Case StudySicurezza

10 errori da evitare per la cybersecurity delle PMI

Le piccole e medie imprese (PMI) sono sempre più esposte al pericolo degli attacchi informatici, che possono compromettere la loro attività, i loro dati e la loro reputazione. Per questo, è fondamentale adottare delle misure di sicurezza informatica adeguate e consapevoli. Ne abbiamo parlato con Marco Bavazzano, CEO di Axitea, società leader nel settore della sicurezza integrata, il quale ci ha evidenziato 10 errori comuni per le PMI in termini di cybersecurity.

Il contesto: le PMI sottovalutano i rischi degli attacchi informatici

Spesso, le PMI tendono a sottovalutare il rischio cyber, pensando di non essere un obiettivo interessante per i criminali informatici. In realtà, le PMI sono tra le vittime preferite degli hacker, proprio perché hanno meno risorse e competenze per difendersi. Inoltre, le piccole e medie imprese gestiscono comunque dei dati sensibili, sia propri che dei loro clienti, che possono essere rubati, manipolati o distrutti.

Per proteggersi dagli attacchi cyber, le PMI devono innanzitutto essere consapevoli del problema e della sua gravità. Purtroppo, questo non è ancora il caso per molte realtà italiane, come dimostra il primo Cyber Index Pmi 2023, un’indagine condotta da Confindustria e Generali con il supporto scientifico degli Osservatori digital Innovation del Politecnico di Milano e la collaborazione dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn). Secondo lo studio, solo il 14% delle PMI ha una strategia cyber e sa come valutare e gestire il rischio. Inoltre il 45% lo riconosce ma non ha le capacità per affrontarlo.

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È bene ricordare che la cybersecurity non è un tema statico, ma richiede un’attenzione costante e un aggiornamento continuo, sia per le PMI che per le grandi aziende. Infatti, gli attacchi informatici sono in crescita esponenziale e si fanno sempre più sofisticati e diversificati. I dati Clusit mostrano che dal 2018 al primo semestre del 2023 gli attacchi cyber sono aumentati del 61,5% nel mondo e del 300% in Italia.

I 10 errori da evitare per le PMI in materia di cybersecurity

1. Sottovalutare il rischio

Un errore molto diffuso tra le PMI è quello di pensare di non essere un target appetibile per gli hacker, in quanto meno ricche e meno importanti delle grandi aziende. In realtà, le PMI sono spesso più esposte al rischio cyber, perché hanno infrastrutture di cybersecurity più deboli e dati più facilmente accessibili. Gli hacker possono quindi attaccarle con meno sforzo e ottenere comunque dei guadagni.

2. Le PMI non danno priorità alla cybersecurity

Un altro errore frequente è quello di considerare la cybersecurity come un aspetto secondario o puramente tecnico, da affidare a chi si occupa di IT. Invece, la sicurezza informatica è un tema strategico e trasversale, che riguarda tutti i processi e le funzioni aziendali. Le PMI devono quindi coinvolgere il management e le diverse aree nell’adozione di una cultura e di una governance della cybersecurity.

3. Non disporre di competenze adeguate

Le PMI, spesso, non hanno al loro interno le competenze necessarie per affrontare le sfide della sicurezza informatica, che richiedono una conoscenza aggiornata e approfondita delle minacce e delle soluzioni. Un errore grave è quello di non creare una struttura interna dedicata o di non avvalersi di fornitori esterni qualificati, che possano offrire servizi e consulenze di sicurezza integrata.

4. Non investire nella formazione dei dipendenti

La maggior parte degli attacchi cyber sfruttano le debolezze umane, come la negligenza, l’ignoranza o la curiosità. Un errore comune è quello di non investire nella formazione e nella sensibilizzazione dei dipendenti sulla sicurezza informatica, che sono i primi responsabili della protezione dei dati e dei sistemi. Le PMI devono quindi educare i loro collaboratori a seguire le buone pratiche e a riconoscere le trappole degli hacker, come il phishing o il social engineering.

