La riforma del mercato dell’energia elettrica, appena approvata dall’Unione Europea (UE), segna una svolta per la promozione delle comunità energetiche e la partecipazione attiva dei consumatori nelle rinnovabili. I nuovi provvedimenti puntano su prezzi più stabili, sicurezza dell’approvvigionamento e accelerazione della transizione verso fonti rinnovabili.
UE: nuove regole per le comunità energetiche
Il Regolamento (UE) 2024/1747 e la Direttiva (UE) 2024/1711, pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il 26 giugno 2024, introducono importanti novità per il mercato elettrico europeo. Tra gli obiettivi principali ci sono la riduzione della volatilità dei prezzi, una maggiore integrazione del sistema energetico e il potenziamento delle comunità energetiche rinnovabili (CER).
Le comunità energetiche, definite come gruppi di cittadini, enti pubblici e piccole imprese che condividono l’energia prodotta da fonti rinnovabili, assumono un ruolo centrale. La riforma ne semplifica la costituzione e ne amplia i diritti, riconoscendo anche la possibilità di condividere energia autoprodotta o acquistata da terzi.
Si evolve il concetto di cliente attivo
La definizione di cliente attivo cambia profondamente. Non si limita più ai soggetti che producono energia, ma include anche chi partecipa ai meccanismi di efficienza energetica o consuma energia condivisa. Questa modifica permette a un numero maggiore di consumatori di accedere ai benefici delle CER.
I clienti attivi possono ora:
- Condividere energia rinnovabile autoprodotta o acquisita.
- Usufruire di contratti chiari e trasparenti per la condivisione.
- Evitare gli obblighi normativi riservati ai grandi fornitori, se partecipano con capacità limitate (fino a 10,8 kW per abitazioni private e 50 kW per condomini).
Nuovo diritto alla condivisione dell’energia
La Direttiva introduce il diritto alla condivisione dell’energia rinnovabile. Questo diritto consente a clienti, piccole imprese ed enti pubblici di condividere l’energia elettrica in modo trasparente e non discriminatorio. L’energia condivisa può essere dedotta dal consumo totale, riducendo i costi in bolletta.
La definizione di condivisione dell’energia si estende a:
- Energia generata o stoccata da impianti condivisi.
- Energia trasferita da un cliente attivo a un altro.
Questa condivisione può avvenire tramite accordi privati o essere gestita da un organizzatore della condivisione dell’energia, una nuova figura prevista dalla normativa. L’organizzatore gestisce contratti, installazioni e rapporti con i fornitori.
Normativa UE per le comunità energetiche: flessibilità e tutela per i consumatori
Il regolamento introduce nuove opzioni contrattuali:
- Contratti a tempo determinato con prezzo fisso.
- Contratti a prezzo dinamico, legati alle fluttuazioni del mercato.
Tutti i clienti avranno diritto a contatori intelligenti e potranno richiedere un contratto personalizzato per la loro situazione energetica. I fornitori dovranno offrire almeno una di queste opzioni a ogni cliente.
Le autorità pubbliche che gestiscono CER avranno l’obbligo di destinare almeno il 10% dell’energia condivisa ai consumatori vulnerabili o in condizioni di povertà energetica. Questo elemento mira a rendere più equa la transizione energetica.
Scadenze per l’implementazione
Gli Stati membri dovranno adattare la normativa nazionale entro il 17 gennaio 2025. La Commissione Europea fornirà orientamenti per armonizzare le pratiche e garantire condizioni uniformi.
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