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Workation: un fenomeno pericoloso secondo Amajor

Per il 10% degli italiani lavorare in vacanza è la norma, tant’è che ha pure un nome: workation. Il fenomeno, che interessa i lavoratori da remoto, rischia a lungo andare di demotivare e stressare i dipendenti: ce ne parla Eros Peronato, CEO & Head of Passion di Amajor.

Gli aspetti negativi del workation

In seguito alla pandemia, il lavoro da remoto, che prima interessava principalmente i lavoratori indipendenti, si è diffuso in tutte le aziende. Lo smart working ha generato un effetto positivo nell’organizzazione del lavoro, ma ha anche portato con sé un fenomeno negativo. Si tratta dell’aumento di collaboratori che continuano a svolgere le loro mansioni oltre i normali orari di lavoro, arrivando addirittura a impattare sulle ferie estive.

Sebbene possa essere visto come una manifestazione di grande responsabilità e senso del dovere da parte dei lavoratori, il non riuscire a staccare dalla vita lavorativa e non sapersi prendere un momento di pausa mentale può portare a conseguenze estremamente negative. Una di queste è il burnout, l’apice dell’esaurimento dell’energia mentale di una persona.

Ma cosa spinge gli italiani a lavorare durante il loro periodo di ferie? Nella maggior parte dei casi, la cause sono riconducibile all’incapacità organizzativa e al sovraccarico di lavoro, entrambi causati da una gestione poco efficiente delle risorse e delle attività da parte dell’imprenditore o di chi dirige l’azienda.

Eros Peronato, CEO & Head of Passion di Amajor
Eros Peronato, CEO & Head of Passion di Amajor

“La domanda da porsi è: come responsabile della mia azienda sto davvero guidando la mia impresa verso il successo o ne sto esasperando le energie e quindi portando i miei colleghi e collaboratori al limite? Dietro questa situazione si rischia di alimentare burnout, stress e nervosismo, soprattutto se questo lavoro extra non viene riconosciuto come tale. Per riconosciuto si intende, non visto, non valutato, ma preteso o ancor peggio dato per scontato, come fosse una cosa dovuta o normale” ha dichiarato Peronato. “Bisogna prestare attenzione perché se non si rispettano le proprie Persone allora l’azienda è destinata a fallire, e non solo come azienda, bensì anche come entità che ha responsabilità sociali che vanno ben oltre l’essere attività economica”

I 4 consigli di Amajor per ridurre il fenomeno del workation

Secondo Amajor, le aziende dovrebbero puntare sulle persone, renderle parte attiva dei progetti aziendali senza portarle al sovraccarico. Le persone vanno messe veramente al centro, vanno motivate a lavorare, concedendo loro i giusti spazi per ricaricarsi e, soprattutto, vanno stimolate a generare e nutrire liberamente nuove idee strategiche per il proprio ruolo.

Ecco 4 consigli che le aziende possono adottare per garantire il benessere dei propri collaboratori.

Organizzarsi in anticipo con efficienza

Formulare un “piano ferie” non è abbastanza. Serve anche definire in anticipo un piano che coinvolga tutte le parti coinvolte per gestire al meglio i compiti aziendali nel periodo di assenza del collaboratore, con cadenze predefinite e identificando i lavori rinviabili a settembre. E se non è possibile farlo? Vi consigliamo di continuare a leggere!

Affiancare il personale sostitutivo

Per gestire al meglio il periodo delle ferie, spesso aiuta creare un sistema di affiancamento delle persone in modo che le attività siano gestite efficacemente da un sostituto. Questo significa fare in modo che i colleghi si parlino, propongano un piano di copertura, e evidenzino i punti deboli.

Lasciare indicazioni scritte ai propri colleghi

È importante creare un vademecum di pratiche da mettere in campo per le emergenze e, perché no, messo a disposizione anche per l’imprenditore stesso.

Che le ferie siano un segnale per spingere l’azienda a evolversi!

Se si dovessero riscontrare problemi a realizzare anche solo uno dei consigli sopra citati, per la direzione aziendale dovrebbe suonare un campanello di allarme. Potrebbe essere il momento di riorganizzare e rivalutare i processi aziendali!

“Gli imprenditori hanno il dovere di prendersi cura delle proprie Persone perché è solo grazie a loro che possono realizzare i propri sogni, e devono cogliere costantemente i possibili segnali di stress che a lungo andare possono minare la stabilità dell’organizzazione stessa. Mettendo al centro il benessere come elemento strategico di crescita quello che otterremo è una struttura forte e stabile pronta a superare nuove sfide proprio perché il gruppo stesso sarà stabile e forte in quanto realizzato in ciò che fa. Semplice da comprendere quanto difficile da attuare finché non si cambia prospettiva mettendo veramente al Centro la Persona!” conclude Peronato. 

Per maggiori informazioni, vi invitiamo a consultare il sito web di Amajor.

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