L’intelligenza artificiale in Europa: tra lavoro, crescita e sfide aziendali

L’intelligenza artificiale (AI) sta trasformando il mercato del lavoro europeo a una velocità senza precedenti. Una nuova analisi basata sui dati di LinkedIn evidenzia i principali trend e le sfide legate alla diffusione dell’AI e dell’AI generativa (GenAI) in Europa, sottolineando il bisogno urgente di competenze digitali.

L’intelligenza Artificiale delinea nuove competenze per il mondo del lavoro

Dal 2016, la percentuale di lavoratori con competenze AI nell’Unione Europea (UE) è cresciuta del 124%, raggiungendo lo 0,41% della forza lavoro. Il Regno Unito e gli Stati Uniti hanno registrato crescite ancora più rapide, rispettivamente del 150% e del 136%. Tuttavia, il pool di talenti AI in Europa rimane limitato, con paesi come Lussemburgo, Finlandia e Germania in testa per concentrazione di professionisti.

Anche se la tecnologia è il settore che assorbe più talenti AI, altre industrie come i servizi professionali e finanziari stanno registrando aumenti significativi. Settori tradizionali come l’estrazione mineraria e l’energia mostrano invece una contrazione, segno di un rallentamento nella loro trasformazione digitale.

L’Intelligenza Artificiale generativa sta ridisegnando il panorama lavorativo. Fino al 67% delle competenze richieste oggi potrebbe cambiare entro il 2030. Circa il 28% dei lavoratori UE è impiegato in ruoli che potrebbero essere potenziati dall’Intelligenza Artificiale, come data analyst e project manager. Tuttavia, il 33% ricopre posizioni altamente esposte, come traduttori o assistenti alle vendite, che potrebbero essere automatizzate.

L’urgenza di riqualificare la forza lavoro è evidente. I dati mostrano che le competenze legate all’AI generativa, come i modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM), sono tra le più rapidamente adottate. Questo trend riflette la necessità di strumenti che integrino nuove tecnologie nella routine lavorativa.

Gender gap e competenze green

Le donne costituiscono solo il 26,3% dei professionisti IA in Europa, una percentuale inferiore rispetto a Stati Uniti (29,8%) e Regno Unito (27,7%). Nonostante lievi miglioramenti dal 2016, il ritmo di progresso è troppo lento. Alcuni paesi come Romania e Francia superano la media, ma altri, tra cui Germania e Austria, restano indietro.

Parallelamente, cresce l’interesse per le competenze verdi, quelle che favoriscono pratiche lavorative sostenibili. L’8,1% dei professionisti AI in Europa possiede almeno una competenza green, una percentuale superiore rispetto a Regno Unito e Stati Uniti. Questo dato sottolinea il ruolo dell’Intelligenza Artificiale nella transizione ecologica.

Intelligenza Artificiale e lavoro: sfide non da poco per le politiche europee

La mancanza di competenze digitali resta uno degli ostacoli principali alla diffusione dell’Intelligenza Artificiale in Europa. Circa il 42% degli europei non possiede competenze digitali di base. Questo gap limita l’adozione della tecnologia e frena la produttività. Per affrontare questa sfida, l’Unione Europea punta su una strategia unitaria per le competenze, come indicato dalle linee guida della Commissione Europea.

La combinazione di AI e competenze verdi rappresenta una doppia transizione per l’economia europea, ma solo un piano chiaro di formazione e riqualificazione può garantire risultati equi. La trasformazione in atto richiede soluzioni rapide e mirate, per massimizzare i benefici dell’Intelligenza Artificiale e minimizzare le disuguaglianze.

In definitiva il report di LinkedIn ci conferma un qualcosa che sapevamo già: l’Intelligenza Artificiale ha il potenziale per rivoluzionare l’economia europea e il mondo del lavoro. Tuttavia l’AI richiede un impegno congiunto da parte di governi, aziende e lavoratori. Investire nelle competenze è essenziale per garantire che l’innovazione tecnologica sia un motore di crescita inclusiva e sostenibile.

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