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Open Space in ufficio: aumentano la produttività?

Una ricerca svolta da Poly ha rivelato il rapporto tra le nuove generazione e gli ambienti open space in ufficio

Open Space

Una ricerca svolta dalla società di comunicazione Poly ha analizzato il rapporto tra gli Open Space in ufficio e la produttività delle ultime generazioni, ecco i dettagli!

Il rapporto tra Open Space e produttività

La ricerca svolta da Poly ha indagato il rapporto tra gli uffici Open Space e la produttività, visto dagli occhi delle ultime generazioni.

Stando ai dati, a preferire gli ambienti aperti in ufficio sarebbero soprattutto Generazione Z e Millennial: più della metà della prima ha infatti affermato di essere più produttiva in ambienti rumorosi, o in cui poter parlare con altre persone.

Controcorrente sono invece i baby boomer. Il 60% di questa categoria sostiene di essere più concentrato soltanto in un ambiente silenzioso, e soltanto il 38% opterebbe per un ambiente aperto in ufficio.

I rischi degli ambienti Open in ufficio

I dati raccolti dalla ricerca hanno rivelato come i lavoratori di tutte le età siano desiderosi di lavorare in ufficio, ma ad un patto: non avere colleghi rumorosi.

In questo senso il 99% degli intervistati ha affermato di essere facilmente distratto da qualcosa mentre lavora nel proprio spazio di lavoro personale.

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Per il 51% dei coinvolti proprio queste distrazioni renderebbero difficile ascoltare o essere ascoltati durante le telefonate, e avrebbero un grosso impatto sulla capacità di concentrazione.

A generare le maggiori imprecisioni negli ambienti open space sarebbero proprio i colleghi: Il 76% di tutti i lavoratori intervistati ha detto che la distrazione maggiore è legata ad un collaboratore che parla ad alta voce al telefono, mentre per il 65% un socio che parla nelle vicinanze.

Gestire le distrazioni

Una volta svelate le principali distrazioni tipiche degli ambienti open space, l’indagine ha anche voluto analizzare i metodi delle varie generazioni di affrontarle.

A riuscire meglio in questo in questo compito sono gli appartenenti alla Generazione Z: il 35% sfrutta le cuffie proprio per contrastare possibili fonti di imprecisione!

Generazione Z e Millennials riuscirebbero inoltre a spostarsi in spazi confortevoli per lavorare, come divani o sedie imbottite, al contrario dei bay boomer che non riuscirebbero assolutamente a trovare soluzioni.

Quasi tutte le generazioni concordano invece sul fatto che, a garantire una maggiore produttività, sarebbe l’impegno dei datori di lavoro nel ridurre proprio le distrazioni, così da fornire una chiara opportunità di collaborazione tra IT, risorse umane e servizi di gestione delle infrastrutture.

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Autore

  • Maria Elena Sirio

    Videogiocatrice dall'infanzia, innamorata del fantasy e dell'avventura (ma, soprattutto, di Nathan Drake), con una passione per il disegno, il cinema e le serie tv, che tenta di conciliare tutti questi interessi con la facoltà di Biotecnologie.

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