In occasione di Exchange 2022, conferenza annuale di Manhattan Associates Inc. sono stati annunciati i dati emersi dall’ultima ricerca internazionale dell’azienda. Ciò che è stato evidenziato è la necessità dei retailer di stare al passo con le aspettative sempre nuove dei consumatori. Inoltre, lo studio ha rivelato un panorama retail in cui le differenze tra il commercio fisico e digitale stanno diventando sempre più labili.
L’industria globale del retail è ormai abituata a delle disruption. Nell’ultimo decennio ci sono stati cambiamenti strutturali significativi. La poi pandemia ha stravolto ulteriormente le abitudini di acquisto, spingendo i consumatori verso un mondo ancora più digitale.
La rivalutazione dell’omnichannel secondo Manhattan Associates
Stiamo assistendo a un periodo di evoluzione in cui è sempre più difficile distinguere tra retail fisico e digitale. “Le abitudini di acquisto sono cambiate per sempre”. Ha commentato Henri Seroux, SVP EMEA di Manhattan Associates. “L’83% dei retailer dichiara di operare con un alto livello di interconnessione tra le funzioni online e quelle all’interno dello store.”
Un quarto dei consumatori si aspetta che gli shop assistant siano in grado di verificare la disponibilità in uno store vicino se un prodotto è esaurito, o di ordinarlo per la consegna o il ritiro a domicilio, evidenziando come il retail fisico e digitale si stiano amalgamando.
“Il 40% dei consumatori preferisce ancora il tradizionale checkout in-store, mentre il 19% vorrebbe utilizzare metodi più digitali, come il self-checkout tramite un dispositivo mobile con uno shop assistant (8%). È interessante notare che quasi due terzi (63%) dei retailer concordano sul fatto che il controllo della disponibilità dello stock sia il compito più importante per i clienti svolto dagli shop assistant nel 2022”. Ha aggiunto Seroux.
“Nell’ultimo decennio, gli store tradizionali sono stati visti come un fattore negativo per l’era digitale che stiamo tuttora vivendo. Tuttavia, la percezione dello store fisico è stata radicalmente modificata dall’impatto della pandemia.”
“Oggi molti retailer stanno rivalutando il ruolo dei loro store, riconoscendo il loro valore aggiunto come hub strategici per le vendite online, e ancora come hub di fulfilment per il click & collect, i resi, le corsie infinite, la delivery in giornata e molto altro. Sebbene la digitalizzazione e lo shopping semplificato siano certamente due dei grandi beneficiari del fenomeno pandemico, la ricerca dimostra che non dovremmo essere troppo precipitosi nello screditare l’importanza dell’interazione umana o il ruolo dello store fisico nell’era del digital commerce”. Ha concluso Seroux.
Altri risultati della ricerca
La ricerca ha evidenziato altri aspetti importanti del rapporto tra retail fisico e quello online. Ecco cosa è emerso:
- Il 51% dei consumatori ha dichiarato che l’impegno aziendale a favore dell’ambiente e della sostenibilità è stato importante nella scelta agli acquisti.
- Nel 74% dei retailer intervistati ai dipendenti dello store vengono forniti dispositivi palmari che mostrano una visione consolidata dello stock su tutta la rete.
- In caso di reso in-store, il 99% dei retailer rende disponibile il prodotto per la rivendita. Il 38% lo rende disponibile online, il 25% lo mette in vendita nello store e il 27% effettua entrambe le operazioni.
- Il 26% dei retailer ritiene che la creazione di una supply chain più ecologica e sostenibile sia una delle priorità per il 2023.
- I motivi più comuni per cui si sceglie di acquistare online sono: trovare offerte migliori (46%), informarsi sul prodotto prima di acquistarlo (44%), assicurarsi che il prodotto sia disponibile (42%) e leggere le recensioni (41%).
- Il 68% dei retailer ha dichiarato di adottare strategie di micro-fulfilment per servire i numerosi canali utilizzati dai consumatori ibridi di oggi.
- Il 65% vorrebbe avere una scelta di corrieri e date di consegna e il 18% vorrebbe una scelta di corrieri con diverse opzioni di costo.
Un panorama in cui la tecnologia si fa sempre più presente. Il retail è un settore sempre più ibrido e pieno di evoluzioni.
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