AziendeCase Study

Le aziende sono sempre più propense alla sostenibilità: il caso IDC e Denodo

La capacità di raccogliere, analizzare e comprendere appieno i dati risulta un'operazione fondamentale. 

Denodo si occupa di gestione dei dati mettendo a disposizione delle aziende una piattaforma per la virtualizzazione dei dati, mentre IDC (International Data Corporation) è specializzata in market intelligence e servizi di consulenza nel settore tech e ICT. Le due aziende hanno messo in luce come il 19% delle organizzazioni europee stia destinando oltre il 10% del proprio budget IT ad attività sostenibili. In tale contesto, la capacità di raccogliere, analizzare e comprendere appieno i dati risulta ancora una volta fondamentale per puntare alla sostenibilità delle aziende.

Il percorso delle aziende verso la sostenibilità

Il percorso verso la sostenibilità richiede alle aziende di mettere insieme set di dati numerosi, provenienti da business unit, sistemi, Paesi differenti che possono quindi essere difficili da gestire. A fronte di sfide sia tecniche, sia di business, una corretta strategia di data management può integrare la gestione del ciclo vita dei dati con altri processi critici, consentendo importanti benefici tra cui: 

  • Accelerazione delle iniziative di sostenibilità 
  • Ottimizzazione dei dati, che non vengono più isolati in silos ma resi agilmente fruibili 
  • Miglioramento della data governance 
  • Accelerazione del processo di decision making.

La sostenibilità nelle aziende: i dati IDC

I dati IDC mostrano che la sostenibilità è un tema strategico importante per le organizzazioni europee. I dati dell’indagine mostrano che tra il 2021 e il 2022 si è registrato un aumento del 10% in Europa delle
organizzazioni che si trovano nelle fasi più mature delle loro iniziative di sostenibilità, dove
il valore delle pratiche di sostenibilità è chiaramente articolato e gestito in modo univoco, oppure perché
la sostenibilità è profondamente radicata nella routine quotidiana.

La pressione verso a stabilità è attuata dalle norme e dai regolamenti in merito a questo tema provenienti dall’Unione Europea, ma anche dagli organi legislativi nazionali, regionali e locali. Ma anche azionisti, clienti e partner tendono a preferire le aziende che mettono la sostenibilità al primo piano.

Le sfide legate all’utilizzo dei dati in un’ottica di sostenibilità da parte delle aziende

Per dimostrare che un’azienda stia effettivamente seguendo la strada della sostenibilità, è importante che essa lo dimostri attraverso la virtualizzazione dei dati. Una migliore gestione dei dati, sostenuta dalla loro digitalizzazione, offre numerosi vantaggi. Primo fra tutti è quello di utilizzarli come fonte di verità.

Denodo, un nuovo modo di usare i dati

Nel 1999, Angel Viña, professore all’Università di La Coruña, Spagna, si rese conto che le aziende non avrebbero mai abbracciato la sostenibilità se avessero continuato a gestire i dati in maniera tradizionale. Il professore ha così pensato ad una strategia di integrazione dei dati basata sulla loro virtualizzazione.

Divenne una strategia moderna in cui gli utenti potrebbero integrare i dati senza replicarli. Nasce così Denodo, di cui Viña è ancora amministratore delegato. Denodo ha 25 uffici in 20 paesi e il suo quartier generale è a Palo Alto, in California. Nel 2021 ha apertonuovi uffici nei Paesi Bassi, Belgio, Svezia e Corea del Sud. L’azienda conta ben 500 dipendenti e più di 1.000 clienti.

I settori in cui Denodo opera

Denodo è maggiormente focalizzata sui seguenti settori:

  • Biotecnologie e prodotti farmaceutici
  • Energia e servizi pubblici
  • Servizi finanziari
  • Assistenza sanitaria
  • Assicurazione
  • Produzione
  • Settore pubblico
  • Vedere al dettaglio
  • Tecnologia
  • Telecomunicazioni.
Andrea Zinna
Andrea Zinno, Data Evangelist di Denodo

La piattaforma Denodo

Denodo è una piattaforma unificata per la distribuzione dei dati ed è in grado di gestire la loro complessità per poi riformularli in maniera semplice e chiara. Inoltre, garantisce allo stesso tempo la consegna dei dati secondo regole semantiche e di governance dei dati predefinite. Questa gestione avviene con la virtualizzazione e l digitalizzazione dei dati stessi.

Denodo offre una varietà di abbonamenti che mirano a rispondere a specifiche esigenze organizzative. Tra queste abbiamo l’integrazione e la gestione dei dati per un progetto semplice come dashboarding o il
reporting o un progetto complesso come la gestione dei dati in scenari ibridi/multicloud.

La parola ad Andrea Zinno, Data Evangelist di Denodo

Abbiamo chiesto ad Andrea Zinno, Data Evangelist di Denodo, di spiegarci meglio la struttura lavorativa attraverso l’uso oculato delle risorse, tipico di Denodo. Zinno ha dichiarato: “L’idea delle architetture logiche è quella di evitare di “fare magazzino” dei dati in modo preventivo. Al contrario, l’obiettivo è quello di sfruttare al meglio le sorgenti dati esistenti (siano esse fonti già pre-aggregate, come Data Warehouse e Data Lake, o sistemi operazionali): ci si connette a esse, senza prelevarne i dati (livello fisico), ma solamente la loro descrizione (livello logico), che sarà poi il punto di accesso per i Data Consumer. I dati vengono poi in caso prelevati solo nel momento in cui ne è richiesto l’effettivo uso.

La figura che gestisce la Denodo Platform è principalmente il Data Steward o il Data Engineer, che ha in carico la connessione alle sorgenti dati e la modellazione di quelli nuovi. Il tempo impiegato dipende dalla quantità di sorgenti e dalla complessità dei dati che devono essere modellati, per cui è difficile dare dei valori di riferimento precisi – in ogni caso si tratta di un ambiente di lavoro di tipo low-code/no-code, per cui molto usabile e intuitivo”.

Conclusioni

Anche se ci sono ancora sfide nella gestione e nell’analisi dei dati quando si tratta di sostenibilità,
le aziende non hanno altra scelta che continuare a fare della cura dell’ambiente una priorità strategica chiave.

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Roberta Maglie

Amante di cinema, serie tv, tecnologia e video games, mi piace approfondire la cultura pop attraverso il battere delle mie dita sulla tastiera del MacBook. La laurea in Comunicazione mi ha dato la spinta per buttarmi nel mondo del giornalismo, regalandomi così l’opportunità di riflettere sui temi più disparati.

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