Nomadismo digitale, una grossa opportunità per cercare talenti anche fuori i confini aziendali

Il fenomeno del nomadismo digitale, ovvero coloro che scelgono differenti luoghi da cui lavorare motivati dal desiderio di forte indipendenza, favorisce la ricerca senza confini di nuovi talenti da parte delle aziende.

Che impatto ha il nomadismo digitale all’interno delle aziende?

Grazie a questo fenomeno, i leader aziendali non si trovano più vincolati nella ricerca di nuovo personale nei confini territoriali. Possono quindi estendere le proprie ricerche al di fuori del territorio locale. Questo permette di individuare i candidati che abbiano le esatte competenze che stavano cercando. Grazie a questo differente approccio di ricerca, le aziende possono assicurarsi una maggiore fidelizzazione delle persone e un recruitment di qualità.

I leader aziendali devono però tener conto del fattore sicurezza, che potrebbe venir meno a causa dell’utilizzo spinto della tecnologia da parte dei nomadi digitali. Per ovviare a questa possibile problematica è necessario, oltre ad una più attenta vigilanza individuale, l’utilizzo di soluzioni di sicurezza di grado più elevato. L’utilizzo di queste, permette ai leader aziendali di proteggere le proprie attività da possibili cyberattacchi che si verificano sempre più di frequente.

Nomadismo digitale e il risvolto sull’economia locale

Non sono solamente le aziende e i dipendenti a beneficiare del nomadismo digitale, bensì anche le destinazioni verso le quali i nuovi talenti si dirigono. Questa tipologia di lavoro ibrido consente a governi e autorità locali di affrontare le sfide del turismo e rilanciale la loro economia; grazie alla quale è possibile riflettere sui lavori necessari per rendere le città più attraenti per turisti, investitori e nuovi nomadi digitali.

Secondo una recente ricerca realizzata dal MIT Enterprise Forum, la Grecia potrebbe beneficiare di 1.6 miliardi di euro grazie al visto per nomadi digitali. MIT Enterprise Forum è un’organizzazione che si occupa di costruire connessioni con gli imprenditori tecnologici e con le comunità in cui risiedono. Un esempio è la città di Ponga, in Spagna, che è pronta ad offrire 2.970 euro a ogni persona che vi si trasferisce. Cresce quindi la speranza che i nuovi cittadini contribuiscano alla crescita dell’economia locale. Un ulteriore esempio di possibili aiuti ai nomadi digitali riguarda da vicino il nostro paese. L’Italia pagherà 30.000 euro a chi si trasferirà in alcune delle sue città rurali.

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I progetti di Cisco per il lavoro nomade

Cisco, azienda leader nelle telecomunicazioni, ha già avviato progetti per aiutare i nomadi digitali e le aziende nella ricerca di nuovi talenti, sia a Venezia che nell’isola di Rodi. Ha offerto loro la possibilità di vivere e lavorare per tre mesi come una persona del posto. Oltre ad essere una grossa opportunità che ha cambiato la vita ai dipendenti, ha contribuito a colmare il divario locale di competenze digitali; offrendo nuove possibilità per queste località di abbracciare l’innovazione. Cisco ha dotato biblioteche, spazi artistici e musei di tecnologie per il lavoro a distanza e di nuove infrastrutture di rete. Queste contribuiscono ad alimentare i servizi e le imprese locali.

Per i nomadi digitali c’è l’aspetto positivo di poter restituire il proprio contributo a una comunità che accoglie davvero con favore il loro aiuto. L’economia locale e le competenze e conoscenze dei residenti subiranno un incremento significativo.

Diventare un nomade digitale significa veramente che “il mondo è tuo“. È possibile quindi attrarre e mantenere i migliori talenti disponibili, mantenendo un livello elevato di produttività e prestazioni. I governi di tutto il mondo possono sfruttare i numerosi vantaggi che la tecnologia digitale offre alle loro città per creare nuove opportunità per tutti.

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