Oggi si apre il Google Cloud Next 2024, che durerà 3 giorni e sarà denso di annunci a 360 gradi su tutto l’universo cloud di Google.
Cosa annuncerà a Las Vegas il gigante di Mountain View? Un sacco di cose, soprattutto novità che faranno perno su Gemini: il suo modello di intelligenza artificiale. Senza voler rovinare la festa a nessuno, facciamo qui una veloce carrellata delle novità che ci aspettano.
Une edizione 2024 che parte con grande slancio
Gli onori di casa per la stampa li fa Thomas Kurian, CEO di Google Cloud. Kurian parla di un 2024 in cui si raccoglieranno i frutti di molti investimenti fatti nel 2023. Solo per citare i passi più importanti, lo scorso anno Google ha raggiunto le 40 Cloud Region a livello globale, ha annunciato grossi investimenti per le cablature sottomarine e ha reso disponibili ad aziende e sviluppatori uno i più avanzati modelli di intelligenza artificiale sul mercato. Il risultato è che, all’inizio del 2024, oltre il 60% delle startup nel campo dell’intelligenza artificiale e oltre il 90% degli unicorni sul tema dell’AI generativa sono clienti di Google Cloud. Nel campo dell’AI generativa, in particolare, Google vanta già decine di collaborazioni e partnership; e altre ne verranno annunciate durante il Google Cloud Next 2024.
Google si inserisce in un panorama in cui l’intelligenza artificiale sta accelerando la trasformazione digitale in molti settori dell’industria. L’azienda, infatti, vede l’AI come un elemento pervasivo all’interno della sua piattaforma, nonché un filo conduttore attraverso tutti i suoi servizi. In questo modo, i clienti sono in grado di creare agenti intelligenti all’interno di Google Cloud per innovare i propri processi di business. L’AI generativa, in particolare, sta favorendo molto la crescita di questo ecosistema. Infatti, ci dice Kurian, durante Google Cloud Next 2024 verranno presentati più di 300 casi di successo di clienti e partner che usano AI generativa.
Google Workspace, l’innovazione delle collaborazione
Di questo argomento ha parlato Aparna Pappu, General Manager di Google Workspace. Oggi, con la trasformazione imposta dal lavoro ibrido, tutti hanno bisogno di un ambiente di lavoro virtuale che sia sicuro e che aiuti ad essere più produttivi. Infatti, ci dice Pappu, chi oggi sceglie Google Workspace lo fa per due sue caratteristiche: l’AI e la security. In particolare, sempre più persone oggi usano Gemini per facilitare il lavoro in ufficio e per aumentare l’efficienza nelle relazioni con i clienti.
La AI dentro Google Workspace
All’interno di Google Workspace, l’intelligenza artificiale offrirà molte nuove funzionalità distribuite su tutti gli applicativi. Queste innovazioni renderanno la piattaforma di collaborazione più facile da usare e più inclusiva.
Per Gmail, ad esempio, sarà possibile migliorare automaticamente un testo o trasformare una nota presa velocemente nella bozza di una mail. Meet, invece, sarà arricchito con il supporto di oltre 50 nuove lingue. La parte interessante, però, arriva dal connubio tra Vertex AI e Workspace. È possibile infatti creare degli agenti di intelligenza artificiale personalizzati per il proprio flusso di lavoro. Questo permette, ad esempio, di automatizzare processi che operano su documenti, accorciando notevolmente i tempi di lavorazione di una pratica.
Google Vids
Google Vids è una novità annunciata al Google Cloud Next 2024. Si tratta di un assistente per la creazione di video partendo dal materiale contenuto in Google Drive. L’assistente viene istruito su cosa abbiamo la necessità di comunicare, ci propone uno storyboard e utilizza il materiale in nostro possesso per creare una clip che può essere inserita in una presentazione o mostrata a un cliente.
L’aspetto importante di Vids è che, diversamente da altre applicazioni di composizione video, ha bisogno solo di un browser. Il materiale generato, inoltre, può essere semplicemente condiviso con i colleghi senza la necessità di spostarlo da un PC all’altro.
Security
La parte di sicurezza, in un ufficio, vede una superficie d’attacco significativa nella posta elettronica. Anche in questo caso, Google fa leva sull’intelligenza artificiale. Infatti, con i sistemi di LLM Workspace è in grado di bloccare il 20% in più di mail di spam e, da quello che ci fa vedere Pappu, raggiunge un’efficienza superiore al 99% nel bloccare spam, phishing e malware.
La sicurezza di Workspace, però, non si ferma qui. Nel senso che Google annuncia di estendere a Gmail le etichette DLP (Data Loss Prevention). Inoltre, per proteggere i documenti aziendali più sensibili, viene messo a disposizione un nuovo sistema sperimentale di crittografia post-quantistica.
