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Cloudera e la sua evoluzione verso una data platform

Cloudera è una multinazionale americana fondata nel 2008 che fin dall’inizio ha avuto come obiettivo di fornire strumenti per la gestione di grandi quantità di dati. Oggi Cloudera è in una fase di trasformazione e si è evoluta verso una data platform. Una trasformazione che, però, non ha cambiato i suoi obiettivi.

All’inizio, infatti, Cloudera si proponeva al mercato su un tema che veniva genericamente definito “Big Data“. Con Big Data si usa indicare un insieme di informazioni costituite da uno o più dataset che, semplicemente, vanno oltre la capacità di elaborazione di un singolo sistema monolitico. Quindi, attorno al 2010, questo voleva dire che l’elaborazione del dato doveva essere svolta collaborativamente da più sistemi; ovvero, con un sistema di calcolo distribuito.

Con l’arrivo delle tecnologie cloud, il concetto di sistema distribuito è cambiato, diventando anche più accessibile. Ci siamo trovati di fronte, infatti, a una piattaforma elastica attraverso la quale è possibile distribuire dei servizi che interagiscono tra loro con una scalabilità mai vista prima. Cloudera ha deciso di cogliere questa opportunità per andare oltre il Big Data e iniziare a parlare di data platform. Ovvero, non più grandi contenitori di dati, ma una piattaforma distribuita pensata per il loro trattamento.

Fabio Pascali vp cloudera
Fabio Pascali

Fabio Pascali, Regional Vice President di Cloudera per l’Italia, la Grecia e Cipro, ha incontrato la stampa per fare il punto della situazione e parlarci di dove questa evoluzione sta portando l’azienda.

L’evoluzione verso una data platform

Oggi, Cloudera non offre più una collezione di strumenti per creare un sistema distribuito per accogliere Big Data. Piuttosto, propone un ecosistema di servizi all’interno del quale enormi moli di dati possono essere trattate grazie alla scalabilità del cloud.

Il concetto di Big Data non è davvero sparito ma, semplicemente, si abbraccia una filosofia per cui oggi, sul mercato enterprise dove opera Cloudera, tutte le collezioni di dati sono enormi, soprattutto quelli usati per applicazioni di AI, e vanno al di là della capacità di un singolo sistema di calcolo.

Le opportunità per Cloudera

In un momento storico in cui l’attenzione dell’industria si sta spostando dalle architetture fisiche a quelle logiche dei dati, ci dice Pascali, Cloudera sta assumendo un ruolo di primo piano. Oggi, al centro di tutte le operazioni ci sono i dati. Con la crescente importanza dell’intelligenza artificiale, soprattutto generativa, è fondamentale avere a disposizione enormi quantità di dati. Ma non solo, questi dati devono essere anche puliti, ben organizzati e tali da non creare allucinazioni. Cloudera, che si vede al centro di questa importante trasformazione relativa all’AI, vuole essere la piattaforma in grado di elaborare e fornire dati con queste caratteristiche.

Secondo una recente indagine svolta da Foundry Media per conto di Cloudera su 600 tra data leader e decision maker IT sulla relazione tra l’ascesa dell’AI e le moderne architetture dati, oltre alla questione della qualità dei dati, ci sono tre richieste molto importanti da soddisfare. Innanzitutto, un’architettura dati moderna basata su una strategia aziendale che sia anche trasversale tra architetture cloud e on-premise. In secondo luogo, una gestione unificata dei dati per trasformarli in informazioni utili ai processi aziendali. Infine, una piattaforma dati versatile e sicura, per adattarsi al cloud ibrido e garantire la sicurezza delle informazioni.

Tutti requisiti in cui Cloudera si riconosce già, perché la sua piattaforma dati è in grado di gestire l’intero ciclo di vita del dato, indipendentemente dalla sua posizione. Soprattutto, la sua architettura dati considera la sicurezza come un elemento di partenza e non qualcosa aggiunto successivamente. Per cui, è in grado di offuscare un dato ed elaborarlo senza rivelarne il contenuto fino alla fine del suo ciclo di vita.

data platform landscape

Il panorama italiano

In Italia, ci dice Pascali, c’è un clima positivo e molte cose si stanno muovendo. L’osservazione dell’azienda è che localmente ci sono molte POC (Proof of Concept); ovvero, clienti che chiedono di provare a vedere se uno specifico problema può essere risolto. Questo potrebbe indicare che molti progetti partiranno in tempi relativamente rapidi. In più, ci viene detto anche che ci sono clienti che stanno investendo in maniera significativa. Il tema portante “sopra” la data platform di Cloudera è ovviamente quello dell’AI, che viene richiesta generativa e anche sicura. Pertanto, se i clienti vogliono usare i loro modelli on-premise per motivi di riservatezza e controllo, una data platform efficiente diventa una parte fondamentale di ogni soluzione.

I casi d’uso sono parecchi, principalmente legati alla riduzione dei costi e all’efficientamento dei processi relativi ai clienti tramite analytics. Però, aggiunge il manager, via via che l’AI riesce a essere adottata in questi contesti, i clienti riescono a individuare progressivamente sempre più casi d’uso.

È interessante anche il fatto che Cloudera stessa sia entrata in questo circolo virtuoso diventando consumatore di AI per creare strumenti da fornisce ai propri clienti e permettere loro di usare meglio la sua data platform. Infatti, in un recente annuncio, l’azienda ha reso pubblica la disponibilità di nuovi assistenti che, facendo uso di AI generativa, permettono a loro volta di sviluppare dei sistemi di intelligenza artificiale per l’analisi dei dati. Ad esempio, si può usare il linguaggio naturale per creare una dashboard per l’analisi dei dati. L’altro esempio che ci viene fatto, un po’ più classico, come l’AI generativa può essere usata per generare codice SQL (Structured Query Language) con cui estrarre i dati dalla piattaforma di Cloudera..

L’eccellenza italiana

Il manager completa il discorso sull’Italia puntualizzando che siamo stati dichiarati dalla corporate come miglior paese EMEA per i risultati ottenuti, in particolare per la trasformazione cloud. Tutto questo, precisa, non sarebbe stato possibile senza l’ecosistema dei partner che ha fatto da cerniera tra le necessità del cliente e la tecnologia offerta da Cloudera. Perché Cloudera fornisce una tecnologia abilitante non verticalizzata su un tema specifico. Per cui, c’è anche un’eccellenza dei sistemi integrator locali nel costruire la soluzione giusta in base alle singole necessità, siano esse tecnologiche o di business.

Appuntamento a Evolve 2024

In chiusura, Fabio Pascali dà appuntamento a tutti quanti all’edizione italiana di Evolve 2024: il principale evento annuale di Cloudera. Si terrà il 23 ottobre 2024 a Milano, scelta come una delle sette location mondiali (di cui 3 in Europa) e vedrà la partecipazione di ospiti internazionali e importanti partner locali. A livello mondiale, ci viene detto, tra i partner già noti figurano IBM, AWS e Red Hat.

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Autore

  • Dario Maggiorini

    Si occupa di tecnologia e di tutto quello che gira attorno al mondo dell'ICT da quando sa usare una tastiera. Ha un passato come sistemista e system integrator, si è dedicato per anni a fare ricerca nel mondo delle telecomunicazioni e oggi si interessa per lo più di scalabilità e sistemi distribuiti; soprattutto in ambito multimediale e per sistemi interattivi. Il pallino, però, è sempre lo stesso: fare e usare cose che siano di reale utilità per chi lavora nel settore.

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