Più del 60% degli italiani ha subito truffe online: lo studio di SAS e 3GEM sulla cybersecurity

Le truffe online sono un fenomeno in costante crescita, che colpisce milioni di persone in tutto il mondo e che genera preoccupazione e sfiducia nei confronti dei servizi digitali. Un recente studio condotto da SAS, azienda leader negli analytics, in collaborazione con 3GEM, condotto su un campione di 13,500 rispondenti globali, ha analizzato le percezioni e le esperienze dei consumatori italiani in materia di frodi online e cybersecurity, evidenziando alcuni dati interessanti e suggerendo alcune possibili soluzioni.

I risultati dello studio di SAS e 3GEM sulla cybersecurity

Secondo la ricerca, oltre il 60% degli intervistati italiani ha subito una truffa online almeno una volta nella propria vita. Inoltre il 33% ritiene che il numero di frodi sia aumentato sensibilmente nel 2022 e il 79% teme nuove truffe in futuro. A ciò si aggiunge che il 90% degli intervistati ritiene che le istituzioni e le aziende dovrebbero fare di più per proteggere i consumatori. Infine il 74% sarebbe disposto a cambiare fornitore di servizi se questo offrisse una maggiore sicurezza.

Le truffe online sono diventate più frequenti e sofisticate a seguito della pandemia, che ha portato a un aumento delle transazioni digitali e delle modalità di pagamento. I truffatori sfruttano le vulnerabilità dei consumatori, approfittando della loro paura, della loro fiducia o della loro ingenuità, per ottenere dati personali o bancari sensibili. Le tattiche più usate sono le truffe sentimentali, le false opportunità di lavoro e gli investimenti fasulli, ma anche le telefonate, le e-mail e le visite a domicilio.

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“La fiducia dei consumatori nell’ecosistema globale dei pagamenti digitali, in continua espansione, è un imperativo, che si basa sull’uso efficace da parte delle aziende di tecnologie avanzate di autenticazione dei clienti e antifrode, tra cui l’intelligenza artificiale, il machine learning e la biometria, per rilevare e prevenire le frodi attraverso i diversi canali”, dichiara Stu Bradley, Senior Vice President Fraud & Security Intelligence di SAS.

Come proteggersi dalle truffe online?

Per difendersi dalle truffe online, gli esperti di SAS consigliano ai consumatori di adottare alcune semplici precauzioni, come verificare sempre la fonte delle comunicazioni ricevute, non cliccare su link sospetti o fornire informazioni personali senza essere sicuri dell’identità del destinatario, usare password complesse e diversificate per i vari servizi online e controllare regolarmente i propri estratti conto bancari.

Gli esperti di SAS suggeriscono anche alle aziende di investire in soluzioni tecnologiche avanzate per prevenire e contrastare le frodi online. Tra queste troviamo l’analisi dei dati, l’intelligenza artificiale e la biometria. Queste soluzioni possono aiutare le aziende a identificare i comportamenti anomali dei consumatori e a verificare la loro identità in modo rapido. In questo modo, le aziende possono aumentare la fiducia e la fedeltà dei consumatori, che apprezzano la protezione offerta e sono disposti a tollerare eventuali ritardi o controlli aggiuntivi.

“La rapida ascesa degli strumenti di intelligenza artificiale generativa non farà altro che rendere più facile per i truffatori e le associazioni criminali organizzate superare i metodi tradizionali di rilevamento delle frodi”, prosegue Bradley. “L’impiego di capacità di rilevamento delle frodi stratificate che utilizzano le stesse tecnologie di analisi avanzate può aiutare le organizzazioni a battere i criminali al loro stesso gioco. Chi è all’altezza delle aspettative dei propri clienti può trasformare la prevenzione delle frodi in un fattore di fidelizzazione e, in ultima analisi, in un vantaggio competitivo che lo aiuti ad automatizzare e a far crescere il proprio business, riducendo al contempo le perdite dovute alle frodi”.

8 consigli di cybersecurity by SAS

SAS propone otto raccomandazioni principali per combattere le frodi nell’era digitale e ottimizzare la cybersecurity aziendale. Queste sono:

• Usare dei controlli di autenticazione forte dei clienti a livello aziendale su tutti i punti di accesso digitali. Mossa essenziale per verificare l’identità degli utenti e impedire l’accesso non autorizzato ai dati sensibili.
• Attivare l’autenticazione a più fattori (MFA) e gli avvisi account-based. In questo modo si richiede agli utenti di confermare la loro identità con più metodi.
• Creare strategie anti-frode inclusive dal punto di vista digitale, che tengano conto di tutti i canali e le piattaforme utilizzate dai clienti (come web, mobile, social, etc.) e che integrino i dati provenienti da diverse fonti (come transazioni, comportamenti, geolocalizzazione, etc.).
• Incorporare il protocollo 3DS per ridurre le frodi nell’e-commerce. Questo è uno standard internazionale che consente di autenticare le transazioni online tra il titolare della carta, l’emittente e il commerciante. In tal modo si aumenta la sicurezza e si riducono i rischi di chargeback.
• Sfruttare lo standard ISO 20022 per la prevenzione delle frodi e la lotta al riciclaggio di denaro. Anche questo è uno standard universale per lo scambio di informazioni finanziarie tra diverse parti. ISO 20022 facilita la tracciabilità e la trasparenza delle operazioni e che permette di identificare e segnalare le attività illecite.
• Educare i titolari di conto corrente a riconoscere e segnalare le tattiche di truffa, fornendo loro delle informazioni utili su come riconoscere i segnali di allarme (come richieste di dati personali, offerte troppo allettanti, errori ortografici o grammaticali, etc.). La formazione deve riguardare anche la protezione dei propri dati e i propri dispositivi.
• Consolidare le pratiche di monitoraggio dell’AML (Anti-Money Laundering) e del KYC (Know Your Customer) in un’unica piattaforma. In tal modo è possibile verificare l’identità dei clienti e monitorare le loro operazioni.
• Sviluppare un protocollo di valutazione delle minacce multicanale, che analizzi i dati provenienti da diversi canali e fonti. Il protocollo deve utilizzare dei modelli predittivi e prescrittivi per valutare il livello di rischio delle transazioni.

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