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Per un’adozione responsabile dell’AI, è necessario sia proteggere la privacy sia sbloccare l’innovazione tra i paesi del G7

Si è da poco tenuto il G7 a Roma, e con estrema certezza si è anche parlato del potere trasformativo delle moderne tecnologie di AI. I politici del G7, sia in questa occasione che nelle prossime, sono chiamati a trovare il giusto equilibrio tra l’innovazione che la tecnologia dell’AI offre e la difesa della privacy individuale.

Alla luce di questo dualismo, l’Istituto Affari Internazionali ha pubblicato un documento di analisi, presentato il 9 Ottobre durante una discussione.

AI: salvaguardare la privacy e innovare i paesi del G7

All’incontro hanno partecipato numerosi relatori di rilievo, tra cui Guido Scorza, componente del Collegio del Garante per la protezione dei dati personali Eleonora Faina, Direttore Generale di Anitec-Assinform, e Clarisse Girot, Responsabile dell’Unità Governance dei Dati e Privacy (DGP) dell’OCSE. Si è discusso sugli approcci pratici per mettere in funzione gli sforzi operativi per difendere la privacy, per promuovere la trasparenza e per stimolare l’innovazione tecnologica.

Un complesso bilanciamento

L’incontro al quale è stato presentato il documento dell’IAI è stato moderato dallo stesso Presidente dell’Istituto, l’Ambasciatore Ferdinando Nelli Feroci. Con il suo intervento, Nelli Feroci ha sottolineato quanto, per via della sua natura trasformativa, l’AI è in grado di minare la privacy altrui. E aggiunge che è di fondamentale importanza la cooperazione internazionale tra paesi del G7, in modo che si possa garantire a tutti un flusso di dati sicuro e affidabile. E soprattutto, che sia bilanciato tra la parte di innovazione tecnologica ma anche dalla parte della protezione della privacy.

Guido Scorza, con il suo intervento, ha ribadito di come sia importante bilanciare questi diritti, da un lato all’innovazione, dall’altro alla privacy, perché i cittadini non debbano scegliere uno rinunciando all’altro. Le potenzialità dell’AI, continua Scorza, devono essere sfruttate a dovere, ma proteggendo la privacy. Inoltre, Scorza propone un approccio aperto e multi-stakeholder per risolvere questo problema di bilanciamento.

Anche Eleonora Farina è dello stesso avviso di Scorza, e ritiene pure lei che il bilanciamento tra innovazioni portate dall’AI e protezione della privacy sia fondamentale. Per Farina, la chiave è il dialogo tra le figure esperte del settore, quali tecnologi, autorità politiche e garanti della privacy. Inoltre, Farina aggiunge: “Crediamo fermamente che privacy e avanzamento tecnologico non siano mutuamente esclusivi. Le imprese possono contribuire a costruire un ambiente digitale e di intelligenza artificiale più affidabile a beneficio della società nel suo complesso.”

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La governance dei dati per proteggere la privacy e innovare i paesi del G7 con l’AI

Clarisse Girot ha dichiarato: “una governance dei dati e una privacy efficace sono fondamentali per garantire sistemi di intelligenza artificiale affidabili. All’OCSE stiamo coinvolgendo attivamente sia la comunità della protezione dei dati sia quella dell’IA in un processo di apprendimento reciproco e convergenza. Nelle attuali circostanze geopolitiche, la cooperazione internazionale è sempre più importante per garantire che le persone possano beneficiare in sicurezza di tutti i vantaggi che l’IA può offrire.”

Mentre Ettore Greco, vicepresidente vicario dell’Istituto Affari Internazionali e responsabile del programma di ricerca IAI “Multilateralismo e governance globale”, ha osservato che la privacy è una componente tenuta in alta considerazione dai vertici del G7 per quanto riguarda il campo dell’AI. Le nazioni facenti parte il G7 hanno varato inoltre l’iniziativa “Data Flow Free With Trust“, che ben si sposa con le sopracitate intenzioni.

Greco aggiunge anche: “costruire un ecosistema di intelligenza artificiale sicuro e affidabile in cui i diritti alla privacy siano adeguatamente protetti è una sfida complessa che richiede sforzi convergenti da parte di governi, organizzazioni internazionali e principali attori dell’IA. Una migliore comprensione del ciclo di vita dei dati raccolti e generati dai sistemi di IA avanzati può gettare le basi per l’adozione di misure di protezione della privacy efficaci.”

Questo primo incontro dell’IAI è il primo di una serie di altri interventi, promossi grazie a un programma dello stesso Istituto. L’obiettivo è quello di discutere dell’AI e della sua regolamentazione.

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