Le innovazioni a livello di piattaforma
Per parlare delle innovazioni introdotte a livello più basso da Google Cloud, prende la parola Brad Calder, General Manager di Google Cloud.
Rimanendo sul tema della sicurezza, Calder ci illustra una serie di nuove funzionalità che contribuiscono a fare di Google Cloud un posto più sicuro per lavorare. Innanzitutto, Gemini farà da assistente anche per la parte di cybersecurity di Google Cloud, occupandosi di SecOps e Threat Intelligence. In altre parole, aiuterà gli analisti di security a essere più efficaci nelle loro valutazioni. Con queste basi è possibile aumentare la sicurezza offerta e fornire servizi enterprise per la protezione dei dati. Google Cloud potrà occuparsi di supervisionare le informazioni scambiate e dare supporto alla gestione dei privilegi di accesso. Inoltre, sono previsti meccanismi di auditing e una versione premium di Chrome Enterprise, che implementerà una gestione della sicurezza zero-trust sul browser.
Data Cloud
Il Data Cloud è quella parte di Google Cloud che si occupa di memorizzare e recuperare i dati in maniera affidabile ed efficiente. Questo compito non è affatto semplice a causa del volume e della varietà dei dati immagazzinati. Su questo argomento specifico gli annunci si concentrano sull’aumento delle prestazioni e della disponibilità dei dati. Infatti, nella lista di nuove funzionalità troviamo l’estensione delle funzionalità di Disaster Recovery di Cloud SQL, l’aumento dei tipi di dati supportati da AlloyDB e nuove modalità di funzionamento per MemoryStore.
Oltre alle migliorie tecniche per le prestazioni, troviamo anche delle migliorie funzionali grazie all’integrazione con Gemini. L’uso dell’intelligenza artificiale, infatti, favorisce l’analisi dei dati sotto molti punti di vista. Abbiamo notato, in particolare, un notevole sforzo per l’estensione di BigQuery.
Gemini nel processo di sviluppo del codice
In chiusura del suo intervento, Calder illustra anche le novità portate da Gemini a supporto degli sviluppatori. Innanzitutto, le funzionalità di Gemini si estendono permettendogli di generare codice di qualità più alta e tenendo anche conto del contesto. Secondariamente, si allarga la base di conoscenza di Gemini, che ora incorpora un numero maggiore di repository; sia di codice (come GitHub) sia di competenze (come Stack Overflow).
L’utilità di Gemini non si limita alla scrittura di codice, ma va a supportare anche la gestione del ciclo di vita delle applicazioni. Infatti, fornirà assistenza al design dell’architettura software e alle ottimizzazioni per casi d’uso specifici.
Le innovazioni a livello di infrastruttura
Nell’ultima parte si scende ancora più a fondo e si va a toccare l’hardware presente all’interno dei Data Center di Google. A parlarcene è Sachin Gupta, General Manager Infrastructure and Solutions Group di Google Cloud.
La parte architetturale è forse quella dove gli annunci tendono ad essere più prevedibili. Ciononostante, si tratta del cuore pulsante di Google Cloud, visto come un sistema di calcolo distribuito. Anche qui le novità sono sia sul lato delle prestazioni sia su quello delle funzionalità.
Dal punto di vista delle prestazioni, abbiamo una rete con una latenza sempre più bassa e delle GPU sempre più potenti. Tra queste ultime, le H100, sviluppate da Nvidia. Dal punto di vista delle funzionalità abbiamo notato un supporto per l’AI sempre più vicino all’hardware e un allargamento dell’ecosistema delle piattaforme di virtualizzazione supportate.
In particolare, sugli aspetti hardware, interviene anche Mark Lohmeyer, General Manager Compute and ML Infrastructure di Google Cloud. Lohmeyer ci offre una visione di dettagli della dotazione per i Data Center di nuova generazione, soffermandosi in particolare sulle nuove TPU di quinta generazione, ora disponibili a chiunque, e sulle nuove CPU con architettura Arm, energeticamente molto efficienti. A queste si affiancano una nuova generazione di CPU a uso generico e un sistema di storage ottimizzato per l’AI.
Troppi annunci in una sola volta
Il Google Cloud Next 2024 si preannuncia davvero pieno di annunci importanti. Google innova la sua infrastruttura con una pesante iniezione di AI a tutti i livelli. Purtroppo, qui, abbiamo potuto solo scalfirne la superficie per riassumere gli aspetti principali. Se vi interessa approfondire il contenuto di Google Cloud Next e Gemini, non dovete far altro che accedere al sito ufficiale dell’evento.
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