Come affrontare le discrepanze tra domanda e offerta nel mondo del lavoro

Il mismatch, ovvero il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro, è un problema che affligge sempre più il mondo del lavoro. Secondo i dati forniti da Yliway, nel 2023 questo fenomeno ha causato un costo di circa 44 miliardi di euro, equivalenti al 2.5% del PIL nazionale.

Il problema risiede nel disallineamento tra le competenze richieste dalle aziende e quelle disponibili, un divario che continua a crescere e che interessa in modo particolare settori strategici come STEM e la transizione digitale. Questo viene affermato soprattutto nel lavoro di Tiziano Bertolotti, CEO di Peoplelink.

Il mismatch: un problema importante del mondo del lavoro

Le cause del fenomeno

Tra le ragioni principali del mismatch spiccano la denatalità e l’alto tasso di abbandono scolastico. Va aggiunto anche che una carenza di giovani qualificati riduce la forza lavoro disponibile, che viene aggravata dal fenomeno dei NEET, ovvero dei giovani che non studiano né lavorano. Inoltre, il sistema formativo italiano fatica ad adeguarsi rapidamente alle nuove richieste del mercato, con il 69.2% delle aziende che lamenta difficoltà nel reperire profili tecnici, come emerge dal lavoro di Tiziano Bertolotti.

A ciò si aggiunge una limitata capacità di investimento sia da parte del governo sia da parte degli enti preposti in ambiti chiave come istruzione e ricerca. La lentezza con cui vengono integrate nuove competenze, soprattutto nei settori tradizionali, accentua ed esacerba in maniera significativa il divario.

L’impatto delle nuove tecnologie sul mismatch e sul mondo del lavoro

L’intelligenza artificiale e la digitalizzazione stanno ridefinendo il panorama lavorativo. Sono in grado di creare opportunità mai viste prima, ma anche di generare sfide complicate e non di facile risoluzione. Per esempio, l’automazione potrebbe portare alla perdita di alcune tipologie di lavoro. Ma al tempo stesso genererà una domanda crescente di professionisti specializzati in IT avanzato, gestione dei dati e sviluppo di soluzioni AI.

Come sottolineato nel lavoro di Tiziano Bertolotti, l’adozione di strumenti digitali permette alle aziende di monitorare competenze e risorse interne. Ciò permette di ottimizzare il valore e di migliorare il proprio posizionamento sul mercato. Tuttavia, la tecnologia da sola non basta. È necessario un investimento continuo nella formazione e nello sviluppo di competenze trasversali, come per esempio il problem-solving, il pensiero critico e la creatività.

Il ruolo delle Academy Aziendali

Le Academy aziendali stanno emergendo come uno strumento efficace per colmare il divario tra competenze richieste e disponibili. Questi programmi formativi vanno oltre la semplice istruzione, e contribuiscono a sviluppare non solo abilità tecniche ma anche diverse utili soft skill, senso di appartenenza e motivazione tra i dipendenti.

Queste iniziative rappresentano un messaggio chiaro di investimento nelle potenzialità delle persone, come sostiene nel suo elaborato Tiziano Bertolotti, CEO di Peoplelink. Tutto questo aiuta a rafforzare la cultura aziendale e a favorire un ambiente di lavoro più inclusivo e innovativo.

La necessità di una strategia condivisa per il futuro del lavoro

Per affrontare il mismatch, è fondamentale un impegno congiunto da parte di istituzioni, aziende e lavoratori. Le istituzioni devono continuare a promuovere politiche attive per l’occupazione, investendo in ricerca e istruzione e favorendo la collaborazione tra università e imprese.

Le aziende, dal canto loro, devono adottare strategie innovative di recruiting, offrire percorsi di formazione continua e creare opportunità di carriera stimolanti. Infine, i lavoratori devono dimostrare flessibilità e impegno nell’aggiornamento delle proprie competenze, cogliendo le opportunità offerte dal mercato.

Come affermato da Bertolotti, il futuro del lavoro richiede un cambio di passo deciso. Solo attraverso un approccio collaborativo, che unisca tecnologia, formazione e innovazione, sarà possibile affrontare con successo la sfida del mismatch, costruendo un mercato del lavoro più equo e sostenibile.

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