FIverr è una piattaforma dove le PMI (a livello globale) possono trovare vari professionisti che possono esaudire le loro esigenze di business. Uno di questi, e uno dei primi che si è appoggiato a Fiverr per allargare il suo giro di clienti è Andrea Delbene, attivo dal 2017 che si occupa di logo design, Abbiamo avuto l’occasione di intervistare Andrea che meglio di chiunque altro ci può spiegare quali sono pregi e difetti del lavorare tramite Fiverr. Allo stesso tempo Andrea offre utili consigli agli altri freelance che stanno iniziando, o vogliono farlo a breve, ad utilizzare la piattaforma.
L’intervista a Andrea Delbene, consigli utili per lavorare tramite Fiverr
Come hai scoperto Fiverr?
“Ho fatto esclusivamente 8 mesi come dipendente in un’agenzia, dopodiché avevo capito che non faceva per me stare in uno stesso posto, da lì nel 2013 parte la mia vita come designer freelancer. Collaboro con molti clienti e agenzie differenti tra il torinese e il milanese. Nel 2017, mi sono fermato un attimo e ho cercato nuovi stimoli creativi ed “economici” – sappiamo tutti che le fatture vengono pagate a 30 giorni nei migliori dei casi fino ad arrivare a 60 o 90. Aprii Google e digitai “lavori freelance online”: feci una ricerca sul mercato e quello che poteva offrire il digitale in termini di lavoro. Ero a conoscenza già di alcune piattaforme upwork, freelancer, toptal tanto per citarne alcune, ma essendo molto ambizioso decisi di scavare a fondo e avere una visione a 360°. Trovai Fiverr forse all’ottava o nona pagina (in Italia non era ancora conosciuta ovviamente), da subito mi sembrò la giusta direzione da prendere perché curava molto quello che era il mio campo: comunicazione e grafica (oltre ad avere molte altre sezioni) e ad oggi, trascorsi 3 anni, sono soddisfatto della scelta fatta allora”.
“Sempre nel 2017 dopo qualche mese decisi di iscrivermi a Fiverr Pro. Mi candidai subito compilando un accurato form in vari step, ma ero ancora troppo inesperto e il mio profilo era troppo acerbo in termini di gig, recensioni, ordini completati e dopo alcune settimane mi arrivò la risposta che ero stato respinto. Non mi diedi per vinto e continuai a lavorare come freelance sulla piattaforma portando a casa i primi risultati e chiudendo i miei primi ordini. Passarono alcuni mesi e ci riprovai, quasi un anno dopo sono diventato designer Pro in 2 categorie “business card e stationery” e “poster e flyer design”, e dopo alcune settimane fui promosso per “packaging design” e “infographic design”. A fine 2019 ero diventato designer Pro in 14 categorie e nel 2020 il team di curatori mi ha richiesto di aprire una gig Pro per “social media design”.
“Come dicevo prima per accedere a Fiverr Pro bisogna seguire un accurato procedimento che prevede una vera e propria candidatura online tramite un apposito form. Il profilo viene esaminato attentamente dai curatori della sezione Pro, ti viene affiancanto un Manager per aiutarti nella costruzione del tuo profilo Pro (descrizione, immagine, gig, faq, ecc), darti utili consigli e rispondere a tutti i tuoi dubbi”.
Quanti progetti al mese riesci ad avere tramite Fiverr?
“Teniamo sempre presente che sono un designer Pro in 15 categorie, il che aiuta molto e punto il mio focus lavorativo sulla qualità piuttosto che la quantità. Al mese ho circa un centinaio di richieste potenziali per possibili lavori, di queste riesco a accettare solo il 20% per vari motivi. In primis il budget, molti clienti vogliono un servizio eccezionale per una manciata di dollari e questo va contro già al mio modus operandi perché la qualità si paga e se abbassi il prezzo sminuisci il tuo lavoro. Il secondo è il tempo, molti richiedono lavori corposi consegnati in 24 ore, quindi impossibili da realizzare perché per ottenere un buon risultato ci vuole tempo e un dialogo costante tra cliente e designer. Terza cosa è che se ho già molti ordini in coda per me è impossibile averne altri, rischierei di sovraccaricarmi e di gestire male le richieste di tutti i clienti di Fiverr e esterni. Per concludere riesco a seguire circa 15-20 progetti al mese, ovviamente questo varia in base alla corposità dei singolo progetti. Per esempio, un biglietto da visita richiederà meno tempo rispetto ad una progettazione di un brand”.