5. Non aggiornare i software

Un altro errore frequente è quello di non mantenere aggiornati i software, i sistemi operativi e le applicazioni che si usano in azienda. Questo comporta un rischio elevato, perché le vulnerabilità non risolte possono essere sfruttate dagli hacker per infiltrarsi nei sistemi e causare danni. Le PMI devono quindi assicurarsi di distribuire regolarmente le patch e gli aggiornamenti, che correggono le falle di sicurezza e migliorano le prestazioni.

6. Non adottare politiche di sicurezza

Un errore molto diffuso nelle PMI è quello di non definire e applicare delle politiche di sicurezza (e cybersecurity) chiare e condivise, che regolino l’uso dei dispositivi, delle reti e dei dati aziendali. Un esempio è l’uso di password deboli o riutilizzate, che facilitano gli accessi non autorizzati. Le PMI devono quindi promuovere l’uso di password forti e uniche, e implementare altri meccanismi di sicurezza, come l’autenticazione a più fattori o la crittografia.

7. Non effettuare backup regolari

Un altro errore comune è quello di non effettuare backup regolari dei dati critici, che possono essere persi o danneggiati a causa di attacchi cyber, come i ransomware, o di incidenti fisici (come incendi o guasti). Un piano di backup efficace è essenziale per garantire la resilienza informatica, ovvero la capacità di ripristinare i dati e i servizi in tempi brevi dopo un evento avverso.

8. Non controllare gli accessi

Alle PMI capita spesso di non gestire in modo adeguato gli accessi degli utenti ai dati e ai sistemi aziendali, che possono essere violati da persone interne o esterne all’organizzazione. Una gestione centralizzata ed estesa può consentire di assegnare e revocare gli accessi in base al ruolo e alle necessità di ogni utente, e di monitorare le attività sospette o anomale.

9. Non curare la sicurezza fisica

Oltre alla cybersecurity, le PMI spesso trascurano la sicurezza fisica degli ambienti in cui sono presenti i server e le attrezzature informatiche. Queste possono quindi essere esposti a rischi di furto, sabotaggio o danneggiamento. Affidarsi a un provider che possa offrire sicurezza (sia fisica che cyber) può consentire di ridurre questo tipo di rischio, garantendo la protezione dei dispositivi e dei dati.

10. Non monitorare e rilevare gli incidenti di cybersecurity nelle PMI

Infine, un errore da evitare è quello di non implementare sistemi di monitoraggio e rilevamento degli incidenti cyber, che possano individuare e bloccare le minacce in tempo reale e limitare i danni. Anche se si dispone delle migliori soluzioni di difesa, non si può mai essere sicuri al 100% di non subire un attacco. Per questo, è importante avere una capacità di reazione e di risposta rapida ed efficace.

“Affrontare in modo sistematico questi punti, cercando di evitare gli errori citati, può aiutare le piccole aziende a migliorare la propria postura di sicurezza informatica, riducendo i rischi di violazioni e proteggendo dati e sistemi”, ci dice Marco Bavazzano. “Nella gran parte dei casi, le aziende non saranno in grado di rispondere in modo adeguato ed economicamente sostenibile a tutti questi aspetti, semplicemente perché la sicurezza cyber non è il loro core business. In questo caso, può rivelarsi vincente la possibilità di rivolgersi a un partner specializzato, con il doppio vantaggio di poter accedere regolarmente alle più avanzate competenze, tecnologiche e metodologiche, e di potersi concentrare con maggiore tranquillità sulle proprie attività di riferimento, puntando su innovazione e competitività”.

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Marco Brunasso

Scrivere è la mia passione, la musica è la mia vita e Liam Gallagher il mio Dio. Per il resto ho 30 anni e sono un musicista, cantante e autore. Qui scrivo principalmente di musica e videogame, ma mi affascina tutto ciò che ha a che fare con la creazione di mondi paralleli. 🌋From Pompei with love.🧡

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