HPE Aruba Networking è oggi uno dei player principali sul mercato dei servizi di rete; il suo evento corporate del 2023, Atmosphere, si è tenuto a fine aprile a Las Vegas. La divisione italiana ha voluto cogliere l’occasione per fare un riepilogo alla stampa, discutendo anche della situazione italiana.
Ad Atmosphere 2023, gli annunci sono stati moltissimi. Tuttavia, è possibile coglierne gli aspetti fondamentali focalizzandosi sull’innovazione portata in tre campi: il ruolo della rete, l’approcco alle infrastrutture e la relazione con i partner.
Il ruolo della rete per le aziende
L’infrastruttura di rete, in questi ultimi anni, fede profondamente cambiando il suo ruolo sia per l’utente finale sia per le aziende. Ce ne ha parlato Edoardo Accenti, Country Manager per l’Italia di HPE Aruba. Accenti parte menzionando una recente ricerca condotta da HPE Aruba Networking a inizio 2023 che ha coinvolto 2100 responsabili IT distribuiti su 21 paesi, tra cui anche l’Italia. Secondo questa ricerca, per il 44% dei leader IT la rete è un importante strumento per sostenere la trasformazione digitale. Per il 33% di loro, inoltre, assume un ruolo ancora più importante per la trasformazione del business. Ad oggi, solo il 23% degli intervistati vede l’infrastruttura di rete come funzionale unicamente alla connettività.
HPE Aruba Networking abbraccia profondamente questa visione e, anzi, l’ha fatta sua già da tempo. Ne sono la prova l’acquisizione di Axis Security e la recente proposta di acquisizione di Atonet. Queste due aziende rappresentano investimenti in due direzioni: sicurezza e infrastruttura pervasiva. Infatti, con Axis Security HPE Aruba vuole fornire ai suoi clienti una migliore protezione a 360 gradi mentre Atonet sarà funzionale a portare connettività in quei casi ancora difficilmente risolvibili con Wi-Fi; come ad esempio stadi e concerti o, più in generale, manifestazioni con alta densità di partecipanti.
Il futuro dell’infrastrutura di rete
Parlando del futuro dell’infrastruttura di rete sono stati toccati molti gli aspetti, tutti decisamente interessanti. Nel complesso, secondo noi sono due quelli che spiccano. Innanzitutto, siamo in presenza di un panorama che prevede un’integrazione con la tecnologia 5G. Inoltre, c’è un tema (molto caldo in questo momento storico) relativo all’uso dell’intelligenza artificiale per la manutenzione predittiva.
Durante la discussione, il filo conduttore dell’innovazione era quasi sempre costituito dalla semplificazione delle infrastrutture, soprattutto per quanto riguarda la loro gestione, e dall’agilità con cui le aziende devono devono essere in grado di fare le loro scelte strategiche. Agilità che oggi, ovviamente, va supportata da una struttura di rete idonea.
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La situazione italiana
Andando infine a declinare il discorso sul nostro Paese, il Country Manager dichiara che, alla luce di quanto visto, ci sarà un investimento cospicuo per andare a coprire una serie di nuove posizioni, soprattutto in ambito cybersecurity. Questo non solo a fronte dell’acqisizione di Axis Security ma anche per via di un mercato che include Pubblica Amministrazione e sanità, che stanno affrontando anch’esse una trasformazione digitale e sul nostro territorio hanno delle specificità uniche da affrontare.
Un approccio rinnovato alla fornitura dei servizi di rete
Su questo punto, per illustrarci la visione della corporate, interviene Alessandro Ercoli, System Engineering Manager di HPE Aruba.
Il punto di partenza è l’approccio che l’azienda definisce edge-to-cloud; ovverosia, lo spostamento progressivo e metodologico dei servizi del cliente da una architettura basata su data center a una basata su cloud. Il cambio di paradigma, ci spiega Ercoli, ha una serie di ricadute; in primis sugli aspetti di sicurezza. Questo perché se parte dell’infrastruttura aziendale è virtualizzata, l’approccio classico di difesa perimetrale non rappresenta più la scelta migliore. Ed è per questo che HPE Aruba Networking sposa un approccio chiamato SASE (Secure Access Service Edge). SASE estende il concetto della sicurezza Zero Trust ai singoli servizi; anche (e soprattutto) se al di fuori della rete aziendale.
Di fatto, se HPE Aruba Networking è in grado di virtualizzare tutto lo stack di rete per i suoi clienti. Pertanto, muoversi verso una situazione in cui il data center viene dematerializzato su un cloud ha l’effetto di rendere la rete cablata quasi una commodity per l’utente finale. Questo, ribadisce Ercoli, è il risultato di un lungo percorso di trasformazione iniziato già da tempo e non ancora terminato; testimoniato anche da varie acquisizioni quali, ad esempio, le già menzionate Axis Security e Atonet.