“Chi mi cerca e scrive ha sicuramente buone intenzioni e ragioni e dover dire un no, soprattutto a livello lavorativo, mi spiace sempre, per questo sto cercando di ovviare a questo “problema” e cercare di abbassare la percentuale di ordini declinati. Questo mi è possibile in parte farlo tramite Fiverr Studio: insieme ad un mio vecchio insegnante universitario, anche lui attivo su Fiverr da quest’anno, abbiamo intrapreso questo percorso e qualche risultato lo si vede già. La logica è totalmente differente da profilo singolo a profilo di studio (prezzi, corposità progetto, divisione del lavoro, ecc). Non tutti i clienti richiedono comunque queste esigenze”.
Rispetto ai tuoi introiti, quanto pesa Fiverr?
“Fiverr “pesa” a livello di introiti nelle mie entrate circa 80% dei proventi, il restante 20% da altri clienti. Rispetto a Fiverr ho altre due realtà con cui collaboro: una grande azienda Italiana e un’agenzia di comunicazione svizzera. Penso che Fiverr sia un’ottima piattaforma e sia in costante crescita, ma il futuro non si può sapere, ma solo prevenire quindi mi tengo sempre un “cuscinetto-esterno” nei peggiori dei casi e non do il mio 100% solo alla piattaforma”.
Quali sono per te i requisiti essenziali per essere scelti dai clienti su Fiverr?
“Teniamo presente che Fiverr è una piattaforma mondiale dove si incrociano sia clienti che designer di tutto il mondo in moltissime categorie. I requisiti essenziali per essere scelti per lavorare tramite Fiverr sono molteplici, sperando di non essere troppo lungo e noioso li elencherò in base d’importanza”.
1. Budget: è forse il primo fattore che un cliente va a guardare. Ahimè c’è chi ti vende un logo a 5$ e chi a 2000$, questo dipende sempre dalla qualità, dalla professionalità di chi lavora. Chi si svende purtroppo però “spacca” il mercato.
2. Tempo: il cliente vuole tutto subito. Un’altra leva importante per essere scelti è sicuramente quella del tempo. Leggere in una Gig “consegna 1 giorno” fa sicuramente gola e potrebbe incentivare verso l’acquisto del servizio
3. Recensioni: come succede su Amazon, quando un prodotto ha 5 stelle sarà più facile che verrà acquistato. Le recensioni aiutano molto sicuramente nella fase di scelta, se sono oneste e vere creeranno quella sicurezza che il cliente vuole sentire prima di acquistare il tuo servizio.
4. Gig: la spiegazione delle Gig ha il suo peso. Un cliente sarà più rassicurato nel comprare un servizio spiegato in modo dettagliato.
5. Biografia: i clienti vogliono sapere chi sei e anche questa sezione è importante e deve essere curata nel dettaglio.
6. Tempo di risposta: potrebbe essere una leva importante di scelta, un acquisto si chiude nei primi 15 minuti di conversazione.
7. Fuso orario: alcuni potrebbero scegliervi perché siete nello stesso fuso orario e quindi potrebbero avere un dialogo migliore senza far passare notti e giorni a causa del fuso orario”.
Quali sono i clienti migliori e quali invece i peggiori?
“Come detto Fiverr è una piattaforma mondiale, io ho clienti e avuto clienti da ogni parte del mondo dall’America alla Cina, passando per l’Australia fino all’Europa. Non esistono clienti peggiori o clienti migliori, io direi che esistono clienti educati e clienti non educati. I primi sanno come funziona la comunicazione, sanno di cosa i designer hanno bisogno, forniscono tutti i dettagli, sono precisi nei feedback e gestiscono le risorse a loro disposizione nei migliori dei modi, portando a casa il risultato prefissato. Fanno parte di questa categoria: reparti marketing, referenti di grandi aziende e agenzie di comunicazione o studi di design, ma a volte si trova anche qualche cliente che è afferrato in materia. Invece la seconda categoria sono i clienti singoli che devono avviare una propria attività, oppure hanno piccole realtà e vorrebbero crescere. Questi clienti sono spesso spaventati perché cercano un servizio dove conoscono magari solo la punta dell’iceberg. Non conoscono il processo di lavoro e possono solo immaginare il risultato finale, quindi sta a noi designer con le nostre capacità “educarli” e aiutarli prendendoli per mano dalla stesura del brief alla consegna e finalizzazione del lavoro”.
