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Google non eliminerà i cookie di terze parti da Chrome

Lo scorso lunedì, Google ha annunciato l’abbandono del progetto di eliminare definitivamente i cookie di terze parti, nonostante l’entusiasmo dimostrato a inizio anno. L’iniziativa, battezzata da Google come Privacy Sandbox, è in sviluppo da circa tre anni, e a gennaio 2024 è infatti entrata in fase di testing su larga scala, ma ora pare che l’azienda stia rivisitando i suoi piani.

Un cambio di rotta repentino, ma non un abbandono definitivo

Nel corso di questi tre anni, Google ha ricevuto feedback da vari stakeholder, tra i quali enti regolatori come la Competition and Markets Authority (CMA) e Information Commissioner’s Office (ICO) del Regno Unito, publisher, web developer e entità nell’industria dell’advertising. A detta di Google, questo feedback ha aiutato l’azienda a creare soluzioni in grado di supportare un mercato online competitivo e fiorente per i publisher e gli advertiser, nel pieno rispetto della privacy degli utenti.

Nonostante Google dichiari che le API del Privacy Sandbox abbiano il potenziale di realizzare la visione sopra citata, questo lunedì l’azienda ha deciso di cambiare rotta. Invece di eliminare completamente i cookie di terze parti, Google introdurrà in Chrome una nuova opzione che permetterà agli utenti di compiere una scelta informata riguardo la loro privacy durante la navigazione.

Ciò non significa che Google ha intenzione di abbandonare il progetto di Privacy Sandbox. Nelle parole di Anthony Chavez, VP di Privacy Sandbox, “Continueremo a rendere disponibili le API del Privacy Sandbox e a investirci per migliorare ulteriormente la privacy e l’utilità. Abbiamo anche l’intenzione di offrire ulteriori controlli sulla privacy, quindi prevediamo di introdurre la Protezione IP nella modalità di navigazione in incognito di Chrome“.

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Chavez ha inoltre dichiarato che Google continuerà a lavorare in stretto contatto con la CMA, la ICO e gli altri regolatori per “poter continuare la collaborazione con l’ecosistema nella prossima fase del viaggio verso un web più privato“.

Il futuro dei cookie e degli inserzionisti: il commento di Marcello Gruppo di Ogury

Vi lasciamo con un commento da parte di Marcello Gruppo, Senior Insights Director Southern Europe di Ogury riguardante il tema.

Marcello Gruppo, Senior Insights Director Southern Europe di Ogury
Marcello Gruppo, Senior Insights Director Southern Europe di Ogury

In risposta alle pressioni normative e di mercato, Google lascerà ai consumatori la libertà di scegliere se consentire a terze parti (gli editori) di utilizzare i loro cookie. Resta da vedere come questo cambiamento verrà messo in atto; tuttavia, se, come ragionevole, verranno replicate le dinamiche già attuate da altri player del mercato, ci aspettiamo che la soluzione porti agli stessi, alti, tassi di rinuncia al tracciamento. Inoltre, gli identificatori pubblicitari sono già stati eliminati da Safari e Firefox, e i consensi al tracciamento si stanno progressivamente riducendo anche su Chrome”.
“Nel complesso il 50% del traffico sull’open internet non è tracciabile tramite cookie. Di conseguenza, gli inserzionisti stanno già sperimentando una diminuzione della disponibilità di identificatori per le loro campagne. La realtà è che il nostro settore si trova a un punto di svolta decisivo nella protezione dei dati dei consumatori, e questo cambiamento è iniziato molto prima che Google decidesse di implementare la Privacy Sandbox“.
Gli inserzionisti non dovrebbero considerare l’annuncio di Google come un’opportunità per rimandare il passaggio a soluzioni che non si basano esclusivamente su identificatori di terze parti. È inutile che il nostro settore si aggrappi a un modello destinato a scomparire. Piuttosto, è giunto il momento che gli inserzionisti investano in soluzioni alternative che consentano loro di implementare le campagne su larga scala, indipendentemente dalle future decisioni del settore, dando al contempo priorità alla privacy dei consumatori”.

Per maggiori informazioni, vi invitiamo a leggere il blog post di Google riguardante la situazione, e tenervi aggiornati su futuri sviluppi tramite la pagine di Privacy Sandbox.

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