Un futuro sostenibile si costruisce anche con piccole scelte quotidiane di individui e imprese. Ma per farlo hanno bisogno di dati. Per capire quali materie prime scegliere, in quali fondi green investire e molto altro ancora. Per questo al Google Cloud Sustainability Summit l’azienda ha presentato diversi prodotti, partner e programmi per puntare sulla sostenibilità. Perché ogni azienda possa investire in una trasformazione green.
Google Cloud presenta nuove soluzioni per la sostenibilità
Al Summit dedicato alla sostenibilità del 28 giugno, Google Cloud ha spiegato come negli Stati Uniti la query di ricerca online “come ridurre la mia impronta di carbonio” ha fatto record di click. Sono moltiplicate per un fatto di cinque le ricerche per approfondire “cos’è il greenwashing” negli ultimi dieci anni.
Per venire incontro a queste esigenze, Google Cloud ha di recente annunciato due nuove offerte di climate insight per il settore pubblico. In questo modo le istituzioni possono valutare i rischi per le infrastrutture e le risorse naturali causate cambiamento climatico. L’obiettivo è che i governi abbiamo i dati per capire come agire.
Tutte le aziende hanno però la necessità di fare risorse green. Per questo Google Cloud annuncia la disponibilità universale di Google Earth Engine su Google Cloud.
Risorse potente per valutare i rischi del cambiamento climatico
Google Earth Engine nasce come strumento per scienziati e ONG nel 2010, una risorsa per valutare l’impatto del cambiamento climatico. Raccoglie dati da centinaia di satelliti e da altre fonti e li combina con il cloud computing geospaziale. Questo permette di ricevere informazioni precise e tempestive. E con un archivio globale di 50 anni, aggiornato ogni 15 minuti, si possono capire trend in maniera rapida e precisa.
Triangolando i dati di Google BigQuery, Google Maps Platform e Earth Engine, ci sono prodotti e soluzioni cloud geospaziali per capire in anticipo cosa sta per succedere.
Al Summit c’è l’esempio di Regrow, startup attiva nel campo dell’agricoltura rigenerativa. Il CTO Juan Delard de Rigoulieres Mantelli spiega: “Regrow mira a rendere l’agricoltura rigenerativa onnipresente a livello globale, con la missione generale di mitigare il cambiamento climatico. Questo lavoro è stato facilitato da Google Earth Engine, una piattaforma che ci ha permesso di scalare la nostra tecnologia e di incrementare la fiducia nei nostri dati e report”.
Google Cloud e sostenibilità, insieme verso un futuro carbon free
Google vuole arrivare a essere carbon free in tutte le attività entro il 2030. Ma per farlo deve conoscere perfettamente i consumi. Per questo negli ultimi 10 anni insieme ai partner ha raccolto dati su questo processo. L’aver accesso a dati storici e in tempo reale, con una granularità regionale e oraria, fa la differenza.
Quindi ha avviato un progetto pilota affinché i clienti stabiliscano un punteggio di base per l’energia carbon-free (CFE) e valutino la propria impronta di carbonio scope 2. In questo modo possono davvero pianificare un’offerta energetica ottimizzata.
Chris Pennington, Director of Energy and Sustainability di Iron Mountain racconta: “Nel 2021 abbiamo adottato lo stesso obiettivo di energia carbon-free 24/7 di cui Google è stata pioniera e riconosciamo che la chiave per progredire in questo senso è l’accesso a dati validi e la capacità di condividerli con i fornitori di soluzioni. I nostri primi passi verso l’obiettivo sono stati abilitati da partner chiave, come Google, che ci stanno fornendo le informazioni necessarie per valutare le nostre prestazioni attuali e identificare i prossimi passi nel nostro percorso. Attribuiamo grande valore alla collaborazione per ottenere risultati migliori, più rapidamente”.
La suite Carbon Sense diventa ancora più ampia
Carbon Sense Google Cloud integra nuovi dati, amplia la copertura dei report e permette a cloud architect e amministratori di dare priorità alla sostenibilità con maggiore semplicità.
L’anno scorso arrivò Carbon Footprint per Google Cloud, per misurare e ridurre le emissioni lorde di carbonio dei servizi Google Cloud. L’anno prossimo l’azienda fa altrettanto per Carbon Footprint per Google Workspace. Così potrete sapere quanto consumano Gmail, Meet, Docs e altri.
Inoltre, Google Cloud lancia un ruolo IAM dedicato a Carbon Footprint, affinché chi si occupa di sostenibilità in azienda possa accedere facilmente ai dati sulle emissioni.
Interessante anche la modalità low-carbon, che consente di limitare le risorse cloud alle aree dell’infrastruttura con le minori emissioni di carbonio. Potete quindi valutare quale region scegliere per intensificare l’attività cloud in base a quante rinnovabili utilizza. Una scelta che potrebbe ridurre le emissioni di carbonio dalle 5 alle 10 volte.
I nuovi programmi di sostenibilità
Grande attenzione anche ai partner, chiave fondamentale per una catena di approvvigionamento sostenibile. L’azienda lancia allora il programma Google Cloud Ready – Sustainability. Si tratta di un programma di convalida per i partner con una soluzione business-ready disponibile su Google Cloud.
Chi otterrà la designazione GCR-Sustainability offre soluzioni che riducono le emissioni di carbonio o comunque aumentano le prestazioni di sostenibilità. Tra questi ci sono aziende e organizzazioni come Carto, Climate Engine, NGIS, GEOTAB, Planet, Atlas AI, Electricity Map.
Cloud Ready for Sustainability fa parte di Google Cloud Partner Advantage. Un progetto che permette di massimizzare il successo dei partner Google Cloud su modelli di business, requisiti dei clienti, metriche di successo e priorità strategiche.
Inoltre, l’azienda lancia Google Cloud Marketplace Sustainability Hub. In questo modo sarà più semplice ottenere soluzioni di sostenibilità convalidate.
Tutte queste soluzioni permettono di mettere la sostenibilità al centro, con tutti i vantaggi derivanti per l’ambiente. E anche per la reputazione aziendale. Trovate tutti i video e gli approfondimenti del summit di Google Cloud sulla sostenibilità a questo indirizzo.
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