Lo shopping online è una realtà sempre più diffusa, ma non sempre si traduce in un acquisto effettivo. Molte volte, infatti, gli utenti aggiungono prodotti al carrello ma poi li abbandonano senza completare l’ordine. Si tratta del fenomeno dell’abbandono del carrello, purtroppo diffuso in molti Ecommerce.
Un comportamento che ha un impatto negativo sui brand, che perdono potenziali clienti e ricavi. Quali sono le cause di questo fenomeno e come si può contrastarlo?
Ne abbiamo parlato con Mark Howes, vice president of Southern Europe di BigCommerce, che ci ha proposto alcuni consigli per ridurre l’abbandono del carrello in ottica Ecommerce.
Lo scenario: la pratica dell’abbandono del carrello è fin troppo diffusa negli Ecommerce
Secondo i dati di Statista, nel primo trimestre del 2023 l’Italia ha registrato un elevato tasso di abbandono del carrello nell’ecommerce via smartphone. Il dato è lapidario: l’87% delle volte un articolo aggiunto al proprio carrello via smartphone, questo non è stato acquistato. Per gli utenti desktop, invece, il tasso di abbandono del carrello è stato del 76%, in linea con la media globale.
Alla ricerca delle cause del fenomeno
Una delle cause più frequenti di abbandono del carrello è la scoperta di costi aggiuntivi al momento del checkout (come spese di spedizione, tasse o commissioni di servizio). Questi costi possono essere percepiti come ingiusti o eccessivi dagli utenti, che preferiscono quindi rinunciare all’acquisto piuttosto che pagare di più di quanto previsto.
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Un altro ostacolo che può scoraggiare gli utenti a completare il proprio ordine è la richiesta di creare un account sul sito. Questo passaggio può essere visto come noioso, invasivo o rischioso da parte di chi acquista per la prima volta. L’utente, infatti, potrebbe non voler condividere i propri dati personali o creare una nuova password.
Come ridurre l’abbandono del carrello negli Ecommerce
BigCommerce parte proprio da queste criticità per proporci delle soluzioni. In merito alla questione prezzo, secondo Howes è essere il più trasparenti possibile sui costi fin dall’inizio.
“Lo shopping online dovrebbe essere una scelta conveniente e vantaggiosa per gli utenti, quindi è importante non deluderli con sorprese sgradite”, afferma. “Se non è possibile offrire la spedizione gratuita, è bene comunicarlo chiaramente sul sito o durante il processo di pagamento, in modo che gli utenti sappiano cosa aspettarsi. Inoltre, si può fornire un calcolatore di spese di spedizione, che permette agli utenti di inserire il proprio codice postale e ottenere una stima dei costi prima di procedere al checkout”.
Per ovviare al secondo, Howes suggerisce di offrire la possibilità di effettuare un ordine in modalità ospite, senza dover creare un account.
“Questo rende il processo di checkout più veloce e semplice, e lascia una buona impressione sugli utenti, che potrebbero essere più propensi a tornare sul sito in futuro”, dice. “Inoltre, si può incoraggiare la registrazione dopo l’acquisto, offrendo dei vantaggi come sconti, promozioni o programmi fedeltà”.
Altri consigli per altre problematiche diffuse
Prezzi poco chiari e necessità di registrarsi sono solo le due principali criticità, ma non sono le uniche.
Howes ci rivela che una delle ragioni che può portare gli utenti a lasciare il carrello è la mancanza della loro opzione di pagamento preferita. Ogni utente ha le proprie preferenze di pagamento, che possono dipendere da diversi fattori, come la convenienza, la velocità, la flessibilità o la sicurezza. Per questo, è importante offrire metodi di pagamento diversi, che possano soddisfare le esigenze di tutti.
Offrendo più opzioni di pagamento, i rivenditori possono aumentare la soddisfazione e la fidelizzazione dei clienti, che si sentiranno più liberi e sicuri di effettuare i propri acquisti.
“In Italia, si sta assistendo a una rapida diffusione di carte di debito e di credito e di pagamenti con digital wallet, come PayPal o ApplePay, che offrono maggiore sicurezza e praticità agli utenti”, spiega Howes. “Inoltre, il Buy Now, Pay Later (BNPL) sta diventando sempre più popolare, in quanto permette al cliente di acquistare subito un prodotto e pagarlo in seguito a rate, senza interessi o commissioni”.
Ecommerce: l’abbandono del carrello per questioni di sicurezza?
Un altro fattore che può influire sul tasso di abbandono del carrello è la percezione di sicurezza dell’ecommerce in questione. Quando si tratta di condividere informazioni personali o dati della carta di credito, gli utenti possono avere dei dubbi o delle paure, e se non si sentono sicuri possono decidere di abbandonare il sito. Per questo, è fondamentale mostrare agli utenti che il sito è affidabile e che i loro dati sono protetti.
Creando un clima di fiducia e sicurezza, i rivenditori possono ridurre il rischio di perdere clienti per motivi legati alla sicurezza del sito.
“Per creare fiducia negli utenti, è essenziale mostrare dei trust badge, come i certificati SSL o altri sigilli di garanzia, che attestano la sicurezza e la qualità del sito”, afferma Howes. “Inoltre, si possono usare altri strumenti per rafforzare la reputazione del sito, come le recensioni, le testimonianze e le foto dei clienti soddisfatti, che possono rassicurare i nuovi acquirenti. Infine, si può offrire una garanzia di rimborso, che dimostra la serietà e la credibilità del rivenditore”.
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