Network-as-a-Service
È a questo punto che trova la sua collocazione la funzionalità NaaS (Network-as-a-Service) introdotta da HPE. NaaS consente ai clienti di acquisire, implementare e gestire una loro infrastruttura virtualizzata attraverso la piattaforma HPE GreenLake e pagando un abbonamento mensile.
Volendo ridurre ai minimi termini, HPE GreenLake mette a disposizione risorse di rete virtualizzate che vengono organizzare e gestite tramite NaaS mentre l’accesso è garantito attraverso SASE.
Il problema, e la discussione, si spostano quindi sugli aspetti legati alla gestione e al controllo della rete. HPE GreenLake mette a disposizione dell’utente una console di gestione chiamata HPE GreenLake Central. All’interno di questa console troviamo anche la nuova generazione di HPE Aruba Networking Central.
Ad ulteriore conferma della visione espressa anche dal Country Manager poco prima, HPE Aruba Networking Central è infatti stata riprogettata per semplificare le operazioni e migliorare la produttività. All’interno del nuovo centro di controllo un sistema basato su intelligenza artificiale chiamato AIOps (Artificial Intelligence for IT Operations) assiste l’operatore nell’orchestrazione delle risorse e nell’analisi delle statistiche.
HPE Aruba Networking ha investito molto sulla nuova nuova generazione di HPE Aruba Networking Central. Infatti, oltre a quanto già menzionato, sono state introdotte molte nuove e importanti funzionalità. Tra queste, ci va di menzionare una nuova interfaccia semplificata pensata per migliorare la user-experience dell’operatore. Un’altra aggiunta molto interessante è la funzione time travel, prima nel suo genere. Time travel è in grado di registrare lo stato della rete con una granularità nell’ordine del secondo. Le informazioni così salvate permettono a un operatore di ripristinare la configurazione dell’nfrastruttura che era attiva in un preciso istante.
Agile NaaS
Agile NaaS è un framework che HPE Aruba Networking sta sviluppando per estendere ulteriormente la flessibilità di NaaS già a partire dal 2023.
Come già detto, Network as-a-Service è un allocazione di risorse messe a disposizione da HPE GreenLake con una tariffazione mensile. Con Agile NaaS si introducono funzionalità aggiuntive e un concetto di tariffazione a consumo. Tra le funzionalità aggiuntive ci sono la possibilità per un cliente di introdurre gradualmente NaaS senza dover aggiornare l’intera rete in un solo colpo e il supporto per una serie di modelli di acquisizione, distribuzione e gestione dei servizi applicativi.
Il modello di tariffazione di Agile NaaS ha un approccio a pacchetti. In questo momento sono già stati definiti otto pacchetti, ognuno con un proprio set di funzionalità. Il cliente può decidere se attivare un pacchetto o meno e la tariffazione avviene in base a disponibilità e tempo di attivazione.
Un nuovo programma per i partner
I partner di canale sono oramai un elemento essenziale per qualunque grande azienda voglia essere presente, a fianco dei suoi clienti, sul territorio. Il canale dei partner, tuttavia, non può essere avulso dall’approccio con cui l’azienda organizza il suo ecosistema di prodotti servizi. Per cui, con la transizione prevista per il 2023 verso il NaaS, HPE Aruba Networking ha rinnovato suo programma per i partner. Ce ne ha parlato Daniela Quagliarella, Channel Sales Manager per l’Italia di HPE Aruba Networking.
Quagliarella ci parla infatti del nuovo programma chiamato HPE Partner Ready Vantage. Questo nuovo programma non sostituisce quello vecchio, Partner Ready for Networking, ma gli si affianca; proprio nell’ottica di aiutare la transizione edge-to-cloud dei clienti.
HPE Partner Ready Vantage si appoggia su tre aspetti: Build, Sell e Service. Con Build, si intende l’integrazione o l’utilizzo delle tecnologie HPE per creare nuovi prodotti e soluzioni su misura per il cliente. Sell, presuppone che le soluzioni offerte aggiungano valore facendo leva sia su un modello di vendita tradizionale sia sul nuovo modello as-a-Service, tipico del cloud. Infine, con Service, si punta a essere a fianco del cliente in ogni passo del suo percorso edge-to-clous; dall’analisi alla gestione dell’infrastruttura, passando per progettazione, l’integrazione, deployment e migrazione.
All’interno di questa visione rinnovata, HPE vede l’ecosistema dei partner suddiviso in due categorie. Da una parte i partner che possiedono un’infrastruttura e che offrono servizi ai clienti occupandosi della sua gestione. Dall’altra, i partner più piccoli, ma più radicati sul territorio (e vicini al cliente finale), che si appoggiano sull’ifrastruttura di fornita da HPE Aruba Netwoking.
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