Gli attacchi ransomware sono tra i più complicati da risolvere, e secondo diversi dati, i ransomware stanno gravemente impattando la qualità e l’affidabilità della supply chain. Tutto questo anche sfruttando le potenzialità nocive che può avere nelle mani dei malintenzionati l’Intelligenza Artificiale generativa. In questo modo, i criminali informatici prendono prepotentemente di mira i software della supply chain, forti di nuove metodologie per finanziarsi.
Secondo i dati dell’OpenText Cybersecurity Ransomware Survey, il 62% degli intervistati ha dichiarato di essere stato colpito da almeno un attacco ransomware durante l’ultimo anno. Ciò causa enorme stress alle aziende, obbligandole a stare sempre al passo con le nuove tecnologie usate negli attacchi, con conseguente aumento dei costi.
Gli effetti degli attacchi ransomware alla Supply Chain
La preoccupazione verso i ransomware contro la Supply Chain
Secondo i risultati del report di OpenText, circa il 40% degli intervistati dichiara di essere stato colpito o di non sapere di essere stato vittima di un attacco ransomware proveniente da un partner della supply chain. E quasi la totalità degli intervistati – circa il 91% – si dichiara estremamente preoccupata da questi attacchi informatici.
Il 90% di essi ha però deciso di aumentare la propria collaborazione con i fornitori di software, al fine di migliorare la sicurezza. E circa 3 intervistati su 4 hanno dichiarato di aver implementato processi formali per valutare le pratiche di cybersecurity dei fornitori.
Per quanto riguarda invece coloro che hanno subito attacchi, stando ai dati di OpenText, il 73% di chi è stato attaccato ha subito un solo attacco, il 25% non ne ha subiti e il 2% non ne è a conoscenza. Le PMI sono le aziende più colpite da questi attacchi. Quasi la metà ha pagato il riscatto, e i pagamenti variano tra gli 1 e i 5 milioni di dollari. Per fortuna, il 97% delle aziende attaccate è riuscita a recuperare tutti i dati.
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Il crescente utilizzo dell’AI negli attacchi
L’uso dell’Intelligenza Artificiale nei casi di attacchi informatici, specialmente ransomware, sta aumentando a dismisura. Infatti, il 55% degli intervistati ha dichiarato di sentirsi meno al sicuro ora che questa tecnologia si sta diffondendo a macchia d’olio, mentre il restante 45% ha osservato che gli attacchi di phishing tramite Intelligenza Artificiale generativa sono in aumento.
L’importanza della cloud security
Per contrastare questi attacchi informatici, investire nella cybersecurity è di vitale importanza. Infatti, secondo i dati provenienti dall’OpenText Cybersecurity Ransomware Survey, 2 intervistati su 3 hanno dichiarato che il settore ove investono maggiormente è proprio la cybersecurity. E il 62% delle PMI intervistate ha aumentato i propri investimenti nel settore, un dato in crescita rispetto al 56% del 2023.
La maggioranza degli intervistati – all’incirca il 91% – ha confermato che le aziende richiedono ai dipendenti di partecipare a training sulla sicurezza o sul phishing. Nel 2024 il 66% dei dipendenti ha poi svolto un training a trimestre, un dato in crescita rispetto al 2023 ove si attestava al 39%.
Le dichiarazioni di Muhi Majzoub
Muhi Majzoub, EVP e Chief Product Officer di OpenText, ha dichiarato in merito: “Le PMI e le grandi imprese stanno intensificando i propri sforzi contro gli attacchi ransomware, prendendo in considerazione nuovi fornitori di software, implementando soluzioni cloud e potenziando la formazione dei dipendenti. Tuttavia, l’aumento delle organizzazioni che pagano i riscatti finisce per incoraggiare ulteriormente i criminali informatici, alimentando attacchi sempre più spietati.”
Majzoub ha inoltre aggiunto: “Per evitare di supportare i criminali che cercano di sfruttarle, le aziende devono difendersi proattivamente da minacce sofisticate come le vulnerabilità della supply chain e gli attacchi guidati dall’AI, garantendo al contempo la resilienza grazie al backup dei dati e a piani di risposta adeguati.”
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