Negli ultimi anni, la logistica nel settore Healthcare è diventata sempre più strategica, con un impatto significativo sulla continuità del business e sul livello di servizio offerto; ciò è dimostrato dalla crescita dei fatturati. Tuttavia i margini di redditività rimangono contenuti.
La logistica nel settore dell’healthcare è in crescita
Secondo lo studio condotto dall’Osservatorio Contract Logistics Gino Marchet del Politecnico di Milano, il margine medio degli operatori logistici nell’Healthcare nel 2024 è stato del 3.5%. Esso è un dato inferiore alla media della Contract Logistics italiana, che si attesta al 5,3%.
I dati nello specifico
L’analisi ha mostrato un incremento continuo del fatturato per i vettori nazionali. Registrano una marginalità del 5,8%, mentre i vettori regionali si fermano al 4,7%. Al contrario, la distribuzione intermedia mostra risultati meno favorevoli, con una redditività media del 1,5% e il 47% dei distributori che segnala un valore di EBITDA/Fatturato inferiore al 2%.
Nel 2024, i volumi movimentati nella Logistica Healthcare sono rimasti pressoché invariati. Vi è stata solo una lieve riduzione in termini di colli movimentati (-1,7%) e un aumento di peso trasportato (+1%). Tuttavia, il numero delle spedizioni ha subito un calo del 5,5%.
La gran parte delle spedizioni è destinata a farmacie (40%) e ospedali (43%), confermando il loro ruolo centrale nella distribuzione dei prodotti sanitari. Parallelamente, è in crescita il canale home delivery, passato dall’1% al 4% tra il 2019 e il 2024. A livello geografico, Lombardia e Lazio sono le principali regioni di origine delle spedizioni, mentre la Campania si aggiunge alle due per volume di assorbimento della merce.
La logistica nell’healthcare: la crescita negli ospedali
L’indagine ha evidenziato come la logistica sia sempre più considerata un’attività strategica all’interno delle strutture sanitarie. Il 71% degli ospedali riconosce il ruolo chiave della logistica nella gestione operativa e nei processi clinici, una percentuale che sale al 93% tra i responsabili di farmacia, acquisti e logistica. Tuttavia, persistono difficoltà legate alla gestione delle informazioni, alla bassa digitalizzazione e all’impiego di personale sanitario in attività logistiche.
Solo una piccola parte delle strutture ospedaliere, pari al 2%, non ha intenzione di implementare progetti di miglioramento della logistica nei prossimi anni. La maggior parte, invece, investirà su soluzioni digitali e innovazioni tecnologiche. Nei prossimi 3-5 anni, l’83% degli ospedali adotterà strumenti per la digitalizzazione della logistica, quasi il doppio rispetto al passato (48%).
Sfide e investimenti
Gli ospedali stanno già definendo strategie per migliorare l’efficienza logistica attraverso diversi approcci. Il 38% delle strutture prevede di centralizzare la logistica, mentre il 17% punta su una completa esternalizzazione a operatori specializzati. Un altro 17% invece prevede di rafforzare il proprio personale interno con nuove figure professionali, come l’ingegnere logistico.
Tra le principali sfide identificate dallo studio emergono l’ottimizzazione del magazzino farmaceutico e dei dispositivi medici, la gestione dei centri di consumo e il trasporto interno tra magazzini e centri di utilizzo. A seconda degli obiettivi, è possibile intervenire su questi aspetti con revisione dei processi, digitalizzazione, automazione o esternalizzazione.
L’analisi ha individuato le priorità di intervento per il settore: il 41% delle strutture sanitarie considera essenziale la gestione informatizzata di scorte e giacenze, mentre il 25% ritiene cruciale la revisione delle logiche di riordino e stoccaggio. L’evoluzione della logistica Healthcare passa inevitabilmente dall’adozione di nuove tecnologie e dalla razionalizzazione dei processi, con un impatto diretto sull’efficienza complessiva del settore.
Le dichiarazioni di Marco Melacini
Marco Melacini, Direttore Scientifico dell’Osservatorio Contract Logistics, ha dichiarato quanto segue: “Nel 2024 nella Logistica Healthcare si sono confermate le azioni di rafforzamento dei network logistici e di collaborazione tra i diversi attori della filiera, iniziative che hanno permesso di assorbire i flussi del settore con minore difficoltà rispetto al passato. Di particolare importanza il lavoro sui picchi stagionali, che sono stati più contenuti, grazie alla migliore pianificazione e alla distribuzione dei volumi nel tempo.”
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