piano di onboarding chiaro. Con esso, i nuovi assunti sanno subito cosa ci si aspetta da loro, quali sono le loro responsabilità e i traguardi da raggiungere nelle prime settimane.

Anche far conoscere la storia dell’azienda, i valori portanti, la mission, sono concetti che devono essere tenuti in alta considerazione per realizzare un onboarding efficace per gli stagisti. I giovani possono così identificarsi meglio con la cultura aziendale.

Infine, l’ultimo consiglio stilato da GoodHabitz è quello di definire obiettivi chiari. In questo modo, si possono responsabilizzare i nuovi assunti, dando loro modo di autovalutarsi e dargli la giusta motivazione per proseguire nel lavoro.

I commenti di Paolo Carnovale

Paolo Carnovale, Country Director di GoodHabitz Italia, ha dichiarato in merito: “I giovani talenti rappresentano il futuro delle nostre organizzazioni. La loro energia, creatività e capacità di adattamento sono risorse preziose che, se coltivate e guidate, possono portare a innovazione e successo. Per questo supportiamo i team HR e L&D nella creazione di percorsi formativi finalizzati all’acquisizione di tutte le competenze trasversali essenziali per lo sviluppo delle figure più junior.”

Inoltre, Carnovale ha aggiunto: “Vogliamo invitare tutte le organizzazioni a riflettere su come possano migliorare il loro approccio nei confronti delle nuove risorse: un processo di onboarding ben strutturato consente di farle integrare efficacemente nell’organico aziendale, far crescere la loro soddisfazione e la retention, riducendo così il turnover e migliorando, in ultima analisi, la produttività complessiva dell’azienda.”

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