ANote Music principale marketplace europeo di investimento in royalties musicali, che ha più di 110.000 titoli nei cataloghi, oltre 9.000 investitori in titoli musicali registrati, ha chiuso il 2021 con ricavi in aumento di un 5 volte quelli del 2020 (+550%).
Questo è dovuto al business model di ANote, che mira a costruire relazioni durature con i propri investitori e rafforzare l’industria musicale attraverso un modello d’investimento che prevede la distribuzione di royalties al termine dell’asta per un intero catalogo musicale ogni semestre o quadrimestre. A questo si aggiunge la tecnologia proprietaria, concessa in licenza ad attori esterni in White Label dai quali ANote ottiene fees nella forma di diritti di sfruttamento.
Questo modello di business ha permesso a ANote, in poco più di un anno di attività, vendite di royalties musicali pari a 6.5 milioni di euro tra mercato primario, secondario e offline. A oggi, i cataloghi disponibili su ANote comprendono alcuni dei brani più amati in tutto il mondo, nelle versioni di nomi immortali della musica. Tra i brani a catalogo che meritano un citazione si trovano, The Nights (suonata da Avicii), Dancing in the Moonlight (nella versione dei King Harvest), In my Feelings (con Drake come performer), La solitudine (con la voce di Laura Pausini), e Lady Linda (popolarizzata dai The Beach Boys).
ANote Music, l’Italia è il mercato principale
Per ANote l’Italia gioca un ruolo di spicco, occupando il primo posto come mercato maggiormente sviluppato. Molto è dovuto alla capillare presenza di di cataloghi italiani sulla piattaforma (4 su 9) e per la popolarità di alcuni brani registrati da artisti italiani presenti in catalogo. L’investitore italiano ha tra i 40 e i 60 anni (39% del totale), o tra i 30 e i 40 anni (30,7%) e con un investimento in royalties pro capite medio di 1.045 euro a fronte di una media ANote leggermente superiore (1.850 euro).
Per il 2022 ANote Music si pone come obiettivo quello di superare il tetto dei 10 milioni di euro in vendite e, in 3 anni, gestire una community di 50.000 investitori.
Così commenta i risultati Marzio F. Schena, Founder e CEO di ANote: “Le nostre aspettative per il 2021 sono state ampiamente superate, e non potremmo esserne più orgogliosi. Quello che vogliamo continuare a fare con ANote è di portare innovazione nell’industria musicale, per renderla sempre più accessibile, partecipativa, e – come dicono gli inglesi – fair, sia per gli artisti che per gli investitori. Affrontiamo quindi l’anno a venire con ancora più energia, positività, e voglia di fare a di continuare a crescere e imparare.”
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