AziendeServizi

Salesforce rinnova Einstein grazie all’intelligenza artificiale

Salesforce non è certo una multinazionale che ha bisogno di grandi presentazioni: si tratta della principale azienda di servizi per la relazione con i clienti (CRM) e per le catene di vendita. I loro clienti, oggi, devono gestire moli di dati enormi, che non possono più essere trattate con metodi convenzionali. A questo scopo Salesforce ha annunciato in occasione di Dreamforce, il suo evento annuale tenutosi a San Francisco, la nuova piattaforma Einstein 1, che mette a fattor comune dati, CRM e Intelligenza artificiale in maniera affidabile e sicura.

Cos’è Einstein 1

Einstein 1 è un servizio cloud che affonda le sue radici nello stack applicativo di Einstein. L’obiettivo è quello di sfruttare la potenza di calcolo del cloud per offrire una visione unificata e omogenea dei dati relativi ai clienti anche se sono stati raccolti da una miriade di applicazioni e indipendentemente dalla loro strutturazione. Per fare questo, Salesforce integra nativamente Data Cloud e l’intelligenza artificiale di Einstein AI all’interno di Einstein 1. L’obiettivo di questa architetture è mappare i dati sul metadata framework di Salesforce. Una volta fatto questo passaggio, un cliente è in grado di usare una piattaforma di low-code per interpretare i dati, creare automazione e alimentare i processi di business.

Ora, con Data Cloud and Einstein AI nativi all’interno della piattaforma Einstein 1, le aziende possono creare facilmente applicazioni che fanno uso di intelligenza artificiale e definire flussi di lavoro per potenziare la produttività, ridurre i costi e migliorare l’esperienza utente.

Parker Harris, Co-Founder e CTO di Salesforce

Una nuova generazione di applicazioni

Einstein 1, secondo Salesforce, sarà il propulsore per la nascita di una nuova generazione di applicazioni orientate ai metadati e basate sull’intelligenza artificiale. Grazie alla capacità di calcolo del Data Cloud di Salesforce integrato in Einstein 1, le nuove applicazioni riusciranno a dare nuove e interessanti interpretazioni ai dati già accumulati. Per le aziende, questo si traduce in una più dettagliata e uniforme profilazione dei clienti e un nuovo modo di usare il CRM. Il CRM, infatti, si rinnova anche grazie all’aumento di scalabilità dell’elaborazione dei dati, dell’automazione e delle funzionalità di analisi.

Scorpi la super offerta NordVPN- Fino a 65% di sconto + 3 mesi EXTRA + Buono Regalo Amazon

Einstein Copilot

Con Einstein Copilot, Salesforce alza l’asticella e aggiunge al suo framework anche un interfaccia conversazionale. Sarà quindi possibile inserire in ogni CRM un assistente gestito da una intelligenza artificiale a cui potremo semplicemente fare delle domande riguardo ai nostri dati.

Einstein Copilot è un assistente virtuale in grado di assistere l’utente durante il suo flusso di lavoro. Sarà possibile fare domande in linguaggio naturale ottenendo risposte affidabili basate sui dati aziendali. Insieme a Einstein Copilot è disponibile ache Einstein Copilot Studio. Quest’ultimo permette alle aziende di personalizzare Einstein Copilot in base alle proprie esigenze. Sarà quindi possibile avere risposte legate a competenze specifiche e collegate al contesto aziendale.

einstein trust layer

Una architettura affidabile per i dati

Quando si parla di intelligenza artificiale applicata a dati sensibili è facile farsi venire dei dubbi. Per le aziende è sempre molto difficile mettere le proprie informazioni strategiche all’interno di un servizio cloud che non controllano direttamente.

Einstein 1 risolve questo problema basando il suo funzionamento su una componente architetturale chiamata Einstein Trust Layer. Questo elemento dell’architetture permette ai flussi di dati di beneficiare dell’intelligenza artificiale di Einstein 1 senza compromettere i dati aziendali.

Innanzitutto, Einstein Trust Layer non è una componente opzionale ne aggirabile. Pertanto, tutti i flussi di dati vengono trattati, senza eccezioni. Per prima cosa, i dati provenienti dalle applicazioni sono anonimizzati e soggetti a una politica di Zero Retention. Ovvero, non è possibile risalire a informazioni personali del cliente finale e i dati in transito non vengono mai memorizzato lungo il percorso. Infine, i dati prodotti vengono verificati in termini di sicurezza per i band coinvolti ed eventuali contenuti inappropriati nelle risposte. Ognuna di queste operazioni viene monitorata in maniera da dare visibilità al cliente di come i suoi dati vengono gestiti.

Chi sta usando Einstein 1?

La nuova piattaforma conta già una serie di utilizzatori importanti. Independence Pet Group lo usa per adattare il suo customer engagement a un mercato in forte evoluzione. Air India, invece, lo ha adottato per migliorare e personalizzare l’esperienza dei propri utenti. PenFed credit Union, una realtà con quasi tre milioni di clienti, usa Einstein 1 per fornire supporto in tempi brevissimi e personalizzare l’esperienza utente grazie all’analisi dei dati in tempo reale. Ultimo, ma non per importanza, l’aeroporto di Heathrow usa Einstein 1 per analizzare i dati di 25 milioni di passeggeri al fine di fornire a ognuno di loro una interazione personalizzata e anticipare le loro richieste.

Per saperne di più su Einstein 1, è possibile consultare il sito di Salesforce.

Da non perdere questa settimana su Techbusiness

 

📈 SAP NOW 2024 l'intelligenza artificiale per il business conquista Milano
💸 Come calcolare il ritorno sugli investimenti nell’Intelligenza Artificiale
👨‍⚖️ Direttiva NIS2 e cybersecurity nelle PMI italiane obblighi e opportunità
🔫 Metà degli attacchi informatici in Italia prende di mira le supply chain
📰 Ma lo sai che abbiamo un sacco di newsletter?
📺 Trovi Fjona anche su RAI Play con Touch - Impronta digitale!
🎧 Ascolta il nostro imperdibile podcast Le vie del Tech
💸E trovi un po' di offerte interessanti su Telegram!

Autore

  • Dario Maggiorini

    Si occupa di tecnologia e di tutto quello che gira attorno al mondo dell'ICT da quando sa usare una tastiera. Ha un passato come sistemista e system integrator, si è dedicato per anni a fare ricerca nel mondo delle telecomunicazioni e oggi si interessa per lo più di scalabilità e sistemi distribuiti; soprattutto in ambito multimediale e per sistemi interattivi. Il pallino, però, è sempre lo stesso: fare e usare cose che siano di reale utilità per chi lavora nel settore.

    Visualizza tutti gli articoli

Ti potrebbero interessare anche:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button