Il gruppo Cegos, società di educazione e formazione, ha rilasciato “Sfide e competenze per i dipartimenti e i team IT“, uno studio internazionale condotto in Francia, Germania e Italia su un campione di 600 direttori e responsabili dei Sistemi Informativi. Il report sottolinea la centralità della figura del CIO, la necessità di assumere nuovo personale IT e l’importanza della formazione dei dipendenti.
La figura del CIO: tra richieste, critiche e difficoltà
La figura del CIO è cambiata profondamente negli ultimi decenni: se prima erano responsabili solamente degli strumenti di gestione, ora sono la spina dorsale dell’azienda. I CIO devono sapersi posizionare come partner aziendali, sostenendo trasformazioni rapide che sono cruciali per le prestazioni dell’organizzazione. Ciò richiede che sviluppino ulteriormente le loro competenze trasversali, con l’obiettivo di lavorare a stretto contatto con gli altri dipartimenti.
Le qualità ricercate nella figura del CIO
Tra le qualità ricercate nella figura del CIO troviamo le competenze tecniche (48% dei rispondenti), la visione strategica dell’azienda (47%) e capacità di innovazione (39%). Questi dati non sorprendono, in quanto i CIO devono spesso fronteggiare molteplici e rapidi cambiamenti tecnologici. Gli intervistati inoltre sottolineano l’importanza della leadership (38%), una componente fondamentale nella gestione di progetti spesso complessi e trasversali.
Poca importanza, invece, viene data alle soft skill come capacità relazionali, di ascolto, persuasione, buon senso, lucidità. Questa importanza relativa è indubbiamente dovuta alla predominanza delle evoluzioni tecnologiche, che i reparti IT devono costantemente integrare e supportare.
Quali aspetti sono invece da migliorare?
Non mancano le critiche mosse contro i CIO. I rispondenti hanno dichiarato che le tre principali critiche ricevute dai dipendenti della loro organizzazione sono quella di imporre troppi vincoli operativi (38%), seguita dall’essere troppo concentrati sull’aspetto tecnico (37%) e dalla mancanza di tecniche pedagogiche, ovvero l’incapacità di trasferire una materia complessa a chi non è esperto del loro ambito (32%).
Le difficoltà riscontrate dai CIO
La vita lavorativa di un CIO è irta di sfide e difficoltà legate alla complessità operativa delle infrastrutture IT aziendali e alla gestione dei team. Infatti, il 58% afferma di dover affrontare continui cambiamenti e riorganizzazioni e il 56% ha difficoltà di recruitment e retention per disporre delle adeguate risorse informatiche.
Come se non bastasse, il 42% di loro non ha spazio di manovra e la stessa percentuale ha difficoltà a cogliere e integrare i numerosi sviluppi tecnologici. La mancanza di spazio di manovra risulta più pronunciata tra i CIO che gestiscono piccoli team, così come la mancanza di supporto da parte della Direzione Generale.
Un altro punto critico è la mancanza di informazioni sulla strategia della propria organizzazione, problema citato da oltre un terzo dei rispondenti. Si tratta di una percentuale relativamente alta, che solleva interrogativi sulla posizione e sulla capacità d’azione di una funzione che oggi è al centro di sfide tecnologiche che hanno un forte impatto sulle performance aziendali.
La necessità di assunzione e formazione del personale
I CIO pongono la cybersecurity al primo posto tra le sfide IT che la loro organizzazione deve affrontare, seguite da quelle legate ad attraction, sviluppo e retention dei talenti IT. Nonostante la sicurezza informatica sia una sfida abbastanza ardua, la buona parte dei rispondenti è fiduciosa: infatti, il 48% a livello globale, 50% in Francia, 41% in Germania e 53% in Italia ritiene di poter affrontare situazioni critiche legate alla cybersecurity. Tuttavia, il loro indice di fiducia è molto più basso quando si tratta di attrarre e assumere talenti (10%), trattenerli (16%) e aggiornarne le competenze (24%).
Per far fronte alle crescenti sfide, il 68% dei CIO dà priorità all’assunzione di nuovi profili IT e il 66% intende formare i propri team per migliorarne le competenze nelle posizioni attuali. Questi dati non sorprendono, in quanto sempre più persone richiedono di essere formate e, se le organizzazioni non rispondono adeguatamente, rischiano di perdere questi talenti preziosi e molto ricercati.
Per quanto riguarda la formazione, le tre aree maggiormente richieste sono l’intelligenza artificiale (90%), la cybersecurity (88%) e l’analisi dei dati (85%). Anche le soft skill vengono considerate importanti: infatti, il 70% dei CIO ha dichiarato di voler formare i propri team su spirito di iniziativa e di imprenditorialità, e il 68% nomina l'”imparare a imparare” come un tema fondamentale per lo sviluppo delle competenze.
Per maggiori informazioni, vi invitiamo a consultare il report completo scaricabile dal sito di Cegos Group.
- Community, CIO (Autore)
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