Aruba è fra i primi data center in Europa che ha dimostrato di essere conforme agli obiettivi del Climate Neutral Data Centre Pact (CNDCP), il Patto per la Neutralità Climatica dei Data Center. L’iniziativa volontaria lanciata nel gennaio 2021 da oltre 40 operatori e associazioni di data center punta a rendere i loro servizi a impatto zero entro il 2030.
Aruba certifica i data center per il Patto per la Neutralità Climatica
Aruba, insieme ad un altro operatore di data center CyrusOne, ha superato con successo l’audit condotto da Bureau Veritas. Essa è una società di revisione indipendente, che ha verificato la conformità del data center ai termini del Patto in cinque aree chiave. Si tratta dell’efficienza energetica, l’uso di energia pulita, dell’acqua, i processi di riciclo e il riutilizzo del calore residuo.
Il Framework, sviluppato e condiviso con la Commissione europea alla fine del 2022, stabilisce una serie di metriche, dati e processi che gli operatori di data center devono dimostrare, non lasciando spazio al “greenwash” o alla falsa propaganda ecologica.
Per superare l’audit servono soluzioni innovative per ridurre il consumo di energia e le emissioni di gas serra dei data center. Come ad esempio l’uso di fonti rinnovabili, il raffreddamento ad acqua fredda, il recupero del calore residuo e la certificazione ambientale.
I data center sono infrastrutture essenziali per lo sviluppo dell’economia digitale. Rendere i data center più sostenibili significa quindi contribuire a ridurre l’impatto ambientale dell’intero settore ICT e a favorire la transizione verso un’economia verde e circolare.
Fabrizio Garrone, Enterprise Solution Director di Aruba ha commentato “La neutralità climatica è un obiettivo essenziale e non negoziabile. L’audit eseguito rispetto ai requisiti del Patto conferma che disponiamo dei processi e delle misure utili a rispettare gli obiettivi entro il 2030″.
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