Le numerose risposte di diverse figure chiave di aziende operanti in Italia, analizzate nella prima edizione dell’Osservatorio Supply Chain Planning del Politecnico di Milano, in partnership con REMIRA Italia, ha fatto emergere delle prospettive di scenari non molto ben auguranti per quanto riguarda la supply chain nella sua analisi.
Infatti, le aziende generalmente hanno dimostrato una mancanza di sensibilità sul tema dell’adozione di strumenti digitali per le supply chain. Una gran parte delle aziende usa infatti ancora dei desueti fogli di calcolo, il che può portare all’inefficienza.
L’analisi sullo stato della supply chain in Italia
Questa prima edizione dell’Osservatorio Supply Chain Planning ha avuto la sua conclusione il 26 Settembre presso l’aula magna del Politecnico di Milano. All’intervento ha partecipato Matteo Sgatti, Regional Sales Manager di REMIRA Italia con la sua importante testimonianza. Questa ricerca ha preso in esame le risposte di 144 tra CIO, Executive IT, Innovation Manager e Responsabili R&D di aziende operanti in Italia, ognuna di diverse dimensioni.
Un’analisi sui processi
Quattro imprese su cinque ritengono essenziale utilizzare specifiche misurazioni di prestazione della supply chain. Eppure, solamente un’impresa su tre effettivamente misura un numero adeguato di KPI tecnici ed economici.
I dati che emergono dall’Osservatorio Supply Chain Planning testimoniano la scarsa maturità delle aziende e delle imprese nei confronti del cosiddetto “stato di salute” delle proprie supply chain. Inoltre, i dati mostrano che le imprese non hanno un buon grado di adozione di adeguati strumenti tecnologici in grado di raccogliere i dati e in grado di interpretarli adeguatamente.
Probabilmente perché coscienti di queste lacune, buona parte delle aziende decide di attribuire un grande valore ai ruoli che si dedicano alla pianificazione della supply chain. Questa differenza non è molto marcata né tra le PMI né tra le grandi imprese. Ciò indica che l’importanza della pianificazione della supply chain è in crescita.
Il ruolo delle tecnologie digitali per la pianificazione
Le aziende italiane dimostrano una sostanziale mancanza di cultura riguardo il dato e di sensibilità riguardo l’adozione di strumenti adeguati per la pianificazione dei processi di supply chain. Questo emerge dai dati raccolti dall’Osservatorio Supply Chain Planning, un’analisi fatta in partnership con REMIRA Italia. Inoltre, spunta un dato sconcertante: la maggior parte delle imprese continua a operare manualmente con fogli di calcolo. In questa maniera va completamente a perdersi il dialogo tra le varie business unit.
“Dai dati dell’Osservatorio emerge chiaramente che la difficoltà nell’adozione di soluzioni tecnologiche avanzate per la supply chain deriva da una combinazione di fattori culturali e strutturali. Molte aziende, soprattutto in Italia, tendono a essere conservatrici nelle loro operazioni, preferendo strumenti già conosciuti e utilizzati da anni, come i fogli di calcolo“, ha affermato Matteo Sgatti, Regional Sales Manager di REMIRA Italia.
Inoltre, Sgatti aggiunge: “Inoltre, l’implementazione di nuove tecnologie richiede, oltre a investimenti significativi in formazione e risorse, un cambio di mentalità organizzativa e un forte mandato da parte del management. Anche all’estero, la resistenza è legata al timore di interrompere processi consolidati, sottovalutando l’impatto positivo a lungo termine che una digitalizzazione integrata potrebbe avere sull’efficienza e sulla competitività“
L’analisi sull’identificazione del rischio nelle supply chain italiane
Al giorno d’oggi, lo scenario geopolitico ed economico è estremamente mutevole. Eppure, nonostante questa incertezza, il 42% delle imprese dichiara di non prevedere alcun processo strutturato per la gestione del rischio. Mentre addirittura un’azienda su due non attua proprio processi di revisione della supply chain, ma fa unicamente affidamento all’esperienza dei dirigenti. Un approccio limitativo: il rischio di non saper gestire adeguatamente fenomeni di rischio complessi è elevato.
Matteo Sgatti di REMIRA Italia dichiara a riguardo: “Rispetto al passato, oggi esiste una vasta gamma di strumenti tecnologici che permettono risultati tangibili e immediati nella gestione della supply chain. Questi sistemi avanzati sono in grado di integrare a livello informatico i vari reparti aziendali, consentendo una visione unica e centralizzata dei dati, che migliora la pianificazione e la reattività del business.”
Infine, Matteo Sgatti aggiunge: “È fondamentale, però, che il management adotti un approccio proattivo poiché l’efficacia di queste soluzioni dipende dalla volontà di investire in queste tecnologie capaci di portare benefici concreti. Il cambio culturale all’interno delle aziende è cruciale: solo comprendendo appieno il valore della tecnologia se ne potrà accelerare l’adozione. In questo contesto, anche il supporto da parte di partner tecnologici affidabili diventa strategico, perché può guidare le imprese nel percorso verso una digitalizzazione integrata e sostenibile“
- Cozzolino, Alessandra (Autore)
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