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I trend dell’EdTech nel 2024: tra AI e gamification

Il panorama dell’Education Technology (EdTech) sta vivendo una fase di notevole espansione, segnando un’era di crescita significativa non solo in Italia ma anche a livello europeo e mondiale. In Italia, il settore EdTech ha raggiunto un valore di 2,8 miliardi di euro, un trend che nel 2024 è in incremento del 26% rispetto al 2021. 

A livello globale, il valore si attesta sui 125,3 miliardi di dollari, con proiezioni che indicano un ulteriore aumento fino a 232,9 miliardi di dollari entro il 2027. Un dato rilevante è l’aumento della percentuale di accordi EdTech in Europa, che è cresciuta dal 21% nel 2019 al 32% nel 2023, segnando il picco più alto mai registrato e riflettendo l’interesse crescente degli investitori verso questo ecosistema.

Che cos’è di preciso l’EdTech? Facciamo chiarezza

Il termine EdTech si riferisce all’applicazione della tecnologia nei processi di istruzione e formazione, con l’obiettivo di migliorarne la qualità e l’accessibilità.

Questo include piattaforme di apprendimento online, software educativi e dispositivi interattivi. Insomma tutto ciò che è tecnologico e che rappresenta nuovi paradigmi di apprendimento per studenti, lavoratori, docenti e imprenditori, volti a potenziare e interconnettere competenze e abilità.

Le scuole, ad esempio, hanno iniziato a integrare soluzioni digitali nella didattica, beneficiando di vantaggi quali maggiore coinvolgimento e inclusività, e un incremento nell’efficacia formativa.

Quali sono i trend dell’EdTech nel 2024?

Le università italiane dedicano in media il 5,6% del loro budget alla trasformazione digitale, con il 57% degli atenei che ha incrementato gli investimenti in questa direzione dal 2022. Nonostante ciò, molte istituzioni incontrano ostacoli nell’accesso ai fondi a causa di problemi burocratici e gestionali. Tutto ciò evidenzia un gap di competenze tecnologiche, soprattutto tra le generazioni più anziane.

Nel contesto aziendale, la formazione e la riqualificazione della forza lavoro rappresentano una sfida significativa. Solo il 35% delle imprese integra i piani formativi nei propri piani strategici, nonostante l’importanza del digitale nel rinnovare i modelli formativi. Nel 2022, il 40% del budget per la formazione aziendale è stato investito in digital learning, con una tendenza all’incremento del 4,9% per il 2023. 

Questi cambiamenti sono resi necessari dall’avanzamento dell’intelligenza artificiale e dell’automazione. Innovazioni che in prospettiva potrebbero portare alla perdita di circa 14 milioni di posti di lavoro a livello mondiale, compensati però dalla creazione di 69 milioni di nuovi ruoli contro gli 83 milioni di posti che verranno eliminati.

Un trend emergente tra le startup italiane in ottica EdTech è la gamification dell’esperienza educativa, che si estende oltre l’ambito scolastico e universitario, influenzando anche la formazione aziendale. Questo approccio ludico all’apprendimento sta guadagnando terreno, promettendo di rivoluzionare il modo in cui apprendiamo e ci formiamo.

L’Intelligenza Artificiale è davvero il futuro dell’EdTech?

Il mercato dell’Intelligenza Artificiale (AI) in Italia sta conoscendo una crescita esponenziale, con un incremento del 52% nel 2023, raggiungendo un valore di 760 milioni di euro. Questo segue un già notevole aumento del 32% nel 2022.

L’Osservatorio Artificial Intelligence rivela che il 90% del mercato AI è dominato dalle grandi imprese. Di contro le PMI e la Pubblica Amministrazione si dividono equamente il restante 10%. Nonostante ciò, solo il 61% delle grandi imprese ha implementato progetti di AI, anche a livello sperimentale, rispetto al 18% delle PMI.

In un’epoca caratterizzata da rapidi cambiamenti, anche la formazione aziendale si trova di fronte alla possibilità di adottare nuovi metodi e strumenti. L’AI, in quest’ottica, si presenta come una soluzione promettente per affrontare l’inverno demografico e la perdita di know-how che ne consegue. L’Intelligenza Artificiale potrebbe diventare lo strumento chiave per trasferire conoscenze e competenze alle nuove generazioni, accelerando il processo e preservando l’expertise dei lavoratori in procinto di pensionarsi.

“Il settore dell’Education Technology in Italia è attualmente frammentato e caratterizzato da una competizione interna che non rispecchia le reali necessità del mercato ma, ciononostante, il Paese possiede le potenzialità per trasformarsi in un polo di attrazione per capitali, startup e aziende internazionali nel campo dell’EdTech – anche se, nonostante l’EdTech sia un trend mondiale, il piano industriale 2024-2028 di Cassa Depositi e Prestiti (CDP), società per azioni a controllo pubblico, il cui azionista di maggioranza è il Ministero dell’Economia e delle Finanze e la cui mission è sostenere enti pubblici imprese e infrastrutture generando impatto sul territorio, ha escluso questo settore dai propri ambiti di intervento: un’opportunità mancata per sostenere un mercato in crescita e con grandi potenzialità in Italia. Per sbloccare questo potenziale è fondamentale che emerga e si posizioni un soggetto leader, capace di coordinare e valorizzare le risorse esistenti in un mercato ancora scoperto ma ricco di opportunità reali, e noi intendiamo porci come tale attore”

Fabrizio Gallante, Managing Partner di Enzima12 e dello Startup Studio 12Venture
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Autore

  • Marco Brunasso

    Scrivere è la mia passione, la musica è la mia vita e Liam Gallagher il mio Dio. Per il resto ho 30 anni e sono un musicista, cantante e autore. Qui scrivo principalmente di musica e videogame, ma mi affascina tutto ciò che ha a che fare con la creazione di mondi paralleli. 🌋From Pompei with love.🧡

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