Le nuove normative europee, tra DMA, DSA e AI Act: le sfide per le PMI italiane secondo Netcomm

Nel panorama economico e geopolitico attuale, le PMI italiane affrontano dinamiche di mercato sempre più intricate, soprattutto con la prospettiva delle nuove normative europee di settore. 

Netcomm, il consorzio del commercio digitale italiano, ha recentemente presentato le proprie istanze durante il convegno “Commercio digitale: trasformare la complessità in opportunità per imprese e consumatori”, tenutosi il 9 luglio 2024 a Roma. 

L’evento ha visto la partecipazione di rappresentanti istituzionali, manager aziendali ed esperti del settore, focalizzandosi sulle sfide poste dalla concorrenza internazionale e sulle modalità per garantire la crescita delle imprese e la soddisfazione dei consumatori.

Le nuove normative europee (DMA, DSA e AI Act) e le PMI italiane

Il Digital Services Act (DSA), il Digital Markets Act (DMA) e l’Artificial Intelligence Act (AI Act) sono solo tre delle normative europee pensate per creare un terreno di gioco equo nel settore delle vendite online, dei servizi digitali e delle attività di comunicazione. Queste regolamentazioni mirano a garantire maggiore sicurezza, trasparenza e responsabilità, beneficiando sia i cittadini sia i consumatori. Ma come impattano sull’operato reale delle PMI italiane?

Secondo Roberto Liscia, Presidente di Netcomm, tali norme possono avere implicazioni positive per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle PMI italiane, purché queste riescano a cogliere le opportunità offerte dal nuovo quadro regolatorio. Le PMI, infatti, possono sfruttare la qualità e l’innovazione dei loro prodotti per aumentare la competitività, adattandosi alle nuove normative. Queste le parole di Liscia:

“Il Digital Services Act (DSA), il Digital Markets Act (DMA) e l’Artificial Intelligence Act (AI Act) mirano alla creazione di un terreno di gioco equo e rappresentano un tentativo significativo dell’Unione Europea di regolamentare il comparto delle vendite online, dei servizi digitali e le attività di comunicazione, in modo da garantire maggiore sicurezza, trasparenza e responsabilità a beneficio dei cittadini e dei consumatori. Una regolamentazione trasversale può senz’altro generare implicazioni positive per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle PMI stesse, che potranno accedere a mercati più sicuri e trasparenti, a patto di saper cogliere le opportunità offerte da questo nuovo quadro regolatorio. Tali norme giocheranno un ruolo fondamentale anche sotto il profilo della disparità concorrenziale generata dai nuovi attori commerciali provenienti dall’estremo Oriente, la quale rappresenta un’evidente sfida per la crescita delle imprese del nostro Paese; le PMI italiane possono fare leva sulla qualità e l’innovazione dei loro prodotti per aumentare il loro livello di competitività, adattandosi alle nuove normative europee”

Le sfide per le imprese italiane

Una ricerca di Netcomm Delivery Index evidenzia che l’80% degli acquisti online degli italiani si concentra sui siti dei dieci merchant più popolari. Il primo italiano? Solo in nona posizione. Questo sottolinea la concentrazione dei volumi di vendita e la concorrenza, spesso non conforme alle normative europee, a cui le aziende italiane devono far fronte.

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Le PMI devono infatti affrontare costi di conformità, investimenti e acquisizione di competenze specialistiche. Si tratta di sfide particolarmente gravose quando si confrontano con operatori provenienti dall’estremo Oriente, supportati da agevolazioni e finanziamenti statali.

Secondo Netcomm, per agevolare le PMI italiane nel processo di adeguamento alle nuove normative europee, è cruciale il sostegno del Governo. Tra le misure proposte vi sono politiche di supporto e finanziamento per la digitalizzazione, interventi educativi (per formare competenze digitali), politiche per la protezione dei dati e strategie di collaborazione tra pubblico e privato.

È essenziale anche il rafforzamento dei controlli doganali e la gestione dell’import di prodotti. Quest’ultimo punto è particolarmente sentito per le importazioni dall’estremo Oriente, per garantire sicurezza, trasparenza e rispetto delle normative.

Armonizzazione delle normative europee e prospettive per le PMI italiane

Nella nota stampa diramata, Netcomm auspica un coordinamento tra le autorità regolatorie sovranazionali per limitare le difformità nei controlli e nelle sanzioni tra i vari paesi dell’Unione Europea. 

Roberto Liscia, in particolare, sottolinea l’importanza di armonizzare le normative nazionali per creare un sistema regolatorio coerente e uniforme. Questo processo permetterà alle imprese di avere un quadro chiaro su cui basare i propri piani di adeguamento e sviluppo, promuovendo un ambiente di mercato più sicuro e trasparente.

“Spesso le legislazioni dei singoli Paesi riflettono culture e impostazioni eterogenee e frammentate che rischiano di minare l’efficacia complessiva del sistema regolatorio europeo. Le istituzioni europee sono chiamate ad allineare le normative dei diversi Paesi membri al fine di garantire un livello di supervisione e di enforcement coerente e uniforme su tutto il territorio. Solo attraverso questo processo di armonizzazione sarà possibile offrire alle imprese un quadro regolatorio chiaro, certo e omogeneo su cui basare i propri piani di adeguamento e sviluppo.”

Roberto Liscia, Presidente di Netcomm

Il Mercato Unico Europeo ha il potenziale per diventare il più grande mercato digitale al mondo. Tuttavia, per raggiungere questo obiettivo, è necessario un impegno concertato, una visione strategica e azioni decisive da parte delle autorità nazionali ed europee.

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