Cosa consiglieresti ai freelance che vogliono iniziare a lavorare tramite Fiverr?
“Dovrebbero, innanzitutto porre attenzione a questi aspetti, che sono fondamentali per avere “appeal” su Fiverr:
1. Budget: Ricordo i miei primi tempi per farmi “vedere” attuavo una politica di prezzo anch’io vista la concorrenza spietata, ma volevo anche trasmettere già il mio modus operandi (la qualità si paga): non ho mai svalutato il mio lavoro perché credevo in quello che facevo e la qualità che davo, i pochi clienti che mi contattavano all’inizio o sempre cercato di “educarli” e fargli capire il costo che c’era dietro a quel lavoro. Quindi il consiglio e di essere voi stessi e dare sempre il massimo su ogni progetto/lavoro stando attendi a quantificare il giusto compenso: 1 per non svalutare il vostro servizio, 2 per essere felici di quello che si guadagna facendo un lavoro che vi piace. Designer contento ? lavoro migliore ? cliente soddisfatto.
2. Tempo: Per fare un buon lavoro di qualità ci vuole tempo, non possiamo nemmeno pensare di lavorare giorno e notte costantemente, sarebbe negativo sotto ogni aspetto. Può capitare ogni tanto ma solo su determinati progetti, magari passare anche qualche weekend lavorando lo si può fare, ma questo non deve diventare un’abitudine. Siamo Freelance e ci gestiamo l’orario quindi dobbiamo anche sapere dire: “ok si lavora, ma ho anche una vita da vivere”. Non promettete consegne veloci per qualsiasi cosa, ritorniamo al nostro esempio: un biglietto da visita può essere progettato anche in 1 giorno, un brand assolutamente no. Ah, occhio al fuso orario!
3. Recensioni: Una questione molto delicata perché una buona fetta per acquistare i vostri servizi proviene da qui. Lavorate bene, seguite il cliente e il suo lavoro, fatelo vostro e se lui sarà pienamente soddisfatto lascerà una recensione vera e sincera. Consiglio: non chiedete recensioni a 5 stelle ai clienti perché violano le regole di Fiverr e perché se avete fatto un buon lavoro sarà lo stesso cliente a lasciarla. Ogni cliente e diverso e a volte può succedere che la recensione non sia 5 stelle (è capitato anche a me), non vi spaventate o demoralizzate, anzi cercate di capire come mai mancano quelle stelle e migliorare in quelle mancanze per il prossimo lavoro. Avete comunque sempre la possibilità di “ribattere” la recensione del cliente con un commento, ma siate sempre “propositivi” ne gioverà a voi e i futuri clienti che leggeranno la recensione!
4. Gig: dedicate del tempo e curate ogni minimo particolare. Dal testo principale alle FAQ per rispondere a eventuali domande che il cliente può farsi, dai tag per usare le giuste keyword per farvi trovare alle immagini di portfolio per attirare l’occhio del cliente. Fate attenzione anche a quello che offrite a che budget e tempo lo offrite.
5. Biografia: come per i gig curate la vostra biografia, inserite un’immagine professionale e pulita. Fatevi vedere per quello che siete. Inoltre se avete tempo fate dei corsi su “Fiverr Learn” (dove sono stato contattato per avviare dei corsi ma sarà un obiettivo per il 2021 da parte mia) al cliente farà sicuramente piacere vedere dei badge dei corsi passati, ovviamente a parte i badge sarà anche un arricchimento vostro personale.
6. Consegne: cercate sempre di consegnare nel tempo prestabilito in fase di ordine con il cliente. Può capitare che per alcuni ordini ci vorrà più tempo. Il cliente ne ha bisogno per ricevere più feedback e apportare le modifiche richiede più tempo. Questo lo potrete estendere insieme al cliente tranquillamente con il consenso da entrambe le parti. Non fate l’errore di dire “lo consegno in 3 giorni” e da inizio ordine al terzo giorno non farvi più sentire dal cliente!
7. Siate friendly: personalmente porto il dialogo su un rapporto più umano e amichevole per rassicurare ulteriormente il cliente e farlo diventare un amico virtuale. Esiste già il distacco “tastiera-monitor”, cercate di non essere troppo ingessati, ma siate flessibili e amichevoli sempre”.
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