La transizione dai data center raffreddati ad aria a quelli di raffreddamento a liquido è una tendenza emergente, alimentata dall’aumento delle esigenze tecnologiche come l’Intelligenza Artificiale (AI) e l’AI generativa.
I nuovi trend richiedono soluzioni IT ad alta densità, spingendo il mercato dei data center a considerare sempre più seriamente il raffreddamento a liquido. Ce ne ha parlato nello specifico Massimiliano Maistro, EMEA Application Engineer Manager di Vertiv.
Data Center: trend emergenti, raffreddamento a liquido e soluzioni di thermal management
L’incremento della potenza di calcolo necessaria per algoritmi AI e processi di automazione ha aumentato il Thermal Design Power (TDP) dei nuovi chip, generando più calore che deve essere gestito efficacemente. Quando il calore per rack supera i 50 kilowatt (kW), il raffreddamento ad aria diventa inefficace, rendendo indispensabili le tecnologie ad alta densità.
È bene ricordare che le soluzioni di raffreddamento variano a seconda della densità per rack. Il raffreddamento ad aria rimane prevalente per rack a bassa-media densità, ma oltre una certa soglia di calore, sono necessarie tecnologie avanzate come il raffreddamento a liquido. Secondo Massimiliano Maistro di Vertiv, una delle tecnologie più efficaci è il “direct to chip”.
Quest’ultimo, come intuibile dal nome, applica il raffreddamento direttamente ai componenti principali del server come CPU e GPU, attraverso coldplate. Questo metodo consente un trasferimento di calore efficiente con un basso consumo di energia e permette di recuperare il calore in modo più efficiente rispetto ai sistemi raffreddati ad aria.
Tecnologie High Density
Tra le tecnologie ad alta densità si distinguono:
- Rear Door HX. Adatta per densità di potenza medie, questa tecnologia raffredda l’aria a valle dei server.
- Direct to Chip. Raffredda direttamente i componenti principali, richiedendo un fluido di alta purezza e una Cooling Distribution Unit (CDU) per gestire il raffreddamento.
- Immersion Cooling. I server sono immersi in un fluido dielettrico, richiedendo un layout diverso del data center e rappresentando una tecnologia ancora in fase di maturazione.
In sostanza, la progettazione di data center ibridi che combinano raffreddamento ad aria e a liquido sta diventando sempre più comune. Nuove metriche come il Total Usage Effectiveness (TUE) sono sviluppate per misurare l’efficienza totale del data center, andando oltre la tradizionale Power Usage Effectiveness (PUE).
Con l’aumento delle applicazioni che richiedono maggiore potenza di calcolo, è probabile che molti data center adotteranno soluzioni di gestione termica innovative, implementando sistemi ibridi per ottimizzare l’efficienza energetica e termica